ASCOLI PICENO –  E’ un marinaio in uniforme a righe bianche e blu che invita il pubblico pagante del teatro Ventidio Basso a farsi posto per lo spettacolo del maestro Capossela: non si tratta di una parata militare, nè di un’esercitazione della Marina, ma di una trovata pubblicitaria che il cantautore nato ad Hannover ha inscenato ieri venerdì 13 maggio, per la sua tappa ascolana del tour “Marinai profeti e balene”.

Un concerto – spettacolo di quasi tre ore, nelle quali Capossela ha raccontato e inscenato quasi tutto il suo nuovo doppio, uscito lo scorso 27 aprile, anticipato dal singolo “Sirene” : sette musicisti sul palco a fare da contorno all’artista, tra violoncelli, percussioni, flauti basi corali, al centro il capitan Capossela con il copricapo da ammiraglio, accompagnato dal suo pianoforte.

L’artista ha ricordato la sua precedente esperienza nel Piceno del 2008, quando scelse il capoluogo ascolano proprio  come tappa zero del suo “Solo tour”, soggiornando in città per una settimana intera, e provando proprio sul palco del massimo cittadino.  “Era la sera del 31 ottobre del 2008 – commenta l’artista dal palco – la sera delle zucche vuote di Halloween. Ora eccoci qui nuovamente, davanti ad una carcassa vuota di un pesce”. La scenografia, infatti, vedeva nel centro del palco i componenti inglobati nello scheletro semi-movente di una balena, “simbolo – dichiara Capossela – dei tagli alla cultura che le attuali amministrazioni politiche stanno attuando, per le quali ognuno deve provvedere sa sè”.

I brani del nuovo album, da “Il grande Leviatano” a “Pryntyl”, da “Polpo d’amo” a “Lord Jim”, passando per “Calipso” hanno conivolto il pubblico in un viaggio emozionale fra atmosfere omeriche e racconti di Melville , con richiami a Hemmingway e il suo “il vecchio e il mare”, dove l’eterna lotta fra l’uomo e la natura, la sfida del divino e delle forze sovrannaturali, convogliano nel viaggio interiore che ognuno fa, alla ricerca della propria identità.


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