ASCOLI PICENO – In vista del rientro in campo nel giorno dell’Epifania, l’Ascoli continua a prepararsi per la difficile sfida contro il Padova. Difficile, perché oltre al temibile avversario, c’è l’incognita della condizione atletica, viste le quasi tre settimane di distanza dall’ultimo impegno ufficiale. E, infatti, la seduta di mercoledì ha dato segnali importanti sulla possibile formazione: Papa Waigo, tornato con un piccolo infortunio dalle vacanze in patria, partirà dalla panchina, dato che mister Silva lo ha riavuto a disposizione nel gruppo solo da ieri. Al suo posto, dunque, certo l’impiego di Falconieri. Pienamente recuperato, ma anche lui tra le sette riserve, il difensore Andelkovic, mentre l’unico indisponibile è e resta Giovannini. Ancora le solite terapie per Romeo. Disponibile anche Beretta, mentre Boniperti era assente visto l’imminente passaggio al Carpi.

Sarà ovviamente della sfida, invece, l’autore dell’ultimo gol del Picchio nel 2011, Andrea Soncin, che presenta la sfida con i veneti: “Ci stiamo allenando con la testa giusta, nonostante siano venti giorni che non giochiamo. Contro il Padova serviranno tanta umiltà e spirito di sacrificio“. Peccato che, almeno dall’inizio non ci sia Papa Waigo, con il quale l’intesa è cresciuta molto. Ma come fa Andrea Soncin ad ‘andare d’accordo’ con tutti i suoi compagni di reparto (vedi Bernacci e Bucchi)? “Forse con qualche esperienza in più riesci a completarti e quindi a giocare bene con i compagni. Cerco di seguire anche i consigli di mister Silva che è stato un signor attaccante. Io e Papa cerchiamo di allenarci bene per avere sempre movimenti più sincronizzati. Ora, poi, lavorare con dei risultati positivi è più facile. Prima, invece, il fatto di dover vincere a tutti i costi era un handicap piuttosto che uno sprone”.

Gli ultimi risultati hanno consegnato un Ascoli in piena lotta salvezza, come conferma anche Soncin: “Siamo in corsa. Il nostro obiettivo è giocarci tutto fino all’ultimo obiettivo per raggiungere l’impresa. Anche nel mio ultimo anno qui (con Colomba, ndr) subimmo delle penalizzazioni, ma portammo a casa lo stesso una bella salvezza”. Poco è cambiato, dunque, da quel periodo: “Rispetto alla mia prima fase qui ad Ascoli, ho ritrovato lo stesso attaccamento alla maglia e la stessa voglia di lottare di prima, nonostante sugli spalti ci sia meno gente. Ma sta a noi ripeterci“.


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