ASCOLI PICENO – Alla quinta stagione da bianconero, terza da capitano (compresi i part time con un certo… Sommese), Daniele Di Donato analizza a 360 gradi il momentaccio della squadra.

“Noi giocatori siamo consci, e non sono frasi di circostanza, che questa squadra non sta rendendo in base al suo valore effettivo, ma ha incontrato tante difficoltà”. Non tutte le colpe, però, secondo l’ex Palermo, sono da addossare ai giocatori: “Le responsabilità delle ultime gare sono nostre, ci mancherebbe, ma è anche vero che da tanto tempo non riusciamo a giocare una partita una con la serenità necessaria per affrontarla bene: abbiamo questa spada di Damocle (le varie penalizzazioni, ndr) che da due anni ormai pende sulla nostra testa. Dobbiamo cambiare rotta, lo dobbiamo a tante persone. A noi per primi”.

Intanto, la rotta sbagliata di inizio stagione ha portato il primo naufrago: “Quando la squadra ha salutato mister Castori devo dire che qualche pianto è scappato – svela Di Donato -, ma purtroppo quando le cose non vanno bene ci rimette per primo l’allenatore. Se abbiamo giocato contro di lui? Mai. Avevano un grande rapporto con lui e il suo staff, un rapporto forte che andava oltre il calcio”. Un insegnamento di Castori, tuttavia, è rimasto nella testa dei bianconeri: “Lui diceva sempre che la mente non è allenabile, e che per superare gli ostacoli occorre che la mente sia libera. Con la mente libera si può fare qualsiasi cosa”. I primi ostacoli sono due trasferte consecutive, ma… “In teoria è meglio, perché avremo meno pressioni. Rimane il fatto che dobbiamo ripulire la testa il prima possibile”.

Mens sana, dunque. Problema che l’Ascoli denuncia ancora oggi: “Bisogna cercare di essere più sereni possibile e provarci fino alla fine, affrontando ogni partita in modo dignitoso e tornando ad essere ‘squadra’”. Sull’arrivo di Massimo Silva, dice: “Rispetto a Castori è completamente diverso. In questi primi giorni stiamo cercando di lavorare meglio possibile e di metterci a sua completa disposizione”. Infine, la comprensione verso i tifosi: “Sono delusi e arrabbiati, come noi. E’ giusto che ne abbiamo le scatole piene”.


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