ASCOLI PICENO – Qualcuno, tra i forum dei tifosi, lo ha ribattezzato già Mago Silva. E, in effetti, numeri alla mano, la squadra dal suo avvento ha ottenuto in tre gare ben sei punti, due vittorie consecutive e un solo gol subìto, oltretutto su rigore. Non ce ne vogliano gli ‘adepti’ di Castori, al quale saremo grati per sempre, ma Massimo Silva sembra aver riportato serenità e autostima alla squadra.

Tornando a parlare della vittoria in Toscana, il tecnico, nell’odierno allenamento al Città di Ascoli, evidenzia i progressi dei ragazzi: “Una delle cose più importanti che ho notato è la crescita di sicurezza nella squadra. A Livorno, anche sulle palle inattive, non ho visto mai momenti di vero affanno o di difficoltà. Certo è che bisogna migliorare ancora, specie sul possesso palla in uscita, oltre che sulla circolazione della stessa tra i difensori”. Proprio sui difensori si è creata una leggera ‘bagarre mediatica’, riguardo il modulo adoperato dal tecnico. Molti si chiedono: sono 3 o 5 davanti a Guarna? Silva ci regala una piccola lezione di tattica: “In campo diventa tutto relativo alle circostanze di gioco. Il 3-5-2 o 5-3-2 si riconosce nella fase di non possesso: nel nostro caso, se l’esterno offensivo avversario attacca sulla fascia noi lo ‘prendiamo’ con il nostro esterno, di conseguenza il suo opposto posizionato nel lato debole va a formare una difesa a quattro con i tre difensori, rimanendo, però, sempre leggermente staccato da loro, perché deve essere pronto a far ripartire l’ azione dalla sua zona. E’ chiaro – conclude Silva – che se arriva un cross da fuori area ci ritroviamo a difendere con più di tre o quattro uomini in linea, ma è una cosa ovvia che fanno tutti”.

Cosa che non fanno tutti, invece, è augurare all’avversario la retrocessione, come ha fatto Novellino venerdì scorso. Silva ci va cauto, ma…: “Non voglio polemizzare, sul campo ci sta che volino parole brutte, perché rimangono lì. Anche se devo ammettere che mi è dispiaciuto che non mi ha salutato a fine gara, nonostante fossimo amici da tanti anni. Ho saputo di quella frase che ha rivolto ai nostri, e li ho visti infastiditi di questa cosa. Ma dobbiamo solo pensare a goderci la vittoria che ci ha riportato un pò di entusiasmo”.

Nella seduta pomeridiana di questo martedì non ha preso parte il solo Vitiello, a casa con l’influenza. Ancora terapie per Andelkovic e Boniperti, entrambi indisponibili per la sfida di lunedì sera contro il Bari, alla quale, però, parteciperanno Di Donato, oggi lavoro differenziato, e Giovannini, che giocherà con una particolare fasciatura protettiva per la frattura alla mano. C’era invece il giovane ventenne Nicolò De Cesare, che starà in prova per una settimana. Centrocampista centrale, De Cesare, ascolano doc, ha già militato nell’Ascoli dai 10 ai 14 anni (era compagno di Pasqualini e Bellusci, anche se erano più grandi), poi fino ai 18 ha fatto parte delle giovanili dell’Inter, giocando con Destro, Balotelli ed Obi. Successivamente, anche per colpa di un brutto infortunio, ha giocato in C1 con il Monza, passando poi al Mezzocorona, quindi lo scorso anno al Renate, squadra dell’hinterland milanese.


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