ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo da Patrizio Felicetti.

The day after… Il giorno dopo l’acquisto dell’Area Carbon si disse: “la città riprende in mano una parte importante del suo territorio ed insieme il suo destino”. Così, toccati nell’orgoglio, sorvolammo su alcuni ovvi interrogativi.

Come può la Restart farsi carico della bonifica senza avere alcuna certezza sul suo costo? La SGL rimarrà coobbligata se il costo dovesse infine risultare insostenibile per la Restart? Non si corre il rischio che, per le limitate risorse, la bonifica sia parcellizzata, rimanga incompleta, non sia fatta a regola d’arte? ? Dalla multinazionale SGL avremmo potuto pretendere una bonifica del sito perfetta ed integrale a sue totali spese? Quali vincoli di destinazione dell’area avremmo dovuto assicurare in tal caso?

The day after … il rendering di Ascoli 21 abbiamo avuto attoniti la visione di una squadra di palazzoni in divisa, fatti avanzare dalla estrema periferia fin sotto le mura, polverizzata ogni testimonianza del passato, mimetizzati con un poco di vegetazione, a porre l’assedio alla città storica. La materializzazione di un incubo shakespeariano. L’addio forse definitivo alla speranza di realizzare accanto al Centro Storico un secondo polo d’attrazione turistica attraverso una nuova architettura di pregio degna dei lasciti monumentali dei nostri antenati di cui siamo eredi di perseverante indegnità.

Ora dobbiamo temere fortemente che ci sia stato rifilato un “pacco” (aver rinunciato ad imporre alla SGL la migliore bonifica del sito avendo oltretutto solidi strumenti amministrativi e legali per farlo), un “contro pacco” (aver rinunciato alle solide garanzie patrimoniali offerte dalla medesima SGL Carbon) ed un “paccotto” (non poter disporre liberamente della destinazione dell’area una volta ultimato il risanamento del terreno).

Possiamo insomma avere il sospetto che la SGL Carbon, essendo la sola che possa verosimilmente avere un idea attendibile di quanto terreno inquinato si debba rimuovere e smaltire e dei conseguenti costi, abbia colto la tempestiva fregola della Restart per rifilare alla città un’ennesima e definitiva fregatura porgendo i suoi ultimi distinti saluti.


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