ASCOLI PICENO – Potrebbe esserci una svolta nel mistero dell’omicidio di Melania Rea, la giovane mamma scomparsa il 18 aprile a Colle San Marco e trovata uccisa due giorni dopo al Bosco di Ripe di Civitella, in provincia di Teramo. Non ci sono indagati per l’assassinio, ma tra i maggiori sospettati c’è il marito della donna, il caporal maggiore dell’Esercito addetto all’addestramento delle soldatesse della Caserma di Ascoli Salvatore Parolisi.

Un uomo avrebbe notato un atteggiamento sospetto di Parolisi la scorsa settimana, quando il militare è tornato per due giorni nella casa dove viveva insieme alla moglie a Folignano. Parolisi sarebbe stato avvistato in un parco dove si recava spesso per fare footing. Ma poco dopo è stato visto andare dietro ad una costruzione in cemento che ospita gli spogliatoi nel tentativo di  raccogliere o depositare qualcosa.

I Carabinieri hanno effettuato un sopralluogo nella zona e hanno trovato un oggetto che potrebbe rivelare molte cose. Dovrebbe trattarsi, anche se non è stato confermato, di un telefono cellulare. Sono in corso in queste ore degli accertamenti per capire se il telefonino è in qualche modo legato a Salvatore e quindi in conseguenza di ciò si capirà anche se il testimone, un uomo di trentanove anni, è attendibile.

Intanto è ormai imminente la deposizione della relazione completa sull’autopsia effettuata dal medico legale Adriano Tagliabracci sul corpo della giovane donna, che dovrebbe circoscrivere il più possibile il luogo e soprattutto l’ora del delitto. Al momento si presuppone che la donna sia stata uccisa tra le 14 e le 17 del giorno della sua scomparsa, ma in questa situazione, stabilire un’ora esatta potrebbe essere determinante.

Salvatore Parolisi, infatti, è stato visto a San Marco insieme alla figlia intorno alle 15.30, quando ha denunciato la scomparsa della moglie prima ai gestori dei bar presenti sul pianoro, poi ai Carabinieri; mentre i tre sono stati visti a Folignano poco dopo le ore 14. Cosa è successo nel frattempo? Salvatore, Melania e la piccola bimba erano realmente a San Marco intorno alle 14.30 come afferma il caporal maggiore? Oppure Melania a San Marco quel giorno non ha mai messo piede? Su questo quesito si snoda tutta la vicenda. L’autopsia perciò, se dovesse dare certezze sull’ora della morte, potrebbe aumentare i sospetti su Salvatore oppure scagionarlo del tutto. In quanto al luogo del delitto, è verosimile l’idea che sia lo stesso in cui è stato ritrovato il cadavere. Se ciò venisse appurato dagli esami autoptici i fascicoli dell’inchiesta passerebbero alla procura di Teramo.

Al momento, poi,  non sembrano  esserci collegamenti tra l’uccisione della donna, di origini campane come il marito, e l’arresto di una soldatessa dell’Esercito della Caserma di Ascoli per implicazioni con ambienti malavitosi, anche se si stanno effettuando accertamenti anche in questa direzione. Di certo le coincidenze sono molte, come è innegabile il fatto che l’ambiente militare ascolano negli ultimi mesi non dorme affatto sonni tranquilli.


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