ASCOLI PICENO – Dopo le accuse dei giorni scorsi da parte del consigliere comunale de ‘L’Alveare’ Marco Regnicoli, nate dalla mostra ‘Ascoli città Fascista‘, CasaPound, per bocca del responsabile regionale Giorgio Ferretti, non ci sta e replica, invitandolo, nella sostanza, a partecipare ai loro incontri per conoscerne i reali pensieri.

Ma cosa sostiene, in breve, Regnicoli? Secondo lui, il movimento della ‘tartaruga’ ha strumentalizzato il nome di Ezra Pound, semplificando, di fatto, il suo pensiero, per ergerlo come paladino del Fascismo. “Il poeta statunitense non ha capito il fascismo – queste le parole – e il fascismo non ha capito lui. Per rileggere il suo pensiero occorre liberarlo da ogni ideologia. Riteniamo, inoltre, che non sia più il tempo di usare i simboli per fare politica ma i contenuti, che non serva né imbrattare i muri con slogan,  né sostenere una classe dirigente che interpreta un pensiero liberista quale quello del Popolo delle Libertà“.

Di qui la risposta di Ferretti: “Regnicoli non conosce le nostre attività, che sono le più disparate, e le molteplici proposte politiche per le quali i nostri ragazzi si battono ogni giorno. Settimanalmente – spiega ancora il responsabile regionale – siamo in piazza a raccogliere firme per il Mutuo Sociale, contro le modalità di riscossione crediti di Equitalia, per il part time retribuito delle mamme lavoratrici. Le nostre attività non si fermano di certo ad una mostra fotografica, che comunque rivendichiamo con orgoglio“. Quindi il nodo della strumentalizzazione di Ezra Pound. “Pound non avrebbe capito il fascismo e il fascismo non avrebbe capito Pound svalutandone il suo valore?Per fortuna ha capito tutto Regnicoli. Purtroppo si fatica ad accettare l’idea che una grande cultura possa essere partorita da un fascista e che tra fascismo e  cultura non ci siano una inconciliabilità e una incompatibilità assolute – continua Ferretti – Ezra Pound era un grande poeta fascista, così fascista che venne segregato per tredici anni in un manicomio criminale perché, da fascista, durante la guerra aveva fatto il propagandista di Mussolini contro gli Stati Uniti. Negare il suo credo sarebbe come dire che Carl Schmitt non fosse nazista o Bertolt Brecht non fosse comunista per darne un’immagine politicamente accettabile e fruibile per tutti”.
Infine, a nome dell’intero movimento, un’accusa al consigliere comunale, ma anche un invito: “Ci sorge il dubbio che Regnicoli cavalchi l’onda mediatica creata dalla nostra iniziativa per avere un po’ di luce riflessa e per attaccare il Pdl, partito politico a cui CasaPound non appartiene e di cui neanche sostiene l’operato. Per spazzare via ogni dubbio, sul nostro credo, sulle nostre proposte, sui nostri riferimenti culturali – conclude Ferretti – saremo lieti di invitare Regnicoli ad uno dei nostri prossimi incontri, così potrà chiarirsi le idee e avrà modo di parlare a ragion veduta”.


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