ASCOLI PICENO – L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Ascoli Calvaresi , a margine dell’operazione di Polizia denominata Dark Souls e coordinata dal Pm Picardi, è stata eseguita questa mattina con l’arresto da parte della Polizia di Ascoli di quattro persone residenti a San Benedetto con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti a fini di spaccio.

Si tratta di Franco Piunti di 56 anni e di Pierluigi Pagliarini di 54 entrambi di San Benedetto, e di Enrico Mazzella di 39 anni e Gennaro Prota di 37 nativi della Germania ma residenti nella città rivierasca. I quattro si trovano ora al carcere di Marino del Tronto.

Gli uomini erano coinvolti in un giro di droga inviata dalla Spagna e recapitata  via posta nella riviera picena. “L’operazione – ha affermato il capo della Squadra Mobile di Ascoli Maurilio Grasso – nei quattro mesi di indagine attrraverso intercettazioni telefoniche, testimonianze dei clienti e altre attività operative ha evidenziato che tra i canali di approvvigionamento della droga nel territorio ascolano, vi risulta essere quello iberico. La cocaina, infatti, proveniva da Madrid, ed in alcuni casi via Turchia. Le intercettazioni telefoniche hanno anche evidenziato che, a sua volta,  uno dei canali di rifornimento degli spagnoli era l’Olanda”.

I primi due soggetti arrestati, che a San Benedetto si occupano anche della gestione di alcuni bar, erano coloro che tenevano i contatti con il fornitore spagnolo e quindi organizzavano le operazioni. I due uomini di origine tedesca invece si occupavano della lavorazione e dello smercio della sostanza.

L’NDAGINE – La Polizia di Ascoli si è messa sulle tracce degli spacciatori lo scorso giugno per monitorare l’attività di Piunti e Pagliarini, i quali contattavano frequentemente lo spagnolo per organizzare l’attività si spaccio e in più di una circostanza si erano anche recati a Madrid con volo da Ancona per incontrarlo e contrattare personalmente. I due sambenedettesi avrebbero versato la somma di 20 mila euro per un quantitativo di circa 500 grammi. Lo stupefacente, contenuto in un pacco postale proveniente  dalla Turchia, è sbarcato direttamente sulle coste abruzzesi, dalle quali poi è stato preso e consegnato a San Benedetto da un corriere ovviamente del tutto ignaro del contenuto. Una volta aperta la confezione, però, gli uomini si sono accorti della pessima qualità della sostanza, al punto di decidere di non spacciarla.

Dalle inercettazioni telefoniche emerge il disappunto dei due, che avrebbero anche pensato di tornare a Madrid per sistemare direttamente la faccenda con il referente spagnolo, al quale avevano già versato l’intera somma pattuita. Nel frattempo, però, per soddifsare le richieste del mercato locale  avevano deciso di mischiare alcuni quantitativi, evidentemente di qualità superiore, arrivati precedentemente sempre via posta dall’estero e mischiarli con altra cocaina procurata localmente. Le dosi sono state spacciate nella zona della riviera e anche nel fermano attraverso circa 60 incontri e oltre 6 mila telefonate tra pusher e acquirenti. La droga proveniente dalla Turchia è stata invece buttata.

Gli uomini arrestati stamattina risultano tutti con pregiudizi di Polizia. In particolare Prota venne colto in flagranza di reato lo scorso 8 settembre con 4.6oo euro in tasca e 10 grammi di cocaina. Nell’operazione risultano indagate altre tre persone: due donne, con l’accusa di favoreggiamento, e un uomo, accusato di spaccio.


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