ASCOLI PICENO – La Provincia di Ascoli ha bandito un concorso per l’assunzione di un esperto di comunicazione per l’informazione e la promozione delle attività dei Centri per l’impiego, l’orientamento e la formazione (incarico di collaborazione coordinata e continuativa, durata di un anno, compenso previsto 12 mila euro).
L’Ordine dei Giornalisti delle Marche rileva quelle che a suo avviso sarebbero delle incongruenze nei requisiti richiesti ai partecipanti. Secondo un comunicato ufficiale dell’Ordine (clicca qui) queste presunte incongruenze “fanno pensare a un bando costruito per qualcuno”. Il bando è stato contestato anche dal Sigim (Sindacato giornalisti marchigiani) che ha mandato una lettera al Presidente Piero Celani chiedendone l’ìmmediato ritiro.
La notizia è apparsa sul sito dell’Ordine lo scorso 18 maggio (e finora non ci sono aggiornamenti in merito). “Fra l’altro – si legge – il bando è stato approvato il 12 aprile e la scadenza è stata fissata al 30 dello stesso mese, senza dare alcuna pubblicità”.

Tanti gli elementi messi in discussione dall’Ordine dei giornalisti. Primo tra tutti il requisito principale, una laurea in giurisprudenza vecchio ordinamento. E poi il requisito di essere iscritti all’Albo Pubblicisti dell’Ordine: cosa che secondo l’Ordine stesso comporterebbe l’immotivata esclusione dei giornalisti professionisti, che hanno fatto un preciso percorso formativo e sostenuto un esame di Stato.

L’Ordine fa poi riferimento anche alle modalità di valutazione dei candidati definendole “paradossali” in quanto chi dovrà valutare le capacità giornalistiche non sarà un giornalista professionista, ma due “esperti” scelti fra i funzionari della Provincia.

Ordine e Sindacato dei giornalisti lamentano inoltre di non aver ricevuto “alcuna comunicazione” e di aver saputo del bando solo dopo la scadenza, “fra l’altro per vie ufficiose”. Nella lettera inviata dal Sigim al Presidente Celani si sottolinea che “la limitazione della partecipazione ai giornalisti pubblicisti è una palese violazione della legge 150 del 2000 che non consente di discriminare tra gli iscritti all’Ordine. Il Sigim contesta inoltre la previsione della laurea che non è obbligatoria per gli incarichi di co.co.co. (c’è una circolare ministeriale esplicativa al riguardo) ed esprime dubbi sull’anzianità di lavoro nella pubblica amministrazione e sul punteggio sovrastimato per il colloquio”. “Per tutti gli elementi sopra indicati – conclude il sindacato dei giornalisti – il bando può essere facilmente impugnabile”.


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