ORE 21 16 I MORTI, 5 I DISPERSI, MIGLIAIA GLI SFOLLATI L’elenco delle vittime da Repubblica.it: tre uomini sono morti a San Felice sul Panaro nel crollo della “Meta”: si tratta di Gianni Bignardi, 62 anni, di Mirandola, l’ingegnere che stava effettuando un sopralluogo; il caporeparto Mohamad Azarg, 46 anni, due figli, residente a Finale Emilia; l’operaio indiano Kumar Pawan, 27 anni, due figli, residente a San Felice. A Mirandola è morto Mario Mantovani, 64 anni, travolto dalle macerie della Aries Biomedicale.
Tre morti alla Heamotronic di Medolla. Una è Paolo Siclari, 37 anni, origini messinesi, che si era trasferito per lavoro al Nord nel 2001. I corpi di altri due operai sono stati ritrovati da poco. Si continua a cercare l’ultimo dei dispersi. Tre persone sono morte per il crollo della BBG di San Giacomo Roncole. Sotto le macerie della fabbrica che produce componentistica meccanica per il settore biomedicale sono rimasti uno dei tre titolari, Enea Grilli, 64 anni, e i due operai Eddi Borghi e Vincenzo Grilli, di 39 anni. A Concordia è morto Sergio Cobellini, 68 anni, ex operaio, colpito da un comignolo mentre era in strada, dopo essere uscito da una banca nel centro storico. A Rovereto di Novi è morto il parroco, don Ivan Martini, 65 anni, origini cremonesi, nel corso di un sopralluogo per salvare gli arredi della chiesa di Santa Caterina. Quattro i morti a Cavezzo. Si conoscono le identità di Daniela Salvioli, 42 anni, contabile nel mobilificio Malavasi; Iva Contini, 56 anni, che lavorava al Colorificio Oece; Enzo Borghi, 78 anni, pensionato, morto mentre andava a verificare i danni di un’abitazione di sua proprietà. Tra i dispersi Liviana Santini, 58 anni.
ORE 15 Sono salite a 15 le vittime. Secondo quanto riferisce il Corriere della Sera tre operai sono morti a San Felice sul Panaro nel crollo di un capannone industriale. È salito a tre anche il bilancio delle vittime nel crollo della ditta Bbg di Mirandola, in provincia di Modena che aveva ripreso l’attività lunedì, dopo lo stop imposto per le verifiche di agibilità in seguito al sisma del 20 maggio. Altre tre persone sono morte per il crollo della loro abitazione, rispettivamente a Concordia, a Finale Emilia, Cavezzo. Ancora a Cavezzo l’inviato di Trc Telemodena conferma la morte di una donna nel crollo del mobilificio Malavasi. E parla di un’altra vittima, anche se la notizia è ancora conferma. Inoltre a Medolla ci sarebbero quattro o cinque dispersi nel crollo di un’azienda biomedicale. Confermata dalla diocesi di Modena la morte del parroco di Rovereto sulla Secchia, frazione del comune di Novi di Mantova. Don Ivan Martini, 65 anni, colpito da una grossa pietra pericolante mentre stava verificando i danni delle scosse della mattinata nella chiesa di Santa Caterina. Le previsioni parlano inoltre di almeno 6.000 sfollati, che si aggiungono alle migliaia di sfollati della prima ondata di scosse.
AGGIORNAMENTO ORE 14 Resoconto sempre più triste. Sono 12 i morti accertati a causa delle ripetute scosse sismiche che hanno nuovamente colpito l’Emilia, nel Modenese. Due operai sono stati trovati a Mirandola, nella fabbrica Bbg, vittime a San Felice, nel crollo della azienda Meta; altri 2 a Mirandola; 1 a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), 1 a Finale, il parroco di Rovereto di Novi e infine due donne a Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi.
Migliaia gli sfollati tra le province di Modena, Bologna e Ferrara.
La terra trema ancora, come impazzita, e poco attorno alle 13 ben due scosse hanno superato il 5° della scala Richter, sempre tra Mirandola e il Modenese (5,3 e 5,1) mentre altre due hanno toccato i 4 e i 3,8° di magnitudo.
AGGIORNAMENTO 11:40 LA TERRA TREMA ANCORA Nuova serie di scosse rilevate in Emilia con un terremoto ancora forte, 4,2 di magnitudo, a Mirandola, ad appena 1,2 chilometri di profondità.
AGGIORNAMENTO 10:40 Già tre i morti accertati sotto le macerie. Per i sismologi si tratterebbe addirittura di una nuova faglia che si è aperta dopo il terremoto avvenuto lo scorso 20 maggio in provincia di Ferrara (provocando 7 morti). Un morto sarebbe un operaio di San Felice sul Panaro, ma altri avrebbero perso la vita a causa dei crolli. I mezzi della Protezione Civile erano tutti dislocati nelle zone del Ferrarese, stanno raggiungendo le zone colpite. Traffico bloccato attorno a Bologna.
Trema ancora la pianura padana, in una zona non considerata solitamente ad alta pericolosità sismica.
In base alle prime informazioni diffuse dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il terremoto si è verificato alle 9 del mattino in Emilia, provincia di Modena, con magnitudo di 5,8 scala Richter, a 10,2 chilometri di profondità. Nella stessa zona, alle 6:15, si era verificata una scossa di 2,1 e ancora, appena 7 minuti dopo le 9, altro forte terremoto ai magnitudo 4.
La scossa è stata avvertita nitidamente in tutto il nord Italia, da Bolzano a Milano a Bologna, ma con particolare intensità nel Veneto e alcune zone del Vicentino.
Molti treni sono stati fermati, e molti palazzi evacuati.
Si teme vi possano essere dei morti tra le macerie dei palazzi crollati specie a San Felice sul Panaro.
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Mi spiace ma non condivido nel modo più assoluto il titolo di questo articolo. Gli unici ad essere veramente dei pazzi siamo noi e non la terra. Il fatto di non comprendere ciò che sta accadendo non ci autorizza a dar del pazzo a questo pianeta mentre dovrebbero essere finalmente detrminate le responsabilità di molti accadimenti che si stanno susseguendo. Per me è incomprensibile che quell’area fosse addirittura destinata ad ospitare un sito di stoccaggio gas, con tutte le rassicurazioni del caso da parte di tecnici e amministratori. Ma nessuno qui è responsabile di niente: anzi no, ora E’ LA TERRA, CON LA SUA PAZZIA, AD ESSERE RESPONSABILE DI QUESTO DISASTRO (Riegio Gambini)
L’unico motivo è che sui titoli è preferibile non mettere le virgolette e perché il senso, riferito a cose e non a persone, è chiarissimo. Sulle cause del terremoto è meglio sempre andarci piano e non sbilanciarsi troppo. C’erano già diecimila anni fa!
direttore,se ci fosse bisogno di alloggi io metterei a disposizione un appartamento ammobiliato,ma non riesco a trovare alcun sito ove offrirlo.se potete,interessatevi.
Dove? Appena ci risponde vedremo come accontentarla
La Protezione Civile dell’Emila Romagna comunica che il numero verde è: 80033911 oppure 059.200200. Protezione Civile Provincia di Bologna 051/6598482 mentre il numero della Protezione Civile di Modena è: 059200200
Direttore le responsabilità di cui parlavo si riferivano a come possono crollare capannoni industriali e civili abitazioni anche di recentissima costruzione senza che qualcuno sia responsabile di questi scempi. Di come vengono autorizzati progetti senza dare alcuna reale garanzia sullo loro sicurezza, perché se è vero che non siamo in grado di prevedere un evento sismico di conseguenza dovrebbe essere altrettanto vero che il principio di precauzione, soprattutto in una terra così reattiva come quella italiana, dovrebbe corrispondere sempre al primo strumento di difesa nella lotta contro l’ignoranza e la speculazione. Inoltre se non siamo ancora in grado di definire con precisione il livello di pericolosità sismica di un territorio, come dimostrato dagli ultimi drammatici eventi, nessuno dovrebbe permettersi di esprimere affermazioni assolute in merito ad un tema che di assoluto ha certamente il nostro evidente livello di ignoranza (Riego Gambini)