ANCONA – Quasi mezzo milione di danni per le attività extra-agricole, mentre per quelli in agricoltura le stime sono ancora in corso: ecco la “bolletta” del maltempo di inizio marzo per la Regione Marche. Il Presidente della Regione Gian Mario Spacca sta preparando le richieste da presentare al governo per attenuare i disagi delle alluvioni e degli allagamenti.

Quindi: richiesta dello stato di emergenza. Nomina del commissario delegato. Misure finanziarie utili a fronteggiare i danni stimati. Definita anche la priorità degli interventi: attività di somma urgenza, concessione dei contributi per l’immediata ripresa delle attività produttive ed economiche, messa in sicurezza dei territori, azioni di riduzione del rischio idraulico ed idrogeologico. E ancora, concessione di contributi per il ripristino o la ricostruzione delle abitazioni e per i beni mobili distrutti o danneggiati, sospensione per le aziende con fermo dell’attività degli adempimenti tributari e contributivi e delle rate dei mutui, costruzione di un Fondo di garanzia per l’accesso al credito alle imprese danneggiate, svincolo per Comuni e Province del patto di stabilità.

Ad illustrare queste richieste, oggi pomeriggio, 9 marzo, al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Gianni Letta, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. La Regione, da parte sua, è già pronta a stanziare per l’emergenza 74,5 milioni di euro tra interventi per dissesto idrogeologico, interventi a favore delle imprese e interventi specifici per l’agricoltura.

La prassi prevede che dopo la deliberazione dello stato di emergenza venga emanata, d’intesa con la Regione, l’ordinanza di protezione civile del Presidente del Consiglio dei ministri con i primi interventi urgenti per fronteggiare i danni conseguenti agli eccezionali eventi alluvionali, al fine di definire un piano per il superamento dell’emergenza. Il piano, secondo le indicazioni del presidente della Regione Spacca, dovrà riguardare i seguenti aspetti:

– gli interventi di somma urgenza effettuati dalle Amministrazioni locali nella prima fase e di assistenza alla popolazione, in particolare la concessione di contributi per l’autonoma sistemazione dei nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare la loro abitazione a seguito di provvedimento dell’autorità competente;

– l’individuazione di appositi siti di stoccaggio provvisorio dove depositare fanghi, detriti e materiali e le modalità per il loro smaltimento;
– la concessione di contributi per l’immediata ripresa delle attività produttive ed economiche. I contributi sono in rapporto ai danni subiti da impianti, strutture, macchinari e attrezzature, scorte di materia prime, semilavorati e prodotti finiti oltre che alla sospensione delle attività;

– gli interventi necessari per la messa in sicurezza dei territori interessati mediante il ripristino della viabilità, degli impianti e delle infrastrutture pubbliche, degli edifici pubblici strategici e dei beni monumentali, nonché la stabilizzazione dei versanti, la pulizia e manutenzione straordinaria degli alvei, dei corsi d’acqua, delle opere di difesa idraulica e della costa;

– l’individuazione di azioni ed interventi volti a ridurre il rischio idraulico e geologico, al fine di eliminare gli effetti negativi dei fenomeni alluvionali;

– la concessione di contributi per il ripristino o la ricostruzione delle abitazioni principali danneggiate o distrutte o la loro delocalizzazione qualora insistano in aree ad elevato rischio idrogeologico;

– la concessione di contributi per i beni mobili registrati e non registrati distrutti o danneggiati.

Per i danni alle attività produttive del settore agricolo, sono state attivate inoltre le procedure per il riconoscimento del carattere di eccezionalità della calamità naturale. La richiesta consente di beneficiare degli interventi per favorire la ripresa dell’attività produttiva agricola mediante il Fondo di solidarietà nazionale, con particolare riferimento agli interventi relativi alle strutture aziendali danneggiate e alle infrastrutture connesse con l’attività agricola. Può infine essere prevista la concessione di un supplemento di gasolio agricolo per le macchine utilizzate per il ripristino delle colture in atto e della coltivabilità dei terreni alluvionati.

Altre misure dovranno riguardare, sempre secondo la rappresentazione di Spacca:
– la sospensione, solo per aziende che abbiano subito il fermo dell’attività e siano state oggetto di ordinanza di sgombero, degli adempimenti tributari e contributivi. In maniera analoga, la sospensione dovrà riguardare i cittadini con provvedimento di sgombero;

– la sospensione, per i soggetti residenti nei Comuni alluvionati, dal pagamento delle rate dei mutui o dell’intera rata o della sola quota capitale per privati e aziende fino al 31 dicembre 2011;

– la costituzione di un Fondo di garanzia per facilitare l’accesso al credito alle imprese danneggiate dagli eventi alluvionali e l’autorizzazione all’estensione dell’utilizzo del Fondo di garanzia costituito per l’alluvione delle Marche del 2006;

– lo svincolo, per i Comuni e per le Province, dal patto di stabilità e la possibilità dello sforamento della soglia massima per la contrazione dei mutui necessari per gli interventi di manutenzione del territorio;

– la e la riduzione dei termini, in particolare per la procedura di valutazione di impatto ambientale statale o regionale, nel rispetto della normativa europea.

La Regione Marche, da parte sua, si è impegnata a garantire la disponibilità di risorse per 74,5 milioni di euro, per fronteggiare l’emergenza, qui di seguito elencate:

Interventi specifici per l’agricoltura: 6 milioni di euro
Interventi per dissesti idrogeologici: 48,5 milioni di euro
Interventi a favore delle imprese: 20 milioni di euro così suddivisi
:
– 2.000.000 di euro del Fondo di garanzia e per il consolidamento delle passività a breve;
– 18.000.000 di euro di contributo della Regione per la cassa integrazione in deroga per le imprese artigiane o industriali con meno di 15 dipendenti.

Per le aziende con più di 15 dipendenti sono già disponibili i fondi per la cassa integrazione e mobilità.

A queste misure si aggiungono politiche per il ricollocamento e la riqualificazione dei lavoratori che a seguito degli eventi dovessero perdere il posto, finanziamenti a tassi agevolati per la ricostituzione delle scorte e la riparazione/riacquisto dei macchinari (convenzione Bei), moratoria dei muti attraverso un accordo con Abi.


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