ROMA – Per un Berlusconi che avrebbe archiviato il Popolo della Libertà, c’è un Guido Castelli che vorrebbe mandare in pensione proprio il Cavaliere. “Siamo fermi, in attesa del messaggio dell’Imperatore”, dichiara il sindaco di Ascoli, ospite sabato mattina ad “Omnibus”, su La 7.
In collegamento dalla città delle Cento Torri, il promotore assieme ad altri undici primi cittadini dissidenti di “Italia Chiamò”, spiega come l’azzeramento del movimento azzurro l’abbia già proclamato la gente, con un crollo verticale dei consensi alle ultime tornate elettorali. “Bisogna pensare ad una fase due, qualcosa non è andato bene. La tradizione di centrodestra è importante, forse prevalente lasciatemelo dire”.
Castelli interviene per la prima volta alle 8.30, ovvero quarantacinque minuti dopo l’avvio del dibattito. Prima, spazio al Partito Democratico e alla querelle interna relativa alle modifiche al regolamento dello Statuto in vista delle primarie di novembre. In studio anche il Presidente del consiglio regionale marchigiano, Vittoriano Solazzi. Il sindaco osserva, prende appunti e una volta chiamato in causa ammette: “Guardo questo spettacolo con una certa invidia, almeno il Pd i candidati ce li ha. Il problema del Pdl è che per tanti anni è bastato Berlusconi per prendere voti, la classe dirigente doveva solo amministrare il consenso prodotto da altri. Adesso si deve ricomporre il filo”.
“SI’ ALLE PRIMARIE NEL CENTRODESTRA” L’amministratore ascolano si proclama quindi favorevole alle primarie nel centrodestra: “Le voglio, penso che la selezione dal basso sia il minimo contrattuale che un partito debba offrire. Siamo tutti molto convinti che servano robuste dosi di partecipazione. Sarebbe una rivoluzione copernicana in un movimento contraddistinto per decenni dal centralismo berlusconiano”.
LA SIMPATIA PER RENZI Tra sindaci evidentemente ci si intende e Castelli ricorda di aver collaborato positivamente con Matteo Renzi all’interno dell’Anci. “Con lui ho lavorato su diversi punti, lo valuto positivamente per il coraggio”, ammette il sindaco, che accolse in Ascoli in occasione della visita del rottamatore fiorentino la settimana scorsa. “Tante persone del centrodestra lo ammirano perché ha lanciato la sfida a una classe dirigente che governa il partito da vent’anni”.
CONTRO IL PATTO DI STABILITA’ La discussione si sposta sui problemi quotidiani riscontrati dagli enti locali. Castelli sfrutta l’occasione e spara a zero sul Patto di Stabilità: “E’ una delle più grosse sciocchezze introducibili. Noi abbiamo i soldi, potremmo farci strade, marciapiedi, asili, ma non possiamo. I Comuni hanno contribuito in maniera spaventosa al risanamento dei conti dello Stato. Noi ci stiamo a fare i sacrifici, abbiamo senso di responsabilità, però si deve aggredire la spesa centrale di Roma”.
“PRENDO 2700 EURO AL MESE E VADO IN BICI” A margine, c’è spazio pure per una secca condanna agli scandali della Regione Lazio. Pancani coglie la palla al balzo e provoca Castelli, domandandogli a quanto ammonti il suo stipendio mensile. “Prendo 2700 euro – replica senza indugi il sindaco – non ho altre indennità; è un ottimo stipendio e cerco di meritarlo giorno per giorno”. Infine, ultima punzecchiatura sul mezzo di locomozione utilizzato. “Mi muovo esclusivamente in bicicletta, sono un fissato. Ho persino corso un paio di Gran Fondo a Bologna con Prodi. Ma non ci conosciamo personalmente”.
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Vai Castelli.. sgomita ..fattia avanti!!! Ti conosco da quando eri un ragazzino.. semplice, onesto, simpatico!!
Chissà, magari, un giorno, ti vedremo come uno degli sfidanti alle primarie del PDL. Sarebbe veramente bello!!
Per la redazione. Ho notato che a volte i miei commenti non vengono pubblicati…vorrei sapere il motivo..anche perchè non mi sembrano in contrasto con norme di legge, con la morale o il buon gusto. Grazie
Perché gli anonimi hanno alcune restrizioni che chi si firma non ha. Grazie.
Vai Castelli, chi ha nel cuore i valori veri della destra è schifato da questa tutt’altro che destra e attende qualcuno che non solo li ricordi ma che li applichi. La Patria, terra dei padri per i figli, la famiglia, cellula fondamentale della società fondata sull’amore di un papà e di una mamma che genera nuove vite, l’onestà, il rispetto, basato sull’onorabilità di chi lo vorrebbe…
Castè, fatte sentí e nen cambià pensiere se te telefena da Roma o da vecine Milano. Tu da’ retta a nù che seme la gente tuó e te veleme bbe pe’ quelle che je, no le la bandiera che puorte! Anzi, se dive pertà na bandiera, repigghia chella ndo c’arddiè llu fuoche tricolore!
Stavolta il tuo post mi è piaciuto, amico che ti firmi “riviera” ma che sei dell’entroterra: è quasi commovente!
Non ho capito però perché su un altro post sponsorizzi Renzi, puoi chiarire il tuo pensiero?
Su Castelli non ho una conoscenza diretta ma ne ho sempre sentito parlare bene da chi lo conosce, come un giovane brillante e di sani principi, che non dovrebbe assolutamente militare in un partito guidato da Berlusconi.
“riviera” ha più volte detto, invece, che abita in Riviera. Inoltre sponsorizzare Renzi non è in contrasto con l’elogiare Castelli Infatti i due sindaci sono amici, si stimano molto e Castelli ha anche dichiarato che tra Renzi e Berlusconi voterebbe il primo…. pensa un pò…
Scusami Piceno, che ti stimo moltissimo per quello che esponi con molta competenza senza essere scortese, mai, con nessuno, ma io sono nato in Ascoli, risiedo in Ascoli e porto pure l’Ascoli da 44 anni (senza accapigliarmi o maltrattare chi porta un’altra squadra :D).
Stiamo uniti, alla Morandi!
Mi scuso allora, ricordavo male. Mi sembrava che in passato avevi scritto che il nick era dovuto al fatto che da anni ti eri trasferito in riviera.
Piceno, 3-0 per me!
Riviera è di Ascoli, è di destra, apprezza Castelli e Renzi, non apprezza Berlusconi.
A parte il primo dato (scherzo, retaggi pallonari), sugli altri mi trovo abbastanza d’accordo con lui.
Non mi piace però che Castelli si sia tuffato nel Berlusconismo per poi rinnegarlo, altri sono scesi dal carro del Berlusca molto prima e ci hanno fatto più bella figura…
Carissimo, io no sponsorizzo Renzi ma come ho detto nell’altro commento “a pelle, però, pur non essendo fondamentalimente di sinistra, preferisco Renzi perché non urla” intendendo che preferisco chi parla pacatamente a chi grida perché, normalmente, chi grida non ha nulla di serio da dire. Opinione personale opinabilissima.
Hai ragione su Guido Castelli, che ho avuto modo di conoscere: è una brava persona che, a differenza di altri, fa molto per il sociale, per il volontariato senza clamori e pubblicità. Sbaglia, ci azzecca? Non lo so ma da persona, io, col cuore a destra, ho gioito per la sua”redenzione” (apparente?) dal berlusconismo.
Per quanto riguarda il mio Nick, non ci sarebbe nulla di commovente se si leggesse al netto del “dannato” sport con la palla di cuoio. Sono ascolano doc innamorato della riviera, dove amo trascorrere molto tempo ad ammirare il mare, e ne sono felice. Il nostro territorio, unico al mondo, tralasciando i campanilismi inutili, è una miniera d’oro sulla quale pisc##mo senza motivo.
Stammi bene.
Una precisazione, forse pensi che io abbia voluto sfottere il tuo nick, ma non è così.
In realtà ho definito commovente non il tuo nickname ma il tuo post; senza ironia ho apprezzato sinceramente quello che hai scritto.
Semplicemente mi incuriosiva l’associazione tra dialetto ascolano e nick “riviera”, che hai ben spiegato senza bisogno delle difese gratuite di Piceno… :-)
Castelli entrato in regione per dissidi altrui,due volte candidato come presidente di provincia e sonoramente bocciato,eletto sindaco di Ascoli per un spaccatura del centrosinistra,si propone rottamatore di Berlusconi,cosa che vuole fare il suo capocorrente romano Alemanno(principale causa della mancata presentazione della lista Pdl nel Lazio per motivi che tutti conosciamo).
Non mi sembra che questi siano il nuovo.
Penso invece che siano loro da rottamare,loro che devono le loro fortune politiche a Berlusconi.
Ha ragione riviera riprendi la tua bandiera così vedremo quando è pesante il tuo peso politico con la gente.
L’altro giorno ti ho sentito ad Agorà(me che presenzialismo televisivo) e la battuta sul finale è stata patetica e cioè che il politico bravo è quello che non fà e non quello che fà,forse ti riferivi a Fiorito visto che viene dalle tue file politiche.
Ad onor del vero non è proprio come dici. Questione provincia: vero che è stato candidato due volte negli anni 90, ma non si può dire che abbia rimediato sonore sconfitte. Considerando infatti il colore politico del territorio provinciale di Ascoli, Castelli ha sempre ottenuto risultati decenti: 43,6% nel 1995 e 47,5 nel 1999. Nel 2004 Scaltritti non arrivò al 40%.
Elezioni comunali: nel centrosx non c’era alcuna spaccatura, la figura di Canzian riuscì a coinvolgere anche l’estrema sinistra. Forse, si dice, che qualcuno del PD abbia boicottato Canzian, ma sono chiacchiere da bar, ufficialmente erano tutti uniti. Al contrario, invece, nel centrodestra c’è stata una vera e propria scissione. Castelli infatti ha vinto anche senza l’appoggio dell’UDC, che in città ha sempre avuto grosse percentuali, quasi del 10%.
Questo giusto per far parlare i dati. Poi ognuno si tiene la sua opinione su Castelli.
Secondo me l’interpretazione della battuta finale di Castelli è un po’ diversa. Chi fa inevitabilmente attira su di se critiche perchè, specie in questo contesto storico, qualcuno rimarrà sempre scontento. Invece chi non fa è difficile che possa attirare critiche, o meglio nelle immediate circostanze potrà partire qualche nota da cittadini attivi ma poi finirà tutto nel dimenticatoio. Purtroppo noi Italiani siamo fatti così e se non vogliamo continuare ad impantanarci in questo declino ormai ventennale è necessario cambiare e guardare un po’ di più al benessere collettivo e meno a quello delle clientele, perchè finalmente stiamo arrivando al punto in cui le clientele non sono più sostenibili e i nodi vengono al pettine.
Cari amici, se oggi non ci scrolliamo di dosso il “provincialismo” che ci pervade, siamo rovinati! Siamo provinciali quando pensiamo solo ai nostri campanili. Siamo provinciali quando mandiamo in malora un intero territorio per una rivalità (inutile) calcistica. Siamo provinciali quando ancora pensiamo a fare dei distinguo politici basati sul nulla… Io so di destra e ci capisco, tu sei komunista e non ci capisci… e viceversa… E intanto i vitalizi e i privilegi rimangono e non si toccano. Quando capiremo che solo uniti possiamo ripartire?
Ammettere che Renzi (appartenente all’altra “parrocchia”) ha coraggio, ci vuole coraggio. Ammettere che il proprio movimento politico ha fallito, ci vuole coraggio.
Ognuno di noi, adesso, deve avere coraggio e farsi sentire ai propri rappresentanti, molti indegni, per dire in modo fermo di non essere più disposti a tollerare lo schifo che ci circonda, di pseudo destra e di pseudo sinistra.
La gente senza santi in paradiso prima di tutto!
Buona domenica a tutti.
Rispolvero un articolo di qualche giorno fa per esortare il Direttore ad aggiornarci sulla questione “Provincia” visto che non leggo più pezzi riguardanti l’importante questione. Eppure in altri giornali on-line, in proposito ve ne segnalo uno: [email protected] del fermano, si fa un gran parlare della questione molte volte a sproposito. Oltre ai tanti articoli riferiti all’argomento, dei più svariati e variopinti, si leggono commenti agli stessi di cittadini fermani tra cui molti addetti ai “lavori” tra cui politici e via dicendo, che mi lasciano allibito! Prima erano contrari al riordino a “tre” province, ora dopo il voto del Cal, sono contrari a “quattro” e quindi voglio quella a “tre” e via dicendo. Il mio pensiero, riallacciandomi all’ultimo commento, se come sembra si farà la maxi provincia sud delle Marche, visti i toni battaglieri dei fermani e dei maceratesi (questi ultimi penso che dal Cal abbiano solo ricevuto uno zuccherino prima della medicina amara), Ascoli e San Benedetto dovranno essere più unite che mai (alla Morandi), forti dei numeri degli abitanti, visto che entrambe sono più grandi sia di Fermo che di Macerata ( e i numeri per il Governo centrale contano e come contano!), e collaborare a stretto gomito per governare il nuovo ente. Lei Direttore che ne pensa? Un saluto.
Io penso che le Province vadano eliminate in toto, che ci sia una fusione tra comuni un sindaco e dieci consiglieri ogni 100 mila abitanti come minimo, che ogni due comuni formino un’area metropolitana migliorando di molto le strade di comunicazione e accorpando più servizi possibili; che le regioni restino geograficamente ma non amministrativamente, che i nomi delle varie nuove entità non siano uguali a nessuno di quelli già esistenti dei quali resterebbe l’identità storica: come per esempio Porto d’Ascoli nella nostra provincia. Che lo stato centrale sfrutti le nuove tecnologie per imporre la massima trasparenza ai nuovi Comuni. Che a livello nazionale scompaiano le sigle e i vecchi ideali (destra, sinistra, centro, centro destra e sinistra eccetera), che si formino due raggruppamenti, uno conservatore ed uno progressista e basta. Come nei paesi più evoluti. Le rimostranze fermane e maceratesi ma anche quelle ascolane le ritengo semplicemente legate a mentalità retrogate sulle quali fanno perno i nostri scarsi politici per scopi materialmente elettorali. Il campanilismo è bello che morto oltre ad essere nocivo e a noi non interessa. Soddisfatto?
Come potrei esserlo se lei non mi ha risposto? Ho capito qual’è il suo pensiero sulle province, ma visto che è e rimarrà solo un suo pensiero io le chiedevo il suo parere sullo stato “attuale” delle cose. Se tutto andrà come imposto dal Governo nazionale sul riordino delle province, che ruolo avrà San Benedetto quale secondo centro, per popolazione, della maxi provincia sud delle Marche? Grazie per la risposta e per un eventuale pezzo aggiornato sull’argomento.
Lo stato attuale è da azzerare e basta. O da rottamare per usare la parola oggi più di moda. O mi sono spiegato su quello che vorrei ma visto che “rimarrà solo un mio pensiero” il peggio che deve ancra venire, se le cose resteranno così. arriverà anche per lei- O lei è una persona che dall’attuale sistema retrogrado e pessimo ci guadagna a discapito di tantissimi altri. E per questo non lo vorrebbe camnbiare. Magari lei è un sindaco o un assessore o un consigliere comunale, provinciale, regionale o un presidente o consigliere di Partecipate o un governatore o semplicemente un masochista?
Mah, Direttore proprio non riesco a capirla. Le ho posto per ben due volte la medesima domanda e lei continua a sviarla divagando nelle sue idee. Comunque adesso non mi interessa più il suo parere che reputavo di una certa valenza, ma come si dice:”non c’è più sordo di chi non vuol sentire”, si vede che non vuol pronunciarsi sul ruolo della sua città all’interno del nuovo ente. Del resto visti gli ultimi aggiornamente il Consiglio dei Ministri ha deliberato, vedremo cosa accadrà. Rispondendo a Riviera dico che non mi interessava un parere sul panorama politico nazionale, ma soltanto, entrando nello specifico, quello locale alla luce dei nuovi scenari che si vanno profilando. A proposito lei che ne pensa? Lasciando facili e banali dichiarazioni (me lo lasci dire ma il suo intervento un tantinello lo è; provincialismo, medioevo, potentati, rivalità, cosa ci azzeccano con la mia domanda?), nella realtà delle cose attuali, visto che mi par di capire che il “riordino” per tagliare le spese inutili non lo ha apprezzato, cosa avrebbe fatto? Tutto qui. Un saluto.
Risponde a me ma cita altri creando un po’ di confusione. Il ruolo della mia città? Quello che ha sempre avuto partendo dal nulla. Non oso pensare dove sarebbe arrivata se il lavoro, l’acume e le intenzioni dei nostri pionieri fossero giunte a regime. Pionieri che non avrebbero mai chiesto riconoscimenti effimeri e solo clientelari come hanno fatto i fermani o meglio i loro rappresentanti politici.Per pionieri mi riferisco agli anni 50. Non ho, invece, mai sentito da lei richieste drastiche per la riduzione del numero dei politici conseguente all’accorpamento dei comuni e delle province come sta già avvenendo. Perché? Sembra che per lei la cosa più importante sia vedere scritto Ascoli, capoluogo di Marche Sud. Mi fa ricordare i poveri ingenui fermani che urlavano a gran voce durante Samb-Fermana: “Fermo provincia è”. Loro li reputo ingenui ma forse lei non lo è. Saluti anche a lei.
Concordo al 1000/100 col Direttore!
Per Giampy: lasciamo perdere lo stato attuale che è nu casì! Ed è un casino proprio per i provincialismi che ci massacrano. Nel medioevo erano concepibili per ignoranza. Nel 2012 NO!
Guardiamoci intorno: viviamo in una crisi epocale della quale molti non si rendono conto e ancora parliamo di che? Di Province? Di Consorzi vari? Di potentati? Di rivalità? Di che?
Mio padre mi diceva sempre che quando sarei diventato grande…
Penso che la maggioranza di noi, anche se anagraficamente lo è, realmente è rimasto a dodici anni, con tutto il rispetto dei dodicenni come mio figlio minore.
Buona giornata a tutti.