ASCOLI PICENO – Si cerca disperatamente l’arma del delitto: un coltello, probabilmente di piccole dimensioni a giudicare dalle ferite rinvenute sul corpo della povera Melania Rea. Trentacinque colpi inflitti con una non meglio identificata arma da taglio.

Per questo i Carabinieri del Ros stanno effettuando il giro di alcuni negozi cittadini per chiedere ai titolari di ricordare chi nei giorni precedenti la scomparsa di Melania ha acquistato armi compatibili con i tagli presenti sul cadavere di Melania, ma soprattutto per farsi un’idea più precisa sull’arma del delitto.

E c’è un negozio che ha richiamato più degli altri l’attenzione degli investigatori. Si tratta di una coltelleria particolarmente frequentata dalle soldatesse, le quali vi acquistano materiale di diverso genere poichè si vendono anche ginocchiere, mimetiche, binocoli e altri articoli utilizzati nelle attività militaresche.

Sembra che ci fosse anche una curiosa usanza tra le reclute del 235° battaglione: quella di regalare, a fine corso, un coltellino al proprio istruttore.

I Carabinieri hanno prelevato dal negozio tre modelli di coltello, dalla lama larga e non molto lunga. Ora provvederanno alla verifica della compatibilità con le ferite riportate da Melania.

Intanto dalla Puglia rimbalza la notizia che ieri a Lecce è stata ascoltata una soldatessa con la quale il marito di Melania, Salvatore Parolisi, caporal maggiore dell’Esercito presso la Caserma di Ascoli dove è addetto all’addestramento delle reclute donna, avrebbe avuto una relazione. Si tratterebbe, secondo quanto riportato da alcuni quotidiani locali, di una ragazza romana che frequenta a Lecce il corso di “esploratori carri leggeri” della scuola di Cavalleria. Ventisette anni, caporale dell’ottavo reggimento Montebello, sarebbe stata ascoltata per ben sei ore presso gli uffici della Cavalleria da alcuni inquirenti provenienti da Ascoli, assieme ai Carabinieri del Comando Provinciale della città salentina.

La ragazza si trova a Lecce da oltre due mesi. E a Lecce si trovava sia il giorno della scomparsa di Melania (18 aprile) che quello del ritrovamento del suo cadavere (20). In ogni caso, se  la notizia fosse confermata, un interrogatorio di ben sei ore significherebbe che la soldatessa di cose da dire ne aveva, siano esse a vantaggio o contro la posizione di Salvatore Parolisi.

Intanto si sono svolti oggi nuovi sopralluoghi nel bosco di Ripe di Civitella dove è stato rinvenuto il corpo senza vita della giovane madre, con cani provenienti dalla toscana addestrati all’individuazione delle tracce ematiche, mentre stamattina si è svolto un summit in Procura, ad Ascoli, tra i Magistrati e i Carabinieri che indagano sulla vicenda. “Seguiamo alcune piste e abbiamo ascoltato molte persone di diversi ambiti” – si è limitato ad affermare il Colonnello Alessandro Patrizio all’uscita dal Tribunale. Per il resto c’è massimo riserbo da parte degli inquirenti, anche se è ormai atteso entro breve il nuovo interrogatorio di Salvatore Parolisi.


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