ASCOLI PICENO – In questa seconda e ultima parte dello speciale di PicenoOggi.it sul 2011 dell’Ascoli, si parte con il processo sul calcioscommesse e del pericolo della mancata iscrizione al campionato di B, proseguendo con il mercato, l’esonero di Castori e l’arrivo dell’attuale tecnico Massimo Silva.

Un anno in bianco e nero” Luglio 2011 – Dicembre 2011

La caldissima estate del 2011 porta con sé due grandi paure per i tifosi: come uscira l’Ascoli dall’inchiesta sportiva sul calcioscommesse? Ce la farà la società a trovare i fondi per partecipare al campionato? Se per il primo interrogativo bisognerà aspettare le inchieste del procuratore federale, per il secondo l’attenzione va su corso Vittorio Emanuele: il 29 giugno l’assemblea dei soci ha previsto la ricapitalizzazione di 500.000, somma non certo sufficiente a garantire l’iscrizione. Uscendo dalla sede, però, il ragioniere Guido Manocchio spiega: “Domani presenteremo i documenti alla Lega, lasciando un’appendice da sistemare per il 12 luglio“. Chiaro, quindi, che la società si fosse riservata il secondo termine per presentare la documentazione completa. Ma Manocchio parla anche della proposta d’acquisto di Bellini: “Proposta? Manifestazione d’interesse direi. Ci sono 7-8 punti irricevibili“. E’ questa frase a far capire subito come anche la possibile trattativa con l’imprenditore Bellini sia morta sul nascere. Qualche giorno dopo, infatti, lo stesso Benigni annuncerà che l’italo-canadese non è più interessato a rilevare l’Ascoli. Nel frattempo, i tifosi fanno sentire la propria rabbia: domenica 3 luglio molti di loro, tra cui diversi tornati anzitempo dal mare, manifestano sotto la sede della società, tra cori di rabbia e striscioni contro il presidente.

Il 9 luglio, però, ecco un piccolo sospiro di sollievo: tre istituti di credito, anche locali, hanno garantito la società per i pagamenti pendenti, relativi ai contributi dei mesi precedenti e al rinnovo della fidejussione alla Lega, tutti fondamentali per iscriversi al torneo. Così, il fatidico 12 luglio arriva, ma è il 18 il giorno della verità: sarà la Co.Vi.Soc a esprimersi per ammettere o meno l’Ascoli al campionato. Nel frattempo i timori vengono messi da parte: comincia l’avventura del nuovo Ascoli 2011/2012. Il 14 luglio Castori e i suoi giocatori si radunano al ‘Città di Ascoli’, per poi partire per il ritiro di Cascia domenica 17. Unico volto nuovo il giovane centrocampista Tamasi, mentre Lupoli abbandona la truppa dopo la risoluzione del contratto. Il neo ds Polenta fa il punto: “Partiranno Pesce e Giorgi, forse anche Gazzola e Guarna, mentre dovremo sistemare anche Giallombardo. Domani, invece, chiuderemo per Sbaffo”. E, in effetti, il 15 luglio l’Ascoli prende in prestito il biondo centrocampista scuola Chievo Alessandro Sbaffo, voluto da Castori, mentre il giorno successivo è quello dell’arrivo di Giacomo Beretta e del ritorno di Alessandro Romeo. Ma il 16 luglio è anche il giorno dell’addio ufficiale di Gigi Giorgi: il 24enne di Castel di Lama lascia il Picchio dopo 90 presenze e 6 gol fatti, tra cui l’incancellabile 2-1 al ‘Dorico’ di Ancona il 17 aprile 2010, realizzato al 93′. Giorgi raggiungerà in serie A gli altri ex bianconeri Pesce e Coser acquistati dal neopromosso Novara di Attilio Tesser.

Il 19 luglio l’Ascoli è ufficialmente iscritto: la lieta notizia, comunque già prevista, giunge nel ritiro della squadra, insieme agli aggiornamenti sull’inchiesta sul calcioscommesse. A tirare in ballo i bianconeri, l’appartenenza di Vincenzo Sommese, amico dell’anconetano Marco Pirani, tra i fulcri dell’organizzazione, e di Vittorio Micolucci, tra i calciatori ‘a disposizione’ per realizzare le combine. Due gare, in particolare, al vaglio degli inquirenti: Livorno-Ascoli 1-1 e Ascoli-Atalanta 1-1. Se da una parte la società rischia grosso per il solo criterio della responsabilità oggettiva (la pena viene inflitta per il mero legame con il reo), dall’altra c’è la parziale esimente del fatto non realizzato: in entrambi i casi, infatti, Micolucci avrebbe giocato contro la propria squadra, quindi sfavorendola, con la combine neanche realizzata. Così, se già il 3 luglio la società si era dichiarata estranea ai fatti, il 12 luglio l’ex difensore pescarese viene ascoltato per ben 10 ore da Palazzi. Viene ascoltato anche Pederzoli, il quale, si dichiara estraneo ai fatti, nonché assente nel match di Livorno. Come previsto, il 26 luglio Palazzi deferisce per responsabilità oggettiva l’Ascoli e i tesserati Sommese e Micolucci per illecito sportivo, mentre il 3 agosto arriva la richiesta: – 6 punti da scontare nel prossimo campionato più 90.000 euro di ammenda. Non è il massimo, visto che i bianconeri hanno anche un ulteriore -1 per passate inadempienze, oltre all’altra prevista penalizzazione per il ritardo nell’iscrizione (sarà poi un -3). Ma poteva andare anche peggio, visto che una delle ipotesi della vigilia prevedeva anche la retrocessione del club. Richiesta confermata in primo grado dall Commissione Disciplinare (con ammenda ridotta di 40.000 euro), e dalla sentenza d’appello della Corte di Giustizia. L’ultima speranza, ora, è nei giudici del Tnas del Coni.

Negli stessi giorni cresce l’Ascoli che verrà: arriva dal Genoa il centrocampista Parfait, parte Uliano, ma la società cerca una punta. Piace Alfageme del Grosseto, ma si ipotizza anche il ritorno di Soncin. Eppure il colpo grosso giunge a sorpresa: risolto il contratto dalla Fiorentina, arriva in bianconero il senegalese Papa Waigo, accostato all’Ascoli già a gennaio. Papa Waigo raggiunge il suo ‘padre calcistico’ Castori, rimasto legato dai tempi di Cesena. Passano i giorni e arrivano altri acquisti: in difesa, lo svincolato Peccarisi e lo sloveno del Palermo Andelkovic, in attacco, in cambio di Giallombardo, arriva dal Grosseto il ‘Cobra’ Andrea Soncin. Ma è il terzino il vero enigma di mercato: Castori lo chiede, Polenta ci prova, ma senza grossi risultati. L’obiettivo è il ritorno di Calderoni dal Piacenza, squadra retrocessa sul campo, ma in guerra con i bianconeri, per i quali sperava la retrocessione in tribunale. In attesa del campionato, l’Ascoli esce dalla Tim Cup: dopo il 3-1 con il Taranto, al terzo turno è fatale il ko ai supplementari contro il Cesena di Giampaolo.

Parte finalmente il campionato. Al ‘Del Duca’ l’esordio per gli uomini di Castori è tra i più duri: arriva il temibile Torino di Ventura. Al vantaggio di Andelkovic, infatti, i granata rimontano con Bianchi su rigore e Oduamadi per il 2-1 finale. La sconfitta, però, viene subito riscattata alla seconda giornata. I bianconeri vanno a Gubbio, per il ritorno in B degli umbri dopo tanti anni. Una doppietta di Sbaffo e il primo gol di Papa Waigo portano la prima vittoria del Picchio in campionato. Il 31 agosto ecco gli ultimi botti di mercato: partono alcuni giovani e arrivano Ilari e Boniperti dalla Juventus. Ma del famoso terzino sinistro neanche l’ombra: all’ultimo minuto, infatti, Calderoni va al Grosseto, quando era tutto pronto per il suo ritorno nelle Marche. Per quel ruolo si punta, così, alla lista svincolati e ad essere tesserato è il 34enne Juri Tamburini, giunto insieme all’ex Leandro Vitiello. Il campionato prosegue e l’Ascoli di Castori, per colpa anche di una scarsa condizione atletica (tra infortuni e nazionali il tecnico non ha mai l’intero gruppo a disposizione), conquista pochi punti e tanti fischi: oltre al pareggio col Vicenza e la fortunosa vittoria di Nocera, arrivano tante, troppe sconfitte, soprattutto in casa. Così, al quinto ko consecutivo (1-0 a Bergamo con l’Albinoleffe), il 2 novembre Fabrizio Castori, tra i tecnici del Picchio più amati dai tifosi, viene esonerato. Lascia la squadra a -2 in classifica, complici i 10 punti di penalizzazione. Al suo posto Benigni punta al ritorno di Massimo Silva. Il patron, che nel frattempo rompe anche col ds Polenta, alla presentazione, spiega: “E’ stata una scelta sofferta, ma la situazione era insostenibile. Ho puntato su Silva per ridare un percorso di gioco diverso alla squadra”. E, in effetti, il neo tecnico, dopo l’amaro esordio con il Cittadella (0-1) cambia e apporta le sue idee: via il 4-3-3 per il 3-5-2, con l’inserimento del giovane Pasqualini mai provato da Castori e di Falconieri. Obiettivi: ridare fiducia alla squadra e vincere al ‘Del Duca’ dopo 5 mesi. Un pò a sorpresa, ma con merito, arrivano i successi esterni di Brescia e Livorno, e, finalmente il 3-1 interno col Bari. La squadra, grazie ai ritrovati Papa Waigo e Pederzoli, ingrana la quarta e recupera il divario. La sconfitta di Empoli (2-3) è solo un incidente di percorso, sùbito risolto con i 3 punti ridati dal Tnas per l’inchiesta sul Calcioscommesse. Arrivano, infine, il pareggio con il Varese e la vittoria di Crotone che chiude il 2011. Un anno bianco e nero, dunque, ma con un epilogo pieno di speranze e un solo, ma grande interrogativo. Mago Silva riuscirà a risollevare l’Ascoli e ripetere l’impresa dello scorso anno del suo predecessore?


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