ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del Forum italiano dei movimenti per l’Acqua.

“Venerdì 24 febbraio i sindaci sono stati convocati in assemblea dalla Ciip spa per decidere se destinare al mercato delle minerali una parte dell’acqua fornita dalla sorgente monti Azzurri, nel comune di Arquata, sottraendola così agli equilibri degli ecosistemi naturali e alla disponibilità per un eventuale uso potabile e pubblico. Dunque e incredibilmente, nell’ascolano e nel fermano continua a girare sempre lo stesso film. Come se il referendum del 12 e 13 giugno non ci fosse stato e come se 26 milioni di italiani non avessero detto con chiarezza che l’acqua è di tutti, non è una merce e non si vende. Non basta neppure che per il nuovo impianto di Arquata sia andata, fino ad oggi, a vuoto la ricerca di un partner privato. Chi sarà disposto a mettere il proprio capitale in un’impresa che si colloca in un settore, quello appunto della vendita delle acque in bottiglia, che solo in Italia fra 2009 e2010 ha visto ridursi il giro di affari di oltre 100 milioni di euro e dove stabilimenti piccoli e marginali, come sarebbe quello di Arquata, non sono economici (la crisi della Tinnea dovrebbe insegnare) e dove dominano i colossi multinazionali, i grandi investimenti pubblicitari, i megaimpianti superteconologici tutte macchine e niente uomini?

Eppure si insiste. Ostacolando di fatto il cambiamento giuridico, amministrativo, culturale e politico  richiesto dalle cittadine e dai cittadini nella gestione dell’acqua e più in generale dei beni comuni e dei servizi pubblici locali. E persino limitando l’azione di indirizzo e controllo dei consigli comunali come è avvenuto appunto per l’imbottigliamento della sorgente monte Azzurri: perché molti Sindaci non ne hanno discusso in consiglio? Perché si presenteranno all’assemblea della Ciip senza la preventiva delibera consiliare? Porteranno a ratifica dei consiglieri il loro eventuale voto, così come prevedono le normative, sfidando persino la sfiducia politica nel caso di orientamento contrario da parte del consiglio?

Anche del rispetto di queste regole, che peraltro sostanziano giuridicamente il controllo analogo proprio delle aziende in house, si occupa e continuerà ad occuparsi il forum acqua bene comune. Questo perché la partecipazione, nelle forme esistenti della democrazia rappresentativa e in quelle nuove della democrazia diretta, è indispensabile per dare attuazione al voto referendario, esso stesso esperienza straordinaria di espressione della volontà dei cittadini. La presenza di una delegazione del forum provinciale e regionale all’assemblea della Ciip di venerdì prossimo vorrà essere un momento democratico positivo e collaborativo, per ricordare agli amministratori: che l’acqua non si vende; che è tempo di procedere alla esclusione dalle tariffe della remunerazione del capitale investito (come richiama la campagna nazionale “Obbedienza Civile”), cioè i profitti dall’acqua; che è ora di muovere passi decisi verso la trasformazione della Ciip da società per azioni in azienda pubblica speciale a gestione partecipata.”


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