ASCOLI PICENO – Il Pd boccia la manovra economica del Governo, “incapace di dare risposte concrete ai problemi del Paese”. A detta dei democrat  non si ravviserebbero misure per la crescita economica ed occupazionale, come spiega il segretario provinciale della sezione di Ascoli Piceno, Antimo Di Francesco: “L’esecutivo non ha messo in campo azioni di politica industriale a sostegno dei settori strategici e politiche attive del lavoro in grado di affrontare il delicato periodo di persistente crisi economica e la tagliola fiscale usata in modo lineare colpisce principalmente le fasce più deboli e scarica il peso della crisi sui ceti medi e bassi. La manovra contiene una forte iniquità sociale, determina lo smembramento del welfare minando la coesione sociale,  e azzera di fatto i progetti sul federalismo fiscale, determinando nuove tasse e nuove spese per i cittadini”.

Penalizzati anche gli enti locali: “I tagli sostanziali dei trasferimenti statali  avranno ripercussioni sulla erogazione dei servizi fondamentali che non potranno essere quantitativamente e qualitativamente rispondenti alle esigenze e ai reali bisogni dei cittadini con ricadute pesanti sulle famiglie disagiate, i pensionati, i ceti sociali più deboli ed esposti alla crisi e alla caduta del reddito, tutte le persone bisognose di cure e assistenza, le prestazioni sanitarie, la scuola, le imprese il lavoro e soprattutto i giovani che non hanno certezze e  prospettive per il loro futuro”.

“La crisi che attraversa il Paese è molto seria – prosegue Di Francesco – e nel Piceno la situazione è molto grave, il Governo di centrodestra ha ridotto i fondi per gli investimenti, la ricerca l’innovazione e i finanziamenti a sostegno delle imprese e il quadro che emerge è connotato da molteplici elementi di criticità che si aggiungono alla totale incapacità amministrativa della giunta Celani che navigando a vista non riesce a sostenere i processi di crescita e sviluppo del territorio provinciale determinando una involuzione e regressione senza precedenti per l’assenza di azioni politiche concrete e l’adozione di  misure specifiche in aderenza alle istanze territoriali, ma soprattutto non è in grado di assolvere ad un ruolo di guida e coordinamento ed essere un punto di riferimento per i comuni della nostra provincia”.


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