ASCOLI PICENO – L’Ascoli del futuro comincia a prendere forma. È stata presentata oggi a Palazzo dei Capitani la proposta per la bonifica e la riqualificazione dell’area ex Sgl Carbon elaborata da Restart, società che raccoglie 40 imprenditori piceni. Oltre al presidente di Restart Francesco Gaspari, erano presenti il sindaco di Ascoli Guido Castelli, il presidente della Provincia Piero Celani, l’assessore regionale al Piceno Antonio Canzian, le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil e Confindustria Ascoli Piceno, già firmatari del Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2011.

Come spiegato nel corso dell’incontro, la prima fase della riconversione è quella della bonifica del suolo,  oggi pesantemente inquinato dopo oltre un secolo di insediamento industriale: un’operazione particolarmente impegnativa, con un costo stimato di 35 milioni di euro che verrà sostenuto da Restart.

La proposta riconferma la tripartizione dell’area tra verde pubblico, edilizia residenziale e Polo tecnologico, scientifico e culturale, già ipotizzata in passato. In particolare viene data prevalenza al verde pubblico con la realizzazione di aree a verde per 157.772 metri quadri, tra parco fluviale, parco cittadino, giardini e verde residenziale, quasi duplicando la superficie di verde pro-capite a disposizione dei cittadini ascolani (che passerebbe da 3,8 a 6,9 metri quadrati). Il parco cittadino avrà aree attrezzate come gli spazi per lo sport outdoor e quelli per bambini, spazi che Restart si propone di gestire, curandone la pulizia e l’accessibilità.

Quanto al quartiere residenziale, avrà una volumetria complessiva di 366.980 metri cubi da destinare a edilizia residenziale (359.028 mc) ed attività commerciali (7.952 mc). La società si propone di realizzarlo secondo gli standard di eco sostenibilità più avanzati: tutti gli edifici saranno certificati in classe A, e saranno alimentati da fonti rinnovabili (impianti fotovoltaici, micro-generazione a metano e teleriscaldamento). Il modello di riferimento è quello delle smart city che puntano alla riduzione dell’impatto ambientale, attraverso lo sviluppo di un sistema integrato di gestione dei consumi. Percorsi ciclabili (3 km) e pedonali (6,7 km) serviranno a ridurre ulteriormente le emissioni  e ad evitare che si verifichi all’interno dell’area la circolazione di traffico. Ascoli21 propone anche di attivare il collegamento ciclopedonale con Campo Parignano utilizzando il ponte canale esistente sul Fiume Tronto.

Il progetto prevede inoltre la realizzazione di altre strutture di uso pubblico, come gli impianti sportivi e asili nido e/o scuole materne (7.500 mc) e, non da ultimo, il Polo tecnologico, scientifico e culturale (47.520 mc), che dovrà costituire il vero volano di sviluppo ed il fiore all’occhiello del territorio. Il primo nucleo di tale Polo dovrà essere realizzato presso Villa Tofani, acquistata nel 2011 dalla Provincia per finanziare il progetto (i lavori dovrebbero terminare a settembre, secondo quanto annunciato da Celani). In totale, il valore complessivo delle volumetrie ad uso privato e ad uso pubblico sarà inferiore del 47% rispetto alle cubature che insistono oggi sull’area, pari a 845.524 metri cubi.

Spazio anche a formazione ed accelerazione di impresa con il programma SeedLab, promosso e finanziato da Restart con propri fondi pari a 1 milione di euro. Tramite questo progetto di durata triennale si cercherà di individuare le iniziative più interessanti da parte di giovani innovatori italiani, che verranno presentate ad una platea di potenziali finanziatori, offrendo così da subito possibilità di sostegno economico alle proposte più meritevoli.

L’investimento previsto per Ascoli21 sarà di circa 330 milioni di euro, interamente sostenuto da capitali privati, mentre l’incremento occupazionale per le operazioni di bonifica e realizzazione degli interventi è di circa 300 unità nei prossimi dieci anni, con una particolare attenzione al riposizionamento degli ex lavoratori della Sgl Carbon. I lavori si svilupperanno nell’arco di 10-12 anni. 

“Non è usuale che un intervento così  venga realizzato da un privato che si assume un simile rischio d’investimento (che si spera possa venir ripagato nel medio-lungo termine) – ha commentato Francesco Gaspari, presidente di Restart – I due terzi dell’area verranno oltre che bonificati resi di uso pubblico. Né è un fatto insignificante – ha aggiunto – che ogni ascolano vedrà raddoppiata la propria quota di verde pro-capite”.

Il programma di riqualificazione urbana Ascoli21 si pone oggi, con i suoi 328 milioni di euro, come l’intervento per dimensioni più grande mai avviato dalla fase di industrializzazione ad oggi nel territorio Piceno (superiore persino al Patto territoriale promosso dalla Provincia nel ’96), ed è sicuramente paragonabile ad una delle grandi opere di cui c’è bisogno per il rilancio dell’economia – ha detto Bucciarelli di Confindustria – Ringrazio dunque tutte le imprese che sin dal 2005 hanno creduto nel progetto”. “Si tratta di una grande scommessa per il territorio – ha detto Canzian – e del primo significativo esempio, per questa zona, di buona collaborazione tra privato ed enti pubblici”.

Ora la società auspica un iter di approvazione veloce, che porti entro pochi mesi al varo del Pru (Programma di Riqualificazione Urbana) e alla sottoscrizione dell’Accordo di Programma, così da consentire l’avvio in concreto di tutte le attività previste, a partire dalla bonifica del sito.


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