ASCOLI PICENO – È stato presentato nella mattinata di lunedì 6 giugno, nella Sala Gialla della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, l’evento/mostra “Donne. Storia di merletti e antiche tessiture. L’eccellenza creativa del manifatturieri piceno”.

Un’esposizione definita “unica nel suo genere” che occuperà il restaurato Forte Malatesta per tutta l’estate a partire dal prossimo venerdì 10 giugno fino al 31 ottobre, ed è stata riconosciuta tra le più importanti e di rilievo della Regione Marche nell’anno 2011, con pizzi provenienti soprattutto dal Piceno, ma anche dall’Italia e dall’Europa.

I pezzi più antichi esposti saranno una trina del 1600 e un ricamo angelicarum inglese risalente al 1.500 che veniva utilizzato per abbellire manti di re e abiti talari. Ci saranno rarissime pezzoline di tessuto dette “imparaticci”, realizzate da bambine che all’età di cinque anni apprendevano l’abbecedario ricamando. Insomma, ogni pezzo ha un racconto a sé, e un’importanza particolare avrà la stanza tutta dedicata alla tradizione offidana.

La mostra è interamente progettata, strutturata e realizzata da Clelia Traini della Iniart Studio in quanto gli oltre 500 pezzi di ricami, tessuti e materiale archivistico editoriale esposti sono di sua proprietà e messe a disposizione solo ai fini dell’esposizione. «Questi 500 pezzi sono frutto di una lunga selezione dell’immensa collezione che ho raccolto negli anni – ha spiegato la Traini – un lavoro faticoso fatto assieme ad alcuni ragazzi dell’Istituto d’Arte “Licini” di Ascoli, ma che non avrei portato a termine senza il supporto di Adriano Federici (presidente della Camera di Commercio, ndr) che con molta buona volontà lo ha portato avanti e ci ha creduto. Non è solo una mostra di ricami – ha tenuto a spiegare l’ideatrice – ma tocca tre punti fondamentali: la valorizzazione del territorio, le donne e il loro lavoro. Nel Piceno non c’era una famiglia che non avesse il corredo, ci sono ricami bellissimi, che per noi sono un’eccellenza, un vero tesoro. Porto la storia di questi corredi e doti anche e soprattutto ai ragazzi che devono comprendere il nostro vissuto per guardare al futuro».

Il direttore della Camera di Commercio Marco Peroni che ha fatto gli onori di casa per l’assenza del presidente Adriano Federici a Roma per impegni istituzionali, ha prima di tutto voluto ringraziare tutti i partner di questo evento promosso dalla Camera di Commercio di Ascoli Piceno in compartecipazione con la Regione Marche, la Provincia di Ascoli Piceno, il Comune di Ascoli Piceno e il Comune di Offida, con il contributo di Restart – Ascoli 21, del Bim Tronto, della BCC Picena, dell’Assicurazione AON S.p.a. e dell’Azienda Velenosi di Ascoli, con il patrocinio della Camera dei Deputati, il Ministero dello Sviluppo Economico, la Camera Nazionale della Moda Italiana e il Museo del Tessuto di Prato, con la collaborazione della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche – Antiquarium Statale di Numana, del Comune di Matelica , del Liceo Artistico Statale O. Licini di Ascoli Piceno e dell’Istituto d’Istruzione Superiore “G. Sacconi” di Ascoli.

“Non sempre è facile fare squadra – ha dichiarato Peroni – ma grazie all’impegno del presidente Federici e del vice Sabbatini, la Camera di Commercio si è impegnata per la prima volta non solo nella promozione ma anche nella realizzazione di un grande evento culturale, che vuole spingere anche sullo sviluppo economico del territorio”.

Un grande lavoro di squadra anche secondo il sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli che ha aggiunto tre considerazioni: «Oggetto della mostra è la creatività femminile applicata al tessile, appropriato al periodo di crisi che stiamo attraversando perché può rappresentare una via d’uscita, un messaggio ai più giovani di puntare sulla loro immaginazione. Inoltre è il frutto di un’ampia collaborazione interistituzionale, come con la Provincia, il Comune di Offida, il Bim rappresentato qui dal presidente Luigi Contisciani, Restart21 e tanti altri. Questo vuol dire che in tempi di crisi non cediamo sulla cultura, e questo è il tipo di mostra del Terzo millennio, cioè realizzabile senza sprechi e mettendo insieme tutte le forze. Terzo, ma non ultimo, è il Forte Malatesta, lo splendido contenitore che ospiterà questo suo secondo grande evento e che dopo la ristrutturazione completata lo scorso ottobre si pone come un luogo da far vivere tutto l’anno per farsi conoscere a livello regionale, ma anche a livello nazionale, dove c’è grande attesa per la mostra”.

L’assessore provinciale Bruno Gabrielli ha spostato l’attenzione sull’appeal di questa mostra per i turisti in arrivo: “Vogliamo portare avanti la cultura ma anche il turismo, ponendoci come idea di fondo quella di veicolare anche la manifattura del merletto come fattore identitario del territorio. Ma i tanti turisti che visioneranno la mostra potranno anche aprire in loco rapporti commerciali con il doppio obiettivo per noi di rilanciare un settore artigianale e farlo conoscere fuori dal Piceno”.


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