ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo una nota di Gaetano Rinaldi, presidente della sezione ascolana di Italia Nostra. Il professore esprime il proprio parere critico in merito alla preannunciata realizzazione di una scala mobile ad Ascoli Piceno, che collegherà l’area retrostante il Palazzo del Tribunale e quella del dismesso Ospedale Mazzoni, ora sede del Polo Universitario Ascolano.

Nessuno può essere più  favorevole di noi  a questa tipologia di impianti, abilitati a fornire servizi collettivi, specie se servono ad eliminare il traffico automobilistico privato o a ridurlo in maniera considerevole.

Riteniamo, comunque, che si debba effettuare preventivamente un raffronto costi-benefici, al fine di accertare se l’operazione sia opportuna o meno. Nel caso specifico non sappiamo se questo raffronto evidenzi delle risultanze positive, tenuto conto  del fatto che nell’area destinata ai servizi universitari è prevista, a quanto pare, la realizzazione di parcheggi. Il che fa ritenere  che, evidentemente, non si intende  eliminare totalmente il traffico veicolare. A cosa servirebbe, quindi, la scala mobile, se tutto rimane come prima?

Né si può affermare che si realizza questo manufatto per soddisfare le esigenze di un numero particolarmente elevato di cittadini necessitati ad accedere all’area, come succede, invece, per le scale mobili realizzate a Perugia. In questo caso , infatti, è tutto il centro storico dell’Augusta Perusia che richiama giornalmente migliaia di utenti, cittadini, studenti e turisti, che utilizzano le scale per raggiungerlo, dopo aver parcheggiato le auto negli ampi spazi predisposti nei pressi del punto di partenza dell’impianto di risalita (parcheggi, che, ben a ragione, non sono prevedibili e realizzabili ad Ascoli sia per mancanza di spazi sia perché il punto di partenza delle scale mobili si trova proprio al centro della città, che, completamente urbanizzato, non potrebbe assolutamente sopportare il volume di traffico particolarmente elevato che l’eventuale realizzazione del parcheggio determinerebbe!). Quindi la situazione di Ascoli è completamente differente da quella del capoluogo umbro. E’ pertanto da chiedersi: sono giustificate le notevoli spese da sostenere per realizzare quest’opera, valutando anche quelle rilevanti per la gestione e il funzionamento?

E’ stato  considerato, inoltre, l’impatto ambientale della struttura e dei danni ulteriori  arrecati alla zona, al declivio del colle, alle essenze arboree ivi presenti? Se si dovesse ripetere quanto accaduto con il parcheggio già realizzato nella zona, proprio alle spalle del Tribunale, la cosa non sarebbe sicuramente accettabile. Le foto allegate evidenziano la gravità della situazione e lo sfregio permanente procurato ad uno degli angoli più pregiati del tessuto urbano (guarda la fotogallery cliccando a destra).

E, al riguardo, riteniamo che, prima che vengano adottati altri provvedimenti, sia prioritaria l’esigenza di attutire i danni già procurati, con un’intelligente mimetizzazione delle opere realizzate mediante la messa a dimora di siepi, piante rampicanti e di quant’altro possa essere utile allo scopo.

Azione che andrebbe a nostro parere ripetuta anche per la “simil-torre”,  realizzata nel pressi del Ponte di Campo Parignano, mediante la copertura integrale del manufatto con piante rampicanti in grado di nascondere o attutire nei limiti del possibile l’impatto dissacrante del bianco lattiginoso della costruzione, realizzata con materiale sicuramente incongruo e completamente fuori contesto.

La nostra nota vuole essere anche una segnalazione preventiva alla Soprintendenza perché vigili, con la consueta professionalità e la squisita sensibilità che caratterizzano il Suo operato, sull’evolversi dello stato della pratica, onde evitare che la vicenda si concluda nella maniera sicuramente  non accettabile  dei due interventi già effettuati e di cui si è fatto sopra cenno.


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