Dai numeri: 915 (23 aprile 2012) e 916 (30 aprile 2012) del settimanale Riviera Oggi/Piceno Oggi, tutti i lunedì in edicola.

CASTEL DI LAMA – Il primo cittadino lamense di nuovo al centro della cronaca politica locale. E se da una parte le bordate di alcuni eretici nelle file della maggioranza fanno tremare le fondamenta del palazzo comunale, dall’altra i fendenti dell‘opposizione creano le prime macerie a suon di ingiunzioni di pagamento, divulgati a mezzo stampa, a carico del comune di Castel di Lama. L’ultimo, quello dell’ “AsfalTronto” che reclama 74 mila euro dall’amministrazione per alcuni lavori effettuati, va ad aggiungersi al decreto ingiuntivo, di qualche mese fa, di “Ascoli Servizi Comunali” che sollecita somme relative ai costi della discarica. Ma andiamo per ordine:

“Fuoco amico”

Questa volta a finire sotto la lente d’ingrandimento è un documento, stilato il 24 gennaio scorso, siglato dai consiglieri di maggioranza Cinzia Peroni (Idv), Nicolino Siliquini (Udc) e Nazzareno Agostini (Prc):” Non voglio alimentare polemiche a mezzo stampa perché sono abituata a ragionare con i fatti – tuona Patrizia Rossini – e le incomprensioni con i tre consiglieri sono nate rispetto a questioni che non sono di fondamentale importanza. Non ci sono motivi che ci distanziano così tanto, soprattutto perché, in un momento difficile come questo, stiamo riuscendo ad attuare il nostro programma elettorale condiviso dal 73% dei cittadini”.

“Un distinguo che nasce però da una posizione chiara che abbiamo avuto tutti, ovvero di accogliere alcune delle loro istanze  – il Sindaco si riferisce in particolare alla diminuzione del numero degli assessori – durante il prossimo consiglio comunale. Abbiamo uno Statuto vecchio di 12 anni, in cui sono previsti 6 assessori, ed è chiaro che bisogna istituire una commissione per modificarlo e adeguarlo alle nuove normative, ma solo alla fine del mandato, come solitamente fanno in questi casi tutti gli enti pubblici”.

Patrizia Rossini continua ricordando ai tre consiglieri che “le priorità sono altre in un momento così delicato, e avrebbero ragione se questo fosse un elemento estremamente gravoso per il nostro comune. E’ di dominio pubblico quella che è l’indennità degli assessori, pari a 400 euro mensili. Inoltre abbiamo accantonato, da 8 anni, un fondo di solidarietà con la nostra indennità, con il quale abbiamo potuto finanziare iniziative in campo sociale che non trovavano risorse nel bilancio comunale. Trovo comunque paradossale questo clamore mediatico soprattutto perché il loro documento, il cui contenuto è stato sovvertito nelle ultime settimane a mezzo stampa, è esattamente la fotocopia di quello che presentai io il 7 novembre scorso (tranne che per il punto relativo alla riduzione degli assessori Ndr). Un documento, il loro, non solo l’esatta fotocopia del mio, ma che in alcuni punti esprime la piena soddisfazione per aver realizzato buona parte del programma elettorale e che, addirittura, avvalora il principio di coesione che caratterizza l’intera Giunta”.

Il sindaco lamense conclude adducendo i malumori tra le file della maggioranza ad una questione di rimpasto di cariche:” Se le deleghe assegnate dopo il voto hanno bisogno di essere rivisitate si può agire sull’esecutivo, ma solo attraverso la modifica dello statuto con una commissione preposta a tal fine. Comunque c’è da dire che l‘IDV, Rifondazione e UDC sono tutt’ora alleati, partecipano ai consigli con delle deleghe assegnate, e possono aiutare la giunta a proporre soluzioni per far crescere il territorio. Perché di questo si tratta, ma se il problema è la visibilità allora è palese che tutte queste polemiche sono il frutto di una nuova pletora di futuri candidati sindaci”.

“Fuoco nemico”

“Ce l’hanno con me. E’ solo la rabbia degli sconfitti che è venuta fuori, e questo è il risultato”. Questa volta il sindaco lamense si riferisce agli ultimi attacchi sferrati dall’opposizione, Mauro Cori (PDL) e Pio Filipponi (Uniti e Liberi) in testa,  secondo cui la comunità è vittima di una cattiva gestione della cosa pubblica.

“L’opposizione, da un po’ di tempo, si diverte a descrivere Castel di Lama a tinte fosche – spiega Patrizia Rossini .-  Ho detto ai giornali che mi hanno chiamato che non rispondo più alle polemiche, perchè io amministro per il bene della città, mentre  qualcuno polemizza per distruggerla. Questo è solo un gioco al massacro. Noi siamo tra quei pochi comuni virtuosi che anche nel 2011 hanno rispettato i patti di stabilità; e anche su operazioni legittime, a totale beneficio del territorio, l’opposizione riesce a sovvertire la realtà: Negli anni ’80 realizzammo la rete del metano, e in piccola parte intervenimmo anche nel territorio di Villa Sant’Antonio, dunque già nel comprensorio di Ascoli, non più di nostra competenza. All’epoca ci fu un accordo tra le due amministrazioni che sanciva il rimborso dei costi sostenuti per la sua realizzazione, ma la convenzione non fu mai siglata e di conseguenza, negli anni, non siamo mai riusciti a recuperare i soldi spesi.  Successivamente  Ascoli vendette le reti del metano comprese nel suo territorio e , teoricamente, era legittimata a fare lo stesso anche con quella realizzata da noi, in virtù di quell’accordo mai firmato. Per evitarlo agii preventivamente, ingaggiando una vera e propria operazione di confronto democratico con il sindaco Castelli, il quale, con grande correttezza, riconobbe la mia richiesta, restituendo al nostro comune ben 150 mila euro; Cosa che non riuscì mai a nessuna altro sindaco. Il giorno dopo sui giornali i titoli erano questi: La Rossini si è venduta la rete del metano. Ricordo ai miei avversari – conclude agguerrito il primo cittadino –  che presi il 57% sulle promesse, la prima volta in campagna elettorale, e il 73% dei voti sulla base dei fatti per il mio secondo mandato”.

Tuttavia in una nota congiunta (integralmente pubblicata sul numero 916, del 30 aprile scorso, del settimanale Riviera Oggi/Piceno Oggi) divulgata da Mauro Cori e Pio Filipponi, l’opposizione esprime il suo dissenso nei confronti delle dichiarazioni di Patrizia Rossini: “Non possiamo accettare che un Sindaco non risponda nel merito delle questioni e sfugga alle domande, rifugiandosi nel teatrino della politica e accusandoci di lavorare per distruggere una comunità. Se noi, a detta del sindaco, lavoriamo per distruggere il paese, qualcuno lo sta già facendo, svuotando e di fatto gettando in crisi le casse di questo comune, come peraltro già denunciato da altri esponenti della sua stessa maggioranza.Chi fa questo tipo di dichiarazioni dovrebbe prima vedere dentro la propria “casa” e fare mea culpa. Quale fantasia può avere una persona nel dichiarare tali e tante sciocchezze”?

Questo, dunque, l’aspro scenario politico che irrompe, ciclicamente e  a mesi alterni, nella vita della tranquilla comunità lamense. Un a dura battaglia che, per gli osservatori più attenti, potrebbe rievocare quella che si consumò all’interno dei palazzi della Politica Nazionale molti mesi prima dell’ingaggio del Governo Tecnico  e che, negli ultimi atti, figure di inquisiti ed inquisitori si si sostituirono – senza che nessuno l’avesse chiesto – a quelle dei politici, per questo e per i loro intenti programmatici, eletti dal popolo come “Vincitori o vinti”, anche se a vario titolo, ma sempre e comunque ai posti di comando. E gli effetti dell’epilogo di quella lotta sono oggi sotto gli occhi di tutti.


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