ASCOLI PICENO – “Se lo vogliono, Valentina Bellini del Pd, Antonio D’Isidoro della Lista Canzian e Raniero Isopi della Lista Castelli possono confrontarsi con me pubblicamente, in Piazza del Popolo”: parla l’assessore alla Cultura Davide Aliberti, al centro delle polemiche degli ultimi giorni sulla programmazione teatrale. Lui, però, è sereno.

“Che dovrei dire? Si sta facendo polemica sul nulla. La giunta ha approvato la programmazione da me suggerita, con i prezzi da me indicati: devo dire di essere soddisfatto. E, al contrario di come scrive qualcuno, non ho vinto io contro il sindaco, sono stupidaggini. Io sono un ascolano doc e sono stato eletto in una lista civica, forse questo dà fastidio a chi vede la politica come contrapposizione tra destra e sinistra, ma la mia unica preoccupazione è che le cose vadano bene per Ascoli”.

Da qui arriva la proposta di un confronto pubblico con chi, anche in consiglio comunale, lo ha criticato, persino dalla sua stessa maggioranza: “Capisco che si abbia voglia di comparire sulla stampa, ma sia Bellini che Isopi che D’Isidoro hanno presenziato a tutte gli incontri della Commissione cultura e ogni volta che lo hanno voluto hanno avuto dei chiarimenti dal sottoscritto, come risulta dai verbali”. Raniero Isopi, si ricorda, è presidente della Commissione Cultura mentre Valentina Bellini è componente della commissione stessa.

“Riusciamo a programmare una stagione di alto livello anche se i fondi del settore Cultura attualmente sono a zero. E ce la facciamo perché qualsiasi spesa deve trovare la riduzione di altre spese, e sempre all’interno del mio settore, e ci siamo riusciti girando ai fondi per la stagione teatrale gli sponsor raccolti da noi inizialmente per altre attività culturali” spiega Aliberti. Che ha modo anche di togliersi qualche sassolino dalle scarpe.

Innanzitutto parlando del giro d’affari garantito dal teatro ascolano: “La stagione scorsa abbiamo pagato in cachet 405 mila euro, ma abbiamo incassato dalla vendita dei biglietti 423 mila euro. Saremmo quindi in attivo, anche se poi ci sono spese come manifesti, pubblicità, Siae, personale di sala. Però devo dire che quando sono arrivato la stagione era composta di sei spettacoli e lavoravano, come personale addetto, 10 persone; adesso siamo arrivati a 25. Siamo l’unico settore che sta aiutando l’economia locale”.

Altro tema toccato da Aliberti è il ruolo dell’Amat: “Sono perplesso per la penalizzazione del Teatro 88. Ricordo che l’Amat ha da parte sua importanti finanziamenti pubblici, partendo dai 527 mila euro statali e aggiungendo quelli regionali e dei singoli comuni”.

“Io lavoro a questa stagione dallo scorso mese di gennaio, e alzare polveroni sul nulla quando siamo oramai a ottobre e tutto è stato deciso, appare quanto meno strumentale” afferma l’assessore alla Cultura.


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