ASCOLI PICENO – Qualche anno fa, parlando con un imprenditore della Vallata del Tronto, riguarda la situazione della zona industriale dove era ubicata la sua impresa, diceva: “Che figura ci facciamo? Di fianco alle fabbriche ci sono contadini che arano, le strade sono piene di buche, manca l’illuminazione. Mostriamo il massimo degrado dove invece dovremmo avere il meglio, perché i nostri prodotti da qui devono raggiungere il mondo intero”.

Quell’impresa, come tante altre, non c’è più. Dare la colpa soltanto al degrado delle nostre zone industriali sarebbe troppo; tuttavia il mancato coordinamento urbanistico e lo stato di molte arterie stradali sono sicuramente uno degli elementi che incentivano (o disincentivano) la creazione di una impresa. La sfida tra i territori è anche una sfida a rendere confortevole l’ambiente di insediamento: la qualità della vita va misurata nei centri urbani, ma non solo.

Per questo il bell’articolo con ricco reportage fotografico di Eduardo Parente (clicca qui) merita certo la celere risposta del sindaco di Ascoli Guido Castelli (clicca qui) ma se ci limitassimo soltanto ad un’analisi sui mezzi di stampa (ovviamente utilissima) saremmo punto a capo.

PicenoOggi.it si incarica, a questo punto, oltre che di condurre una inchiesta sulle cause che hanno portato a trasformare aree industriali in discariche abusive (come in via della Semina e via Palude) anche a verificare periodicamente lo stato di tale porzione di territorio cittadino.

Le promesse vanno mantenute e crediamo che il sindaco Guido Castelli capisca che, in uno stato di crisi economica di queste proporzioni, non si può aggiungere problemi a problemi.


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