Livorno – Ascoli 1-1

LIVORNO: (4-4-2) De Lucia; Salviato, Miglionico, Knezevic, Pieri; Schiattarella (29’ st Lambrughi),  Luci, Iori, D’Alessandro (18’ st Danilevicius); Belingheri (36’ st Tavano), Dionisi. A disp: Mazzoni, Antunes, Bernardini. All: Novellino

ASCOLI (4-5-1): Guarna; Gazzola, Marino, Micolucci, Calderoni; Lupoli, Moretti (35’ st Uliano), Di Donato, Giorgi (35’ st Doumbia), Cristiano (14’ st Romeo); Feczesin.  A disp: Maurantonio, Ciofani, Capogrosso, Capece. All: Castori

Arbitro: Doveri di Roma

Reti: 24’ pt Di Donato (aut.), al 44’ st Feczesin  

Un altro gol giunto in extremis permette ad un Ascoli tutto cuore di uscire indenne dall’Armando Picchi di Livorno, dopo una partita dai due volti: scialba ed equilibrata nel primo tempo, elettrizzante nella ripresa, quando i bianconeri hanno cercato in tutti modi il pareggio, sfoderando aggressività e grinta, anche oltre il secondo tempo di sette giorni prima, e pareggiando con pieno merito l’autogol di Di Donato, su tiro di Schiattarella.

Castori conferma l’undici visto contro il Portogruaro, unica differenza Marino al posto di Faisca, con Moretti pienamente recuperato. L’Ascoli parte bene e al 6’ potrebbe già segnare, ma il bel diagonale di Cristiano da sinistra è deviato in angolo da De Lucia. Da lì in poi la gara scivola su un mesto equilibrio, rotto però dal vantaggio dei labronici: Iori verticalizza bene per Schiattarella in area, l’ex Ancona salta Calderoni e segna grazie alla deviazione di Di Donato.

La reazione dell’Ascoli è troppo morbida, Lupoli sembra non essere in giornata (sembra…), così ci pensa Moretti a dare uno scossone con il piatto della casa: il tiro da fuori, che però esce di poco alto.

Nella ripresa gli spartiti cambiano: l’Ascoli è tutta un’altra musica e lo fa capire presto. Già al 6’ uno schema su punizione permette a Giorgi, uscito dalla mischia, di concludere a rete, ma è troppo debole il tiro per De Lucia. Passano tre minuti e in cattedra sale lui, Lupoli, finalmente “Torturo” e non Arturo, il migliore in campo venerdi sera. Prende palla sulla destra, supera tre avversari e mette al centro, ma l’estremo di casa blocca in presa alta. Di Donato e compagni hanno capito però che la corsia mancina del Livorno può essere terra di conquista.
Gazzola sfrutta la situazione, effettua un bel cross teso, ma prima Feczesin e poi Cristiano tardano di un soffio. È l’ultima azione per l’ex Albinoleffe che lascia il posto per Romeo. Passa un minuto ed è ancora il Picchio a sfiorare la rete: su corner di Calderoni, Moretti salta meglio di tutti, devia ma la palla esce di poco a lato.

L’Ascoli ci crede e spaventa la banda di Novellino ancora da calcio da fermo, quando una punizione di Moretti tenuta bassa è catturata da Romeo, il quale, però, da pochi metri non riesce a concludere in porta grazie all’opposizione di Salviato.

Al 25’ ecco Lupoli che salta 3 uomini in slalom manco fosse Alberto Tomba a Calgary nell’88, tira da fuori e solo una deviazione rinvia i festeggiamenti per il tanto meritato pareggio. Pareggio che arriva al 44’: ancora una punizione e ancora uno schema: stavolta è il giovane Calderoni che scodella in mezzo, Lupoli è in fuorigioco, Feczesin no, ed è quello che conta perché l’ungherese stoppa bene di petto per poi trafiggere De Lucia, per la sua seconda gioia da bianconero.

I 5 minuti di recupero scivolano via senza sussulti. L’Ascoli c’è, è vivo. Castori, uomo di parola, l’aveva detto: ‘Non molleremo mai’.  


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