Il Piceno. Nella rubrica dei commenti in questi primi due mesi dell’estate 2011 ho avuto occasione di raccogliere tante considerazioni sull’andamento della stagione.

Trascuro volutamente quelle sul mare sporco perché, innanzitutto non ha riguardato tutto il litorale, poi perché è un fenomeno episodico che mi ricorda il periodo delle alghe che interessò tutto il litorale adriatico. A conferma che “non tutto il male vien per nuocere”, quella brutta esperienza servì per far dotare gli alberghi di piscine che prima erano rarissime nei nostri hotel. Si sono rivelate utili in questa occasione.

Mi soffermo invece su particolari che ritengo veritieri: questa estate è stata caratterizzata, per la prima volta, da un numero di eventi nel territorio extra costiero superiori per qualità e quantità a quelli organizzati all’interno di San Benedetto del Tronto, città turistica capofila del Piceno oltre che della Regione Marche.

Secondo me non è un fattore negativo perché in questo modo ci si sta avvicinando sempre più ad un brand diverso e più omogeneo tra mare, colline, monti e storia. Con il tempo dovrà portare all’eliminazione della dicitura Riviera delle Palme per sostituirla con Il Piceno, che comprenderà tutto ciò che esiste nel suo territorio per la soddisfazione di ogni tipologia di turista.

Quale località turistica può far concorrenza a Il Piceno dove nel giro di pochi chilometri (massimo 100) si può passare dal mare alla collina, dalla collina ai laghi e alla montagna, dalla moderna riviera alla storicissima Ascoli e a tutto il territorio papalino dove la storia è a vista d’occhio, seppur ancora in attesa di una vera valorizzazione?

Il fattore negativo è invece generato  dalla mentalità del popolo piceno che fa del campanilismo una ragione di vita, fino a diventare masochista. Dico questo perché la pianificazione degli eventi non è arrivata a tavolino ma per iniziative “personali” delle varie giunte comunali, con l’idea probabilmente di farsi dire bravo dai propri concittadini e non per una mentalità comunitaria che sarebbe la panacea di tutti i “mali”.

Come le piscine arrivarono per caso, mi auguro che anche l’idea di creare un brand unico piceno arrivi per caso, dopo quanto sta succedendo in questa stagione. Mi auguro di dover ripetere che “non tutto il male vien per nuocere”.

Buon Ferragosto a tutti.


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