SPINETOLI – Segnaliamo, pubblicando integralmente, un intervento integrale del nostro lettore Primo De Vecchis, in riferimento a delle opere di disboscamento che sono avvenute negli ultimi tempi in prossimità del fiume Tronto. Crediamo che possa essere di qualche interesse per le autorità locali, a partire proprio dal Comune di Spinetoli che in questi giorni ci ha inoltrato una nota stampa sulla situazione maltempo.

Gentile refazione,

vorrei solo segnalarvi un fatto che acquista maggior senso alla luce di ciò che è accaduto nei giorni scorsi (maltempo, rischi esondazione del fiume Tronto, danni collaterali, ecc.). Vi scrivo dalla contrada Fiobbo di Villa San Pio X, frazione di Spinetoli. Non molto lontano da qui scorre il fiume Tronto, protetto da una fitta barriera di alberi e canneti, a poca distanza dal parallelo ‘Percorso Vita’ ovvero la nota pista ciclabile che arriva a Pagliare da una parte, ma che può anche giungere a Monsampolo dall’altro, quando il torrente Fiobbo non s’ingrossa.

Nei giorni scorsi ovviamente il torrente si è ingrossato e lo stesso Tronto ha creato non poca apprensione. Vorrei però sottolineare un fatto, o meglio un dettaglio. Mi pare giusto monitorare gli argini del fiume, ripulirli di possibili detriti, tuttavia non riesco a comprendere come si possa continuare a disboscare a poca distanza dal fiume stesso, sottraendo tutta una serie di alberi, che non fungono semplicemente da abbellimento estetico bensì da barriera, seppur precaria, anche in grado di assorbire meglio le acque del terreno.

Sottolineo questo punto perché è da almeno un mese circa che assisto a un circospetto e astuto disboscamento dell’area adiacente al fiume e vicino al ‘Percorso Vita’. Si tratta di un’opera di ‘bonifica’? Personalmente non me ne intendo e chiederei quindi il parere degli organi competenti. Inoltre molti degli arbusti e degli alberi abbattuti sono stati abbandonati con una certa incuria nel terreno, in attesa forse di essere recuperati, eppure alcuni sono due settimane che giacciono lì.

Ma allego una serie di immagini evidenti per mostrare che non parlo a vanvera. Che spiegazione dare a tale scempio? Non è forse più saggio, alla luce anche di ciò che è accaduto nei giorni scorsi, evitare di portare avanti simili operazioni? Questi non sono danni creati dalle ‘forze matrigne della Natura’, bensì sfregi compiuti razionalmente da persone probabilmente autorizzate a compierli. Fortunatamente in questa zona il Tronto non è tracimato in larga misura (qua e là si sono formate delle pozze e dei laghetti) altrimenti tali tronchi avrebbero potuto arricchire la gran copia di detriti trascinati dall’alluvione.

Ma onde evitare che la prossima volta accadano disastri (considerando che molti esperti prevedono che in futuro le precipitazioni saranno sempre più rapide e violente) non si potrebbe intervenire razionalmente, magari evitando di disboscare proprio a pochi passi dal fiume? È una proposta che non nasce da ‘romanticismo ecologista’ bensì da una considerazione razionale: con il fiume non si scherza, poiché la prossima volta la piena potrebbe essere ben più rovinosa.
Grazie dell’attenzione.


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