ASCOLI PICENO – Il deputato Pd Luciano Agostini ha presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico Paolo Romani circa la cessione della cartiera Ahlstrom alla azienda metalmeccanica Eurocomet. L’ex assessore regionale al Turismo vuole conoscere se corrisponde al vero che “la Eurocomet avrebbe intenzione di smantellare il sito e frazionare l’area, per non precisate altre attività”. Chiede inoltre se “il ministero è a conoscenza della vendita della Cartiera, se ci sono stati incontri presso gli uffici del ministero tra le aziende in questione e vertici istituzionali della Provincia e del Comune di Ascoli”.

Il Pd, aggiunge Agostini, è disposto “ad ogni iniziativa di lotta politica, chiaramente nei modi previsti dalla legge, per evitare che l’area della Cartiera cambi la propria destinazione urbanistica. Se il Ministero mi conferma che la trattativa si è svolta anche nei suoi locali, alla presenza di autorità politiche di questo territorio, beh, li inchioderemo alla loro responsabilità politiche. Il territorio è disponibile a discutere, ma bisogna parlare di piani industriali, che qui mancano. Alla Eurocomet dico: verifichiamo quanti lavoratori riconvertire (l’ex Cartiera fra stabilimento e indotto ne annovera 250, ndr) ma il principio fermo per quell’area deve essere la produzione, e l’occupazione”.

Interviene affianco ad Agostini anche il capogruppo del Pd in consiglio provinciale, Emidio Mandozzi: “A quanto risulta, la Eurocomet si occupa di recupero del ferro. La Cartiera ha un macchinario lungo 300 metri, quel capannone non vale a nulla se non per la produzione della carta, quindi se il macchinario venisse smantellato diremo addio alla Cartiera. Temiamo che dopo aver smantellato la Cartiera, quell’area diventi appetibile per delle attività commerciali, comunque non produttive”.
Mandozzi poi, da buon ex assessore provinciale al Lavoro, punta l’indice contro la Provincia per il fatto di non aver istituito corsi di formazione professionale per la riconversione dei lavoratori.

Agostini, infine, sul tema del Piceno Consind lancia una nuova stoccata a Celani, che del consorzio è commissario liquidatore: “Lo vuole chiudere, dopo che per due anni ne è stato il distruttore. La chiusura del Consind farebbe riportare la programmazione urbanistica della zona industriale nei singoli consigli comunali invece che in capo a un ente sovraordinato”


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