ASCOLI PICENO – Ancora senza esito le ricerche del bimbo scomparso da alcuni giorni a Folignano. In realtà sono diverse le settimane di cui non si hanno tracce, perchè i vicini affermano di non aver sentito più vagiti da quasi un mese.

La Procura di Ascoli e i Carabinieri del comando provinciale sono stati allertati soltanto alcuni giorni fa dai Servizi Sociali, e dopo aver perquisito le abitazioni dei genitori e dei nonni, stanno da ieri setacciando alcune zone dopo le dichirazioni della madre del piccolo Jason che afferma che il bimbo sia morto e sia stato sepolto nella zona di Castel Trosino.

In un primo momento la madre, Katia Reginella, 24 anni, aveva affermato che il piccolo era stato nascosto per paura che i servizi sociali glielo portassero via come era stato fatto con gli altri due. Ma un bimbo di appena due mesi non può essere nascosto tanto facilmente, dato che ha bisogno delle cure materne e di essere allattato spesso.

La donna ha quindi cambiato versione affermando che il piccolo è “morto in seguito ad una caduta accidentale”.”Non è stato ucciso, ha sbattuto la testa e non sono più riuscita a rianimarlo”-ha spiegato.

Dichiarazioni che non sono ritenute totalmente attendibili. Sembrerebbe infatti che le ricostruzioni della madre siano poco precise anche per quello che riguarda il luogo della sepoltura. “Alcune cose coincidono con la realtà, altre sono totalmente incongruenti”- afferma il colonnello Alessandro Patrizio.

La coppia è da questa mattina in stato di fermo. La vita dei due era monitorata dai Servizi Sociali perchè in passato sono stati coinvolti in altri gravi casi che riguardano gli altri loro due figli, una bimba e un bimbo di tre e cinque anni che presentano gravi handicap fisici a causa di incidenti evidentemente ritenuti accidentali.  La coppia venne messa sotto processo per maltrattamenti e percussioni, ma venne alla fine assolta, anche se gli venne tolto l’affidamento.

Ma c’è un particolare che sarebbe emerso da alcune intercettazioni ambientali ottenute grazie ad una cimice posizionata nell’automobile della coppia. La donna e il marito, Denny Pruscino, un operaio di 30 anni, secondo il quotidiano “La Stampa” affermerebbero: ” Finalmente ce ne siamo sbarazzati, siamo davvero due menti criminali”. Lei avrebbe aggiunto di voler inscenare un suicidio per poi scappare in Svizzera.


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