ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo dal consigliere comunale del Pdl di Ascoli Mirko Petracci, in risposta a Giulietta Capriotti, presidente del Consiglio Comunale di San Benedetto.

Ringrazio la Capriotti nel definirmi giovane, per lo meno anagraficamente, purtroppo per la Presidente del Consiglio Comunale sambenedettese ho iniziato ad interessarmi di Politica da molto tempo, quindi ricordo con molta lucidità ciò che legiferò il Presidente Prodi e il suo Ministro Bassanini.

Ricordo bene che sino all’entrata in vigore della legge Bassanini i consigli comunali avevano un grande potere decisionale, dopo la riforma del Ministro tanto caro alla Capriotti i consiglieri comunali hanno visto ridursi le proprie capacità amministrative, salvaguardando la possibilità di esaminare solo le delibere di natura finanziaria(bilancio o variazioni), urbanistica (Prg e varianti) e regolamentazione istituzionale.

Ma la Capriotti, quando avveniva questo esproprio istituzionale, dove si trovava? Era d’accordo con quel provvedimento o anche in quel caso ha pensato di rivolgersi al Presidente della Repubblica?

Lei, che si erge a paladina in difesa dei poveri consiglieri depredati del “simbolico” rimborso consiliare, che dispensa critiche di ipocrisia, come può pensare di accanirsi politicamente contro il taglio dei gettoni dei consiglieri, quanto questi ultimi non hanno la possibilità di incidere in maniera determinante sull’andamento di un’amministrazione?

La mia politica sarà pure vecchia, anche se non spetta né a me né a lei giudicare, ma la conoscenza legislativa è una fattore oggettivo, o si ha o non si ha, ed in questo caso la Presidente dell’Assise sambendettese sembra mostrare alcune lacune sulla storia delle norme che regolano la distribuzione dei poteri negli Enti Locali.

Mi rendo conto che fra meno di due mesi si rinnoverà il Consiglio Comunale della città rivierasca, e le tensioni iniziano a essere presenti in tutti partecipanti della competizione elettorale, ma addirittura chiamare in ballo il Presidente delle Repubblica per una norma che va nella direzione del risparmio, mi sembra un eccesso di protagonismo.

Nonostante risieda per il periodo estivo a Porto d’Ascoli, contribuendo come tutti gli altri cittadini alle casse comunali, non ho alcuna intenzione di interferire sull’attività amministrativa del Comune di San Benedetto, il mio precedente intervento era volto semplicemente a chiarire le motivazioni più nobili che dovrebbe spingere un giovane ad avvicinarsi alla politica.

Auguro alla Presidente Capriotti e a tutti i candidati, di centro-destra e di centro-sinistra, una buona campagna elettorale, dove possano portare all’attenzione degli elettori quelle proposte significative che dovranno disegnare un futuro più roseo al Comune di San Benedetto.

Da amministratore ascolano penso sia giunto il momento di abbandonare campanili e campanilismi, guardare in avanti facendo collaborare le amministrazioni comunali, al fine di creare quelle sinergie culturali e turistiche che potranno dare ai Piceni fiducia nell’avvenire.


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