ANCONA – Il Tribunale del riesame di Ancona si è riservato di  decidere sulla scarcerazione di Alvaro Binni, il tecnico della questura di Ascoli accusato dell’omicidio e dell’occultamento di cadavere di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa il 4 maggio e trovata 8 mesi dopo sepolta in un bosco nei pressi di Colle San Giacomo.

I due avevano una relazione extraconiugale anche se lui aveva più volte manifestato insofferenze alle insistenze della donna, la quale voleva trasformare quella storia in qualcosa di più importante.

Binni è incarcere da alcune settimane, ma oggi il suo legale difensore Nazario Agostini ha presentato un’istanza di scarcerazione sulla quale l’organo giudicante dorico si è riservato di decidere. Per rafforzare le proprie tesi difensive, l’avvocato ascolano si è presentato in udienza accompagnato da un esperto di telefonia mobile, Massimo Pacelli,  e da un’entomologa naturalista, Paola Magna. Secondo il legale, “con l’aiuto dei due esperti è stato provato scientificamente come non sia stato Binni ad uccidere, perchè elementi tecnici dimostrano che non è stato nel bosco” nei giorni in cui si presume sia avvenuto l’omicidio e la sepoltura.

Secondo l’accusa, al contrario, ci sarebbero riscontri telefonici a dimostrare che Binni sia stato lì il giorno della scomparsa e presunta morte della donna, il 4 maggio, e in quello successivo, quando potrebbe essere stata completata l’opera di sotterramento del corpo.


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