ASCOLI PICENO  – Non è tardata ad arrivare la risposta all’ultima iniziativa del sindaco Castelli in materia di politiche sociali. Il primo cittadino ascolano la settimana scorsa ha consegnato ad una giovane mamma il primo kit per neonati. Un pacchetto che d’ora in poi verrà inviato a casa ai neogenitori e che contiene oltre ad un opuscolo informativo riguardo i servizi messi a disposizione dal Comune per le famiglie, anche una lettera del sindaco, una bandiera tricolore e una storia di Sant’Emidio a fumetti (leggi).

“Dopo aver letto la notizia del “kit per le famiglie” del Comune – scrive il consigliere comunale del Partito Democratico Valentina Bellini – vorrei esprimere tutto il mio stupore indignato rispetto ad un gesto che trovo non solo pacchianamente strumentale all’ossessione mediatica del Sindaco ma soprattutto, e proprio per questo, offensivo per le tante giovani famiglie ascolane alle quali l’Amministrazione dovrebbe risposte politiche pronte e serie per le difficoltà che esse incontrano ogni giorno.

“Il senso di indignazione sale poi – prosegue la Bellini – quando si utilizzano in modo grossolano simboli civili e tradizioni religiose per coprire l’insipienza amministrativa, in termini di idee e progetti per la famiglia. Così si manifesta la strombazzata  sollecitudine del Sindaco per la famiglia? Così si risponde alla mancanza di prospettive per le giovani coppie nel rimanere in Ascoli? Non si prova imbarazzo nell’imbastire senza pudore rozze operazioni di facciata di fronte a uomini e donne  che spesso faticano ad affrontare tutte le spese che un bambino comporta (60/70 euro al mese solo per i pannolini!)?”

“Ma è possibile che il Sindaco occupi tanto tempo a  presenziare conferenze stampa con tanto di fotografi annessi vista la gran quantità di problemi che purtroppo attanagliano la nostra città? Ma crede che i suoi concittadini siano degli stupidi e non capiscano gli intenti solo propagandistici di questi comportamenti?”

“Del resto, – conclude il consigliere del Pd – la concezione rozza e tutta berlusconiana del suo ruolo, il Sindaco la rivela anche nel gesto simbolico che ha pensato di fare: un rappresentante della nostra Repubblica avrebbe quanto meno dovuto inserire nel kit non già la lettera del feudatario (pardon, del Sindaco) ma la Costituzione Repubblicana. Quella sì,  che afferma e garantisce il diritto di ogni bambino a far parte con piena dignità della comunità in cui viene al mondo”.


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