ASCOLI PICENO – Unghie nere su una mano che dovrebbe essere quella curata di un manager, con tanto di camicia dal polsino inamidato e giacca blu. Questa l’immagine rappresentata sui volantini lasciati galleggiare nelle fontane pubbliche di una cinquantina di città in tutta Italia per dire no alle “mani sporche” dei privati sull’acqua. Ad Ascoli Piceno l’iniziativa è stata realizzata il 7 giugno nella fontana della nuova rotonda tra viale Marconi e la stazione ferroviaria.

A lanciare il messaggio è Casa Pound Italia, impegnata a favore del sì ai due referendum sull’acqua del 12 e 13 giugno prossimi con una campagna che è solo l’ultimo atto di una battaglia, quella per l’acqua pubblica, che l’associazione di destra porta avanti da anni e che l’ha vista in prima fila sul territorio, con iniziative su scala nazionale: dalle fontane sequestrate in Friuli nel 2010 per dire “le acque sono sociali non capitali” alla giornata di mobilitazione regionale a sostegno della gestione pubblica del servizio idrico del novembre scorso a Rieti, dal simbolico tour delle sorgenti naturali in Valdelsa all’ultima iniziativa, quella di Sassari, dove solo pochi giorni fa i militanti di Cpi hanno regalato mille bottigliette d’acqua e distribuito centinaia di volantini per sensibilizzare la popolazione sul referendum.

L’acqua è per definizione un bene pubblico, che, proprio perché appartiene a tutti, deve necessariamente essere sganciato dalle logiche del mercato e del profitto. Svenderla ai privati non solo non rappresenta una soluzione ai problemi di mala gestione, ma è eticamente sbagliato e dunque inaccettabile. Per questo l’invito di Casa Pound Italia è di votare due sì convinti ai quesiti sull’acqua pubblica in occasione del referendum di domenica 12 e lunedì 13 giugno”.


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