ASCOLI PICENO – La crisi continua a mordere nell’Ascolano. Il 14% delle piccole e medie imprese picene ha ridotto i propri organici nei primi tre mesi del 2012, mentre il 27% di esse ha registrato un fatturato in diminuzione (stabile per il 41% delle aziende, in aumento per il 32%). E’ quanto emerge dall’indagine congiunturale sull’andamento economico nel primo trimestre 2012, realizzato da Confapi Ascoli e svolto su un campione di 100 aziende del territorio locale, di tutti ambiti produttivi. L’analisi evidenzia, oltre al dato, che in materia di credito il 76% delle industrie ha sottolineato come l’accesso ai finanziamenti sia stato piu’ difficile, rispetto all’ultimo trimestre 2011, come la produzione sia diminuita per il 44% di esse (stabile per il 34% e in aumento per il 22%), in un contesto di mercato interno che continua la sua flessione.

“Le pmi (piccole e medie imprese, ndr) stanno proseguendo la loro pesante rincorsa verso la ripresa – spiega il direttore provinciale di Confapi Ascoli, Roberto Corradetti – e al contempo sono preoccupate per i nuovi fattori destabilizzanti della loro progettualità e sviluppo. I nostri imprenditori individuano sempre più quale leva di sviluppo strategico l’acquisto delle materie prime e dell’energia, e subiscono fortemente gli sbalzi dell’incertezza dei mercati internazionali. Rileviamo ancora – aggiunge il direttore – la criticità nel rapporto banca-impresa, con il costante timore che i rigidi criteri di Basilea 3 possano ancora portare ad un nuovo credit crunch”.


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