MONSAMPOLO DEL TRONTO – È una vera e propria “odissea” quella del campo sportivo di contrada Sambuceto, nella frazione di Stella. Seguendo il resoconto del sindaco di Monsampolo Nazzareno Tacconi, si rischia di perdere il filo di una vicenda il cui iter, partito nel 2004 e percorso da tre amministrazioni, attende ancora una conclusione. Nell’ultimo Consiglio comunale, il primo cittadino monsampolese tenta di fornire una spiegazione ai ritardi sulla riconsegna dello stadio, rispondendo all’interrogazione posta dal gruppo di minoranza “Uniti verso il futuro”. “È vero che la convenzione stipulata il 9 giugno del 2004 tra la Central Frigor Marconi srl e il Comune di Monsampolo del Tronto – chiedeva il consigliere Pierluigi Caioni – prevede all’articolo numero 4 ‘Termini e collaudo delle opere’ senza possibilità di proroghe, l’ultimazione dei lavori dello stadio entro dodici mesi dalla data di stipula della stessa? È vero che, nonostante la palese inadempienza della Central Frigor Marconi srl, la prevista fidejussione non è stata incamerata dall’amministrazione comunale di competenza?”.

Nella risposta scritta di Tacconi, letta durante la seduta consiliare, si ripercorre la cronistoria del campo sportivo. L’iter ha inizio con la convenzione urbanistica, firmata da lui stesso con la Central Frigor il 9 giugno 2004, a pochi giorni dal rinnovo dell’amministrazione, ma “nel pieno delle sue funzioni”. L’accordo prevedeva sì l’obbligo della riconsegna del campo entro 12 mesi dalla stipula, tuttavia, poiché la concessione edilizia venne rilasciata il 5 aprile 2006, la riconsegna slittò automaticamente di un anno e cioè al 2006. L’8 maggio 2006, dopo un sopralluogo sul cantiere del sindaco Remo Schiavi e del direttore dei lavori Giustino D’Emidio, vennero concordate delle modifiche da effettuare (posizionamento della tribuna, del campo e dell’area di gioco). Il 12 marzo 2007 la Commissione provinciale di vigilanza espresse sul progetto parere favorevole con prescrizioni. Nell’aprile 2007 la giunta Schiavi affidò l’incarico per il collaudo tecnico all’architetto Francesco Cinciripini, il quale effettuò, il mese successivo, il primo sopralluogo sul cantiere. A ciò seguì un incontro tra ditta e Comune, il 22 giugno 2007, per concordare i nuovi lavori suggeriti dall’architetto.

Il 5 luglio 2007, nel corso di una nuova riunione convocata dal sindaco Remo Schiavi, furono presi in considerazione i rilievi formulati dal collaudatore e si decise, “alla luce delle nuove opere da realizzare e considerata la difficoltà dell’intervento”, precisa Tacconi, di prorogare la consegna dell’opera al 30 giugno 2008. Proprio in tale giorno, tra l’altro, l’architetto Cinciripini in un nuovo sopralluogo “ha rilevato la non ultimazione dei lavori e di aver trovato il cantiere fermo”. Nove mesi dopo invece, nel sopralluogo del 30 marzo 2009, il collaudatore verificò lo stato di avanzamento dei lavori rilevando alcune infiltrazioni di acqua piovana proveniente dalla gradinata.

Il 15 luglio 2009, il neo eletto sindaco Nazzareno Tacconi convocò una riunione per prendere conoscenza del problema e chiedere chiarimenti sui ritardi. “Il direttore dei lavori giustificava i ritardi – fa sapere Tacconi – con le difficoltà avute nella trattativa con l’amministrazione comunale in merito alle opere di finitura del campo sportivo (campo con manto sintetico o in prato naturale) ed alcune sistemazioni concordate e richieste dal collaudatore Francesco Cinciripini”. Nel giorno 20 luglio 2009 gli assessori Dino Macci e Raniero Tosti effettuarono un nuovo sopralluogo sul campo, nel quale furono annotati i lavori mancanti per il completamento dell’opera.

Tuttavia i lavori non progredirono se, il 5 ottobre 2009, il sindaco fu costretto a scrivere alla Central Frigor “per contestarle il mancato rispetto dei termini della riconsegna del campo sportivo e dei parcheggi”, minacciando l’escussione delle polizze fideiussorie e il divieto di futuri permessi di costruire, come previsto dalla convenzione. Alla lettera seguì, due mesi dopo, un nuovo sollecito dell’amministrazione finché, il 21 gennaio 2010, arrivò finalmente la risposta del Gruppo Marconi: il campo sportivo sarebbe stato ultimato entro il 15 marzo 2010, mentre le aree di sosta entro il 31 luglio.

A questo punto, “quando la vicenda sembrava sul punto di concludersi – continua Tacconi – con grande sorpresa in data 4 aprile 2011 il direttore dei lavori oltre a chiedere all’amministrazione comunale di procedere al collaudo delle opere in quanto pronte per la riconsegna e all’approvazione della variante definitiva, rimetteva il quinto e ultimo stato di avanzamento dei lavori di realizzazione del campo di calcio. L’importo previsto in convenzione pari a 568.102 euro viene elevato a 1.695.018 euro”.

Da qui la conclusione del sindaco: “L’amministrazione comunale è disponibile a riconoscere le maggiori spese per lavori richiesti dal collaudatore, ma valutando anche i ritardi e ogni altro elemento che possa aver danneggiato l’ente per il non rispetto dei termini”. Intanto l’architetto Cinciripini sta effettuando la verifica della contabilità e della conformità delle opere realizzate: “Il procedimento è in corso – fa sapere Tacconi – e nel caso non si raggiunga un accordo si procederà a mettere in atto la procedura dell’arbitrato previsto dall’articolo 13 della convenzione”.

La risposta del sindaco non soddisfa tuttavia il consigliere Pierluigi Caioni, che esprimerà le sue considerazioni in merito nell’incontro pubblico di “Uniti verso il futuro”, previsto per venerdì 10 giugno alle 21 presso il teatro comunale di Monsampolo.


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