ASCOLI PICENO – Stile personalissimo ed eclettico quello di Bill Goodson, ballerino e coreografo californiano di Michael Jackson, Diana Ross, Gloria Estefan, Paula Abdul e molti altri, ad Ascoli per la kermesse DanzAscoli che prevede lezioni, spettacoli e borse di studio dall’ 11 al 16 luglio.
Da 23 anni coreografo degli spettacoli del Moulin Rouge di Parigi, insegnante presso le scuole di danza di tutto il mondo, da Los Angeles (Edge Performing Arts-Dupree Dance Academy) a Parigi (Studio Harmonic), Stoccolma (Ballet Academien) a Tokio (Broadway Dance Center), ha realizzato le coreografie del GB Show di Gino Bramieri al Teatro Sistina di Roma e del tour di Renato Zero Cattura il Sogno, per la televisione italiana ha lavorato con Giorgio Panarello in Torno Sabato, con Sabrina Ferilli e Lucio Dalla in La bella e la bestia, Pippo Baudo e Paola Barale in Numero uno ed al Chiambretti Night del Pierino nazionale.

Hai lavorato con professionisti del calibro di Michael Jackson, Diana Ross, Gloria Estefan. A chi sei legato maggiormente?
Sicuramente a Diana Ross perché con lei, a 20 anni, ho lavorato per la prima volta come primo ballerino e coreografo e grazie a lei ho avuto modo di conoscere poi personaggi importanti tra cui Michael Jackson.

Chi è l’erede di Michael Jackson, se esiste?

Forse un giorno potrebbe esserlo Lady Gaga perché ha saputo conquistare il cuore del popolo ed ha un pubblico enorme ma dobbiamo aspettare ancora molti anni per saperlo perché Michael Jackson ha iniziato a cantare da piccolo con i suoi fratelli ed ha proseguito fino alla morte per cui non si può mettere a confronto una storia musicale tanto lunga con una ancora troppo breve.

Il black style si può apprendere o bisogna averlo nel sangue?

Non è questione di sangue ma di cultura e di stile di vita; ho tanti amici latini, orientali e provenienti da ogni parte del mondo, cresciuti con l’hip pop che ballano come me. Certo noi di colore abbiamo un vantaggio in questo senso perché da sempre balliamo, cantiamo ed ascoltiamo musica hip pop e R&B, così come i nostri amici e la nostra famiglia.

Come definiresti il tuo stile?

Ѐ difficile dargli un nome perché ci metto dentro tutte le cose che hanno in qualche modo toccato la mia vita per cui spazia dalla salsa, all’afro, all’hip pop ed a molto altro. Ѐ danza!

Hai partecipato a programmi televisivi quali Amici di Maria De Filippi ed il Ballo delle debuttanti. Cosa pensi dei talent show?

Sono cresciuto con la televisione e posso dire che generalmente è tutto finto, incluso i reality. Chi la guarda non distingue bene la realtà dalla finzione ed i vincitori di questo genere di programma spesso non sono i migliori ma solo quelli che potenzialmente vendono di più in quel momento. E poi per avere 15 minuti di gloria, non importa se imbarazzanti e privi di gusto, davanti alla telecamera le persone sarebbero capaci di fare qualsiasi cosa, per diventare famosa la gente perde la propria dignità personale, l’integrità morale e questo è un male perché chiunque stia in televisione dovrebbe sentire la responsabilità, come la sento io, di dare un messaggio positivo e costruttivo ai giovani che la guardano. I soldi non mi hanno mai fatto perdere la mia dignità ed i valori che mi hanno lasciato la mia famiglia ed i miei insegnanti.

Più volte hai portato primedonne del Moulin Rouge, in cui dal 1987 lavori come coreografo, in programmi italiani come il Chiambretti Night e Torno Sabato di Panariello. Hai mai pensato di portare ballerine italiane al Moulin Rouge?

Per più di 20 anni ho chiesto a professioniste italiane di lavorare al Moulin Rouge, in cui tra l’altro scenografi, costumisti e registi sono italiani, ma nessuna se la sentiva di lasciare il fidanzato o la famiglia o gli amici per cui alla fine rinunciavano tutte. Credo che in Italia i giovani abbiano difficoltà ad allontanarsi da casa, anche per realizzare i propri sogni, poi però per questo si sentono inevitabilmente insoddisfatti e frustrati.

È il burlesque la moda del futuro?

No, il burlesque è sempre stato abbastanza underground; non si tratta propriamente di streap tease ma c’è sempre una bella donna poco vestita che richiama gli spettacoli anni ’30 e ’40. Si tratta di uno stile molto particolare, un’arte antica che l’Italia, nonostante qualche programma televisivo come Lady Burlesque su Sky, in cui peraltro non ho incontrato grandi artisti in grado di rivestire completamente quel ruolo, non è ancora pronta ad accettare. Spero che in futuro le cose possano cambiare, che il burlesque in Italia possa essere studiato e non copiato così da diventare una cultura e non solo un ballo.

Nel Chiambretti Night le tue coreografie hanno un ruolo rilevante. Ritieni che nel corso del tempo il ruolo della danza in televisione sia cambiato o resti comunque marginale rispetto al programma?

Il mio augurio è che stia cambiando. Con Chiambretti Night la mia speranza era ed è non solo di educare alla danza il pubblico e la produzione, che non ci crede più perché convinta che abbassi l’audience, ma anche di rafforzare la bellezza, la versatilità e l’importanza del ballo. Per fare questo ho bisogno della collaborazione dei miei colleghi: è nostra responsabilità essere preparati, proporre prodotti validi e belli, regalando al pubblico passione, gioia ed emozioni; dobbiamo guardare, imparare e creare, non copiare da altri video musicali o programmi altrimenti è tutto un bluff. La danza in tv oggi purtroppo non è ancora così.


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