ASCOLI PICENO – Il Presidente della Fondazione Carisap, Vincenzo Marini Marini, prende le distanze dai dubbi sollevati dall’Onorevole Agostini, soprattutto su quelle che sono le attività speculative dell’istituto in ragione delle attività sociali, e poche ore dopo precisa:” Poiché ciò appare fonte di possibili disguidi, è necessario ricordare la diversità tra investimenti ed erogazioni della Fondazione: i primi sono necessari per procurare alla Fondazione il denaro per la sua attività, le seconde costituiscono il mezzo con cui realizza la sua attività”.
“Su tale distinzione – sottolinea Marini – vi sono leggi, atti parlamentari, regolamenti, giurisprudenza, tanto che ormai il concetto è acquisito. Però negli interventi dell’On.le Agostini i due aspetti sono ancora confusi: egli si chiede come mai, in luogo delle attività speculative, la Fondazione non effettui attività sociali. Atteso che, sul piano tecnico e scientifico, non potrei spiegarmi meglio di quanto è già stato fatto, per tentare di essere chiaro ricorrerò ad un esempio tratto dalla natura e dai tempi passati: gli investimenti sono come l’erba, le erogazioni come il latte, la Fondazione è come una mucca e la comunità come una famiglia”.
“Una volta, soprattutto nei periodi di siccità, chi aveva delle mucche, il cui latte serviva per nutrire i piccoli della famiglia, doveva condurle nei pascoli alti dove c’era erba più nutriente, così che le mucche potessero produrre latte che servisse da nutrimento ai piccoli della famiglia che si trovavano a fondo valle, dove l’erba è secca o comunque non è nutriente. Questo fa la Fondazione: investe, speculando, dove si guadagna di più per poter, mediante le erogazioni, dare di più alla comunità . Quanto poi all’invito ad erogare nel sociale, la Fondazione concorda: chiunque può leggere i nostri programmi e bilanci e constatare in modo elementare che da tempo eroghiamo quasi solo in quel settore”.
Il Presidente della Fondazione Carisap conclude con una precisazione “di carattere civico, senza intento polemico, ma piuttosto nello spirito di confronto nella comunità che anima la Fondazione: ben accette le critiche da parte dell’Onorevole Agostini, ma non si riesce ad accettare che, da tanti anni che egli è in politica, mai una volta – ma proprio mai – abbia avuto parole o gesti di apprezzamento per quello che, con fatica, la Fondazione ed i soggetti che con essa lavorano fanno per la comunità”.
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Riporto un comunicato che ho trovato in giro per la rete. Investire si … ma investire bene!
“Marini Marini riferisce che nel 2011 la Fondazione ha distribuito erogazioni per € 2 milioni e 300 mila e
parla della “diversificazione” degli investimenti effettuati.
Esaminando il bilancio 2011 della Fondazione, alla voce “partecipazioni” della Fondazione in altre
società, risulta anzitutto la nota la partecipazione della Fondazione Carisap in CARISAP s.p.a., con la
proprietà di azioni per un valore pari a € 46 milioni (il 34% della Banca).
Meno conosciuta è la rilevante somma che la Fondazione ha destinato all’acquisto di azioni delle
GENERALI ASSICURAZIONI.
Nel bilancio 2011 sono dedicate poche righe a tale investimento ed anche per questa ragione si reputa
opportuna una maggiore chiarezza a beneficio della collettività.
Il valore delle azioni Generali detenute dalla Fondazione è di circa 16 milioni di €.
Ad integrazione di azioni già possedute, la Fondazione nel corso del 2011 ha acquistato azioni Generali
per € 4 milioni circa, al costo di € 13,66 ciascuna. Già al 31 dicembre 2011 le azioni erano valutate €
11,63 quindi è stata dichiarata in bilancio una perdita di ben € 3.583.787.
In questi giorni la quotazione del titolo oscilla tra 8,00 e 9,00 €. Quindi, si sta verificando una ulteriore
perdita. Augurandoci il rapido rialzo del titolo, le nostre perplessità riguardano la destinazione di così ingenti
risorse su di un unico titolo azionario, senza che ne venga spiegata la ragione. La diversificazione degli
investimenti – che ogni prudente risparmiatore sa di dover applicare – ed il “criterio prudenziale di rischio”
debbono ritenersi rispettati?
D’altronde, la Fondazione nel 2009 ha stipulato due contratti di gestione patrimoniale, uno con “Generali
investiments sgr” (di nuovo il gruppo Generali) e l’altro con Dexia Asset Management SGR, il cui risultato
nel 2011 è stato negativo di € – 307.737, dato il notorio andamento dei mercati.
Quindi, la diversificazione degli investimenti è praticata per una componente del patrimonio, ma sembra
ignorata per la massiccia esposizione sulle azioni Generali Ass.ni.
Un’ultima riflessione sull’acquisto dei 14 appartamenti arredati, in quello che sarà il grattacielo più alto di
Roma, l’Eurosky Tower, in costruzione in zona EUR. Il prezzo, del quale è stato versato un acconto, è
stato pattuito nel giugno 2011 con BNP Paribas Real Estate per 8 milioni e 900 mila € (oltre IVA e spese
notarili). La scelta viene motivata nel bilancio 2011 della Fondazione con parole assai simili a quelle usate
nella pubblicità della società immobiliare che si occupa delle vendite, come se non ci fossero altri argomenti
a favore. L’operazione è ancora in divenire e la sua redditività, legata anche alle sorti del settore dell’edilizia,
è soggetta a valutazioni probabilistiche che fanno sorgere dubbi sul rispetto del “criterio prudenziale del
rischio”.