ASCOLI PICENO – “Penso che Parolisi sia colpevole, ma non credo che sia stato lui a colpire a morte Melania. Non è lui l’autore materiale. Sono certo, però, che fosse presente all’omicidio e questo per me è ancora più grave. Salvatore era presente, lui sa chi ha ucciso Melania”. Lo dice in un’intervista al ‘Centro’ lo zio di Melania, Gennaro Rea che, per settimane, ha seguito come un’ombra Salvatore Parolisi accusato di aver ucciso la moglie il 18 aprile a Ripe di Civitella.

Secondo quanto riportato dal quotidiano, Gennaro Rea era accanto al caporalmaggiore mentre questi usciva dalla caserma dei carabinieri dopo il primo interrogatorio, di otto ore, a Castello di Cisterna. E in macchina lo ha registrato di nascosto, per consegnare tutto ai carabinieri. Per lo zio di Melania, “Se l’assassino non è lui va cercato nella caserma. Non posso aggiungere altro, ma agli investigatori ho detto tutto”.

“Il comportamento di Salvatore mi è sembrato subito strano – prosegue – Quando tutti cercavamo Melania e abbiamo trovato il corpo proprio lui non è venuto nel bosco di Civitella. C’erano il fratello di Melania, Michele Rea, e Raffaele Paciolla (l’amico di famiglia, ndr), ma Salvatore era in caserma. A che fare? A cancellare i messaggi su Facebook con l’amante Ludovica. Il giorno dopo siamo andati all’obitorio di Teramo ma, davanti al corpo della mia povera nipote, lui sembrava sereno. Era incredibile”. “Qualche giorno dopo (il sabato santo, ndr) noi eravamo distrutti mentre lui si preoccupava perchè doveva portare a un collega in caserma una colomba pasquale in regalo – continua Gennaro Rea – Persino il giorno del funerale è arrivato con mezz’ora di ritardo. Mi hanno visto andargli incontro e abbracciarlo ma nessuno sa cosa gli ho detto. Vi rivelo ora quale è stata la mia frase: anche oggi – gli ho detto – hai fatto aspettare Melania”.

Ci sono stati due momenti, spiega lo zio di Melania, in cui i suoi sospetti verso Salvatore sono diventati più forti. “Quando Salvatore è stato indagato, noi gli abbiamo detto di parlare all’interrogatorio di garanzia, così avrebbe fatto finalmente chiarezza – dice Gennaro Rea – Lui invece si è avvalso della facoltà di non rispondere e ciò ci ha fatto aumentare i dubbi. Poi ho fatto una scoperta. Io sono un esperto di informatica, lavoro con i computer. E la certezza l’ho avuta quando, cercando nel computer di Melania che si trova in casa dei suoi genitori, ho trovato roba incredibile. C’era un file con messaggi tra Parolisi e l’amante. E c’erano foto che non posso descrivere. È tutto in mano alla procura. Ma vi voglio far notare che lui chattava con l’amante in casa del suocero mentre lì vicino Melania dormiva”.

Secondo lo zio, Melania «a gennaio del 2010 era già a conoscenza del tradimento di Salvatore e so che gli aveva chiesto spiegazioni. Lui si era giustificato dicendo che non c’era stato nient’altro che una scappatella. Ma una storia durata due anni è più di una scappatella e credo che nel tempo Melania abbia cercato di risolvere la situazione da sola, senza parlarne mai con nessuno. Infine è morta solo perchè amava Salvatore».

La mamma di Melania a “Mattino Cinque”. “Non è compito mio stabilire se Salvatore debba vedere la bambina o meno ma secondo me non la dovrebbe vedere. Io per colpa di Salvatore, per quello che ha fatto a Melania, non vedrò più mia figlia e lui non deve vedere la sua ma, purtroppo, non spetta a me decidere”. A parlare, in un’intervista a «Mattino Cinque», è Vittoria Rea, mamma di Melania, la ventinovenne di Somma Vesuviana uccisa tra il 18 e il 20 aprile scorsi. “Vittoria è piccola – continua la madre di Melania – non fa dei discorsi completi come ha detto l’altra nonna. In tutto questo tempo non ha mai chiamato papà e anche questa mi è sembrata una cosa strana. Chiama tutti mamma, anche mio marito e mio figlio ma papà non lo dice mai. Per il suo compleanno le faremo una festa perchè, anche se non c’è più sua mamma, lei deve crescere serena”.


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