PRETARE DI ARQUATA –  Il Festival dell’Appennino torna a dare vita e spettacolo fra i versanti più nascosti e caratteristici dei Monti Sibillini. Si tratta della sesta tappa di questa avventura, iniziata lo scorso 2 giugno, che sta riscuotendo numerosi consensi da parte del pubblico e autorità, e che approderà sabato 25 giugno fra il bellissimo scorcio del borgo di Pretare di Arquata. L’evento è stato presentato venerdì 24 giugno  presso la Vecchia Fornace di Pretare, alla presenza dell’assessore  provinciale alla cultura e all’ambiente Andrea Maria Antonini, (tra gli organizzatori del Festival dell’Appennino), il regista  Gianni Nardoni, il neo eletto sindaco di Arquata del Tronto Domenico Pala e gli attori della Compagnia dei Folli.

Pretare sorge alle falde del versante meridionale del Monte Vettore, il significato del nome del paese deriva con molta probabilità dalla locale parola dialettale “preta” con cui si indica la pietra, essendo le immediate vicinanze del borgo molto pietrose. L’antica fornace è situata fuori del centro abitato, visibile salendo per la tortuosa strada che dal paese raggiunge Forca di Presta. Il borgo è famoso anche come “paese delle fate”  leggenda che lo lega alle apparizioni delle ancelle della maga Sibilla.

Uno il core, uno il patto, uno il grido…”  per la regia di Gianni Nardoni,  rappresenta la seconda produzione originale del Festival dell’Appennino. Lo spettacolo della Compagnia dei Folli è dedicato interamente alle battaglie che hanno portato all’Unità d’Italia, e sarà realizzato con elementi piro-teatrali, coreografie acrobatiche di noveau cirque, interventi narrativi, videoproiezioni, trampoli e fuoco nella più consolidata tradizione dei Folli.


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