ASCOLI PICENO – Ciclicamente, ad Ascoli la discussione politica si incaglia su temi storici più che sull’attualità, e questo è un dato di cronaca. L’ultimo è relativo alla mostra fotografica “Ascoli Città Fascista” organizzata da Casapound di Ascoli Piceno: la locandina di presentazione, con tanto di folla inneggiante alla gigantografia di Benito Mussolini, e il titolo eclatante sono state pensate ben sapendo che ciò avrebbe provocato una forte reazione da parte di chi non può fare a meno di ricordare che Ascoli è città insignita della medaglia d’oro al valore partigiano.
I commenti ricevuti da questo giornale sono stati utili alla riflessione di tutti anche se in qualche caso fuorvianti. Un paio di mesi fa volevamo intervistare il referente comunale e regionale di Casapound, Giorgio Ferretti, ma poi non se ne fece nulla. Cercheremo, ad ogni modo, di contattarlo e magari di invitarlo ad una diretta web con altri protagonisti della vita politica comunale.
Ora vado indietro di qualche anno e mi sposto a nord di qualche migliaio di chilometri. Nel 2003 mi recai a Berlino per una vacanza e alla Neue National Gallerie era in corso la mostra “Kunst in der Ddr” (“Arte nella Repubblica Democratica Tedesca”), che riguardava le opere d’arte del periodo del regime comunista nella Germania Est. La mostra si inseriva nel solco di un momento di “nostalgia”, non si sa quanto reale o quanto frutto di una moda innescata dal marketing, per il periodo comunista precedente al 1989: non una nostalgia di tipo politico, ma, piuttosto, la comune tristezza e quel pizzico di curiosità esotica che si ha ripensando ai tempi oramai andati (“Its opening coincided, albeit unintentionally, with a cresting wave of nostalgia in Germany for East Germany“, Artforum 2003). Erano i tempi del film “Goodbye Lenin!”, per chi lo ricorda: stesso tema, grossomodo.
La mostra non era però accompagnata da alcun tipo di polemica: si trattava di un momento conoscitivo di un periodo storico e non di una apologia del regime comunista (anche se nella ex Germania Est non mancano dei veri nostalgici). Cosa c’entra questo con “Ascoli Città Fascista”?
Se i messaggi subliminali hanno un senso, nel guardare la sola immagine della locandina non si evince una volontà meramente descrittiva di un periodo, ma si ha l’impressione che l’impeto della folla e l’unità di intenti espresse dalla cittadinanza ascolana, al tempo, possedessero una vitalità mitica, dispersa rispetto all’oggi. Il titolo è allusivo non ad una “Ascoli fascista” nel 1930, ovvero al passato, ma ad una Ascoli “eternamente fascista”. Gli stessi caratteri della grafica, che sono comunque quelli propri di Casapound, alludono al Ventennio senza ombra di smentita.
Certo bisognerà vedere la mostra per capire meglio le intenzioni dei poundini. La conoscenza di un periodo storico, anche quello che molti vogliono rimuovere per convenienza politica, rappresenta sempre un passaggio culturale da non demonizzare. A meno che non trascenda.
Però Giorgio Ferretti e Casapound devono passare dalla fase giovanile a quella adulta, ovvero dalla provocazione simil-scherzosa alla riflessione seria. Le questioni sollevate da taluni riguardanti il reato di apologia del fascismo sono argomenti, a nostro parere, di poco conto (almeno nei loro confronti). Tuttavia non si può organizzare un evento tendenzialmente “fascista” senza capire bene le intenzioni degli organizzatori, se agiscono didascalicamente o invece con l’intento di diffondere, con le immagini, anche i temi tipici del fascismo italiano. Come, insomma, si pongono rispetto ad alcuni tratti del Ventennio: sulla libertà di espressione, sulla libertà di religione, sulle leggi razziali, sull’alleanza con il nazismo. Se, infine, vi è una contiguità acritica o meno.
Aspetti da chiarire e ai quali PicenoOggi.it darà lo spazio ritenuto opportuno per una corretta comprensione dell’evento.
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“Come si pongono rispetto ad alcuni tratti del Ventennio: sulla libertà di espressione, sulla libertà di religione, sulle leggi razziali, sull’alleanza con il nazismo. Se, infine, vi è una contiguità acritica o meno.”
Caro Pier,
ti sei mai chiesto come si pone rispetto alla libertà di religione la chiesa cattolica? Ti sei mai chiesto perchè la Città del Vaticano non ha mai sottoscritto la “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”?
Cosa facciamo, proibiamo agli Italiani di andare in chiesa?
Attento perché se sali troppo, scivoli poi ti fai male.
sempre a pensare agli altri e mai in proprio, sempre a spostare l’argomento su ciò che più piace e mai andare nel merito….sull’altro articolo erano i comunisti violenti qua il vaticano…di la (a torto) mi davi del comunista ora che fai mi categorizzi come papa boys?
stranamente condivido Flammini e quello che penso l’ho già scritto e lo ribadisco:
“Ci sono modi e modi di presentare la storia di una città durante il ventennio….questa ne è la versione nostalgica
si può essere ipocriti e far finta che è tutto a posto che è solo una mostra, ma casa Pound (la cui figlia sta facendo causa all’associazione per l’appropriazione indebita del nome che ne scredita la memoria) e sti pseudo “fascisti del terzo millennio”(def.loro) fanno propaganda ai limiti della violazione di legge facendo poi il teatrino dei piangina innocenti per il loro diritto di espressione”
Perché “stranamente” :D
Attenzione Ales_Fabrizio,
io non faccio parte di Casa Pound e al momento non sono iscritto ad alcun partito (ho avuto la tessera di ForzaItalia Giovani, dei Radicali e del PDL), quindi figurati se posso rispondere sulle posizioni di Casa Pound.
Io mi guado intorno e sorrido ogni volta che la sinistra etichetta dei gruppi e pretende da questi cose che agli altri non chiedono.
Vi siete scandalizzati per una legge del Parlamento che richiede le impronte digitali agli immigrati, senza ricordare che tutti gli uomini italiani che hanno fatto la visita militare sono stati schedati con l’impronta dell’intera mano.
Pretendevate il giuramento sulla Costituzione da parte di Vittorio Emanuele di Savoia, ma non avete mai spiegato perché non debbano farlo gli immigrati che vengono da paesi in cui la donna è priva di diritti e tutele.
Perché vi sentite così superiori? Come potete ergervi a censori della democrazia? Perché vi sentite in diritto di chiedere cosa pensa Casa Pound di..?
E allora vi dico ancora, GUARDATEVI INTORNO! Lo sapevate che il Vaticano non ha sottoscritto la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo? Perché non chiedete qualche spiegazione a chi va ogni domenica in chiesa?
Perché non scandalizzate quando delle università private – che ricevono contributi pubblici – chiedono il certificato di battesimo agli studenti?
Utilizzatelo tutto il cervello, non solo l’emisfero comunista.
Costruttivo se non ti perdessi in un bicchier d’acqua
http://it.wikipedia.org/wiki/Articolo_21_della_Costituzione_italiana
http://www.senato.it/istituzione/29375/131276/131279/articolo.htm
Mi sembra che il partito di riferimento dei cattolici italiani aveva la maggioranza quasi assoluta in quegli anni, eppure – con la mediazione di altre forze – ha fissato alcuni punti che non possiamo discutere, e nei successivi 40 non si è mai sognato di modificare. Allora, in attesa della risposta di Casapound (che arriverà, me lo hanno confermato), sapere se le persone con cui parlo sono pronte a battersi per rafforzare questi e altri punti o invece vogliono indebolirli, anche indirettamente elogiando invece un regime che su questi due articoli – ma anche su altri che ora per brevità non elenchiamo – non era sicuramente un esempio, credo sia cosa buona e giusta e doverosa per il giornalismo ma anche lo stesso sia per Casapound, alla quale dobbiamo la possibilità di esprimersi con chiarezza.
Poi tutto è migliorabile perché tra il nero e il bianco vi sono infinite tonalità di grigio, ma a volte in politica occorre dire se si è nel nero o nel bianco, ovvero se, ad esempio, quei due articoli della Costituzione non si toccano oppure sono da modificare.
Giorgio Ferretti ha mandato la risposta via mail, nel caso non fosse arrivata, gliela incollo qui
La nostra mostra fotografica su Ascoli Piceno durante il ventennio, che si terrà Domenica presso il circolo: “Il Bolide”, ha scatenato una miriade di polemiche, specie tra i soloni della sinistra. Il titolo che abbiamo deciso per la mostra: “ASCOLI CITTA’ FASCISTA” aveva l’obiettivo dichiarato di catalizzare l’attenzione dei più. Eravamo sicuri che qualcuno avrebbe storto il naso, ma non pensavamo assolutamente a simili reazioni buffe e scomposte.
Coloro che si ammantano di democrazia e cianciano di libertà vorrebbero impedire una mostra fotografica, solamente per il periodo storico a cui si riferisce, come se parte della nostra storia dovesse essere oscurata, per imprecisati motivi. Del fascismo non si possono guardare neanche le foto perché lo hanno deciso loro. Vorrebbero addirittura consigliarci quali immagini debbano essere guardate nel nostro circolo, realizzato col sacrificio dei nostri militanti. Tutto ciò è assurdo.
In tutto ciò, la posizione “dialogante” di Piceno Oggi costituisce sicuramente un’eccezione degna di nota, anche se – lo diciamo chiaramente – non accettiamo l’ottica pedagogica né l’implicita superiorità morale di chi pensa di “interrogarci” per darci eventualmente “legittimazione”. Ad ogni modo, per amore di confronto, rispondiamo comunque alle questioni poste.
CasaPound Italia ha da sempre chiarito quali sono i propri riferimenti culturali e politici, senza lasciare adito a dubbi. È un’associazione che con avanzate visioni sociali, guarda ai reali problemi moderni, cercando di migliorare le condizioni del popolo Italiano, con le proprie proposte e le proprie idee. Basta conoscere le nostre proposte di legge (Mutuo Sociale, Tempo di Essere Madri, Ferma Equitalia) o informarsi sulle battaglie che CasaPound ogni giorno porta avanti. In tutto questo il fascismo è un eterna fonte di ispirazione a cui attingere. Ma il nostalgismo non fa parte di CasaPound, la nostra tartaruga è protesa verso il futuro e lo dimostra ogni giorno.
Quanto alla libertà di religione, Cpi è un movimento laico e non confessionale. Rispetta ogni credo e ogni via d’accesso al sacro. Libertà di espressione? È paradossale inoltre chiederci cosa ne pensiamo quando le polemiche innescate dalla nostra mostra indicano con precisione chi sono i gruppi e le persone liberticide.
Sulle leggi razziali chiariamo, intanto, di cosa stiamo parlando: di quelle che le civilissime Francia e Inghilterra avevano nel loro periodo coloniale? Di quelle degli Stati Uniti durate fino al 1964? Di quelle che vigono ancora oggi in Israele? Se invece parliamo di quelle italiane del 1938, abbiamo sempre dichiarato che furono un errore poiché allontanarono molti ebrei dal fascismo, come Guido Jung, già ministro dell’economia.
Quanto all’alleanza fra Mussolini e Hitler, crediamo sia antistorico giudicare certe scelte col senno di poi, altrimenti dovremmo interrogarci sull’alleanza delle grandi democrazie occidentali con Stalin o sui legami della democrazia statunitense con tutte le peggiori dittature del globo. Piceno Oggi ha nulla da dire su questi temi?
Non abbiamo nulla da ridire e siamo d’accordo con lei sulla considerazione che non è stato soltanto il fascismo ad essere antidemocratico. Tanti altri Stati lo sono ancora oggi. Grazie
Sì pubblicheremo presto, un attimo di tempo
Mi trovo pianamente d ‘accordo con il titolo di quest’articolo, c’è ben poco da stare a disquisire se una mostra di fotografica riguardante la città di Ascoli nel periodo fascista sia stata organizzata per creare un dibattito intorno a quel periodo storico, oppure per esaltare certe ideologie ormai morte e sepolte. Sono convinto che gli organizzatori l’abbiano fatta per esaltare quel periodo storico e cercare in qualche modo di fare breccia su quanti non conoscendo bene la storia o semplicemente non rendendosi conto che ogni fatto storico vada inserito nel proprio contesto sociale, vorrebbero ricreare in base a qualche strano sentimento nostalgico, un Movimento che abbia una chiara connotazione fascista, che si evince dai simboli usati, dalla scelta del formato delle lettere ,ma anche da alcune loro dichiarazioni.In un paese democratico ovviamente ognuno è libero di dire ciò che vuole, fino a quando le proprie dichiarazioni non sfocino in comportamenti violenti motivati soltanto da chiare finalità politiche. Porto soltanto un esempio per far capire quel che dico: L’anno scorso,(il fatto venne anche riportato da questa testata) un mio amico che si trovava a Roma per motivi di studio venne brutalmente aggredito da tre giovani riconducibili a casa Pound che lo accusarono, pensate un po’, di essere antifascista. Dato che la nostra Costituzione essendo democratica è assolutamente antifascista, vorrei chiedere agli organizzatori di questa mostra se si ritrovano nei principi della nostra Costituzione e quindi si possano definire senza ipocrisia antifascisti?
Io ricordo di un giovane aggredito per motivi politici a Roma, non ricordo il nome CasaPound associato all’evento. Se vuoi però mando una lettera al nostro avvocato romano per informarmi meglio circa la veridicità delle tue dichiarazioni ed eventuali diffamazioni in corso.
Stai tranquillo, lo diciamo chiaramente e senza paure: non siamo e non saremo mai antifascisti. Lo abbiamo dimostrato con conferenze e dibattiti sull’argomento in cui intervennero anche personaggi come Morucci (ex Brigate Rosse) e Mughini (non servono presentazioni), che avvalorarono le nostre tesi. L’antifascismo di fatto, oltre a non essere mai nominato nella costituzione, è l’unica cosa anacronistica nel 2012, una sorta di scusa utilizzata per rimpiazzare idee e programmi con una “caccia alle streghe” perpetua, utile a legittimare una presunta superiorità etico-morale di chi non ha più nulla da dire. L’antifascismo, di fatto, se lo si vuole prendere a stendardo, va preso per quello che è nella sua interezza, e cioè l’anglo-americanismo che sconfisse i fascismi (sia militarmente, sia finanziando il CLNAI, che obbediva agli alleati) e, decenni dopo, ha portato l’Europa sulla soglia del baratro.
Invece di pensare alle mostre scendete in piazza (come abbiamo fatto noi) contro un governo di tecnici sponsorizzato dalla sinistra che sta criminalmente facendo gli interessi delle elites finanziarie.