ASCOLI PICENO – Salvatore Parolisi è stato arrestato per l’omicidio di Melania Rea. Il caporalmaggiore dell’esercito è stato prelevato nella mattinata di martedì dalla caserma Clementi di Ascoli Piceno. Scortato dai carabinieri, è uscito da un ingresso secondario.

Le accuse sono gravissime: omicidio volontario pluriaggravato dal vincolo di parentela e crudeltà e vilipendio di cadavere in eventuale concorso con altri soggetti. La pena, se confermata in futuro, prevedrebbe l’ergastolo.

La detenzione per Parolisi è scattata su richiesta dei magistrati Monti, Pirozzoli, Picardi e Piccioni per “pericolo di inquinamento delle prove e di reiterazione del reato”. Decisivi sarebbero stati stati i risultati dell’autopsia che aveva stabilito che Melania era stata uccisa proprio nel lasso di tempo in cui il marito diceva di trovarsi con la moglie e la figlioletta a colle San Marco.

MOVENTE C’è ora da individuare il movente del delitto. La pista più battuta sarebbe quella della relazione extraconiugale tra lo stesso Parolisi e la soldatessa Ludovica. Fondamentali in tal senso i messaggi scambiati su Facebook dal caporalmaggiore, immediatamente rimossi il 19 aprile scorso, il giorno seguente la scomparsa di Melania. I messaggi  sono stati recuperati grazie a una rogatoria internazionale.

LA REAZIONE DEL COGNATO “Speriamo sia la fine di un incubo, è una notizia che mi fa stare malissimo”. Con queste parole Michele Rea, fratello di Melania, ha commentato l’arresto del cognato Salvatore Parolisi. “E adesso come facciamo con la bambina?”, ha poi aggiunto preoccupato.

“L’ASSASSINO E’ LIBERO” Poche, ma assolutamente chiare le prime parole di Parolisi una volta appresa la notizia: “Io sono in carcere, l’assassino di mia moglie è ancora libero”.


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