ASCOLI PICENO – La Corte d’Appello dell’Aquila ha confermato stamattina le condanne nei confronti dei due ragazzi rom che nell’estate del 2009 uccisero a pugni il ventiquattrenne studente di Castel di Lama Antonio De Meo.

E. G. all’epoca dei fatti di 15 anni e M.S. di 17, erano stati condannati in primo grado dal Tribunale dei minori dell’Aquila a una pena di otto anni e un mese di carcere per omicidio preterintenzionale e ricettazione (leggi nostro articolo), tenuto conto anche dello scontodi un terzo previsto dal rito abbreviato.

Come già in primo grado, è stata respinta la richiesta della difesa di concessione ai due imputati del beneficio della messa alla prova, contro il quale si è strenuamente battuta la famiglia De Meo, assistita dall’avvocato Mauro Gionni.

I familiari della vittima e il legale hanno commentato favorevolmente la sentenza.

Qualla notte il giovane De Meo dopo aver terminato il proprio turno di lavoro in un hotel della zona, si recò in una paninoteca di Villa Rosa. Qui nacque una discussione con un gruppo di ragazzi riguardo ad una bici rubata (leggi la cronaca e la ricostruzione dei fatti dei giorni seguenti).


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