ASCOLI PICENO – Di seguito il contenuto della mail scritta da PicenoOggi.it alla redazione di Ballarò.
Gentilissima redazione di Ballarò,
vi scrive Pier Paolo Flammini, giornalista di PicenoOggi.it, in merito al servizio di Vicsia Portel andato in onda nei primi minuti della puntata di martedì 16 ottobre, riguardante il rapporto tra i giovani, la politica e “la bella vita“.
Il servizio purtroppo sembra incline non tanto a capire quale sia la situazione dei giovani in una cittadina di Provincia (il che è lecito e scontato nell’ambito dell’inchiesta giornalistica), quanto a corroborare la tesi che i giovani d’oggi siano sfaccendati, svogliati, e con il cervello riempito di pessima paccottaglia televisiva.
Può darsi che sia realmente così.
Ma è anche probabile che, se un ragazzo avesse dato delle risposte di diverso tenore, non avrebbe avuto spazio nel vostro servizio. E questo non è giornalismo, ma manipolazione. Siamo più allo spettacolo che al giornalismo e, in una trasmissione come Ballarò, che ospita spesso i massimi rappresentanti istituzionali e giornalistici nazionali, questo non può essere giustificato.
La nostra redazione ha ricevuto mail e commenti di protesta e “disgusto” rispetto al vostro servizio: perché distorcere in maniera così grossolana la realtà di una città e una provincia? Perché tra tutti i giovani intervistati sono state selezionate, con un montaggio ad hoc, le frasi più frivole?
Non crediate che sia il caso, la prossima settimana, di spiegare il modo in cui è stato girato il servizio, per rispetto di Ascoli e dei tanti giovani – spesso disoccupati, questo sì, ma non per loro responsabilità – che non corrispondono al trito identikit da voi confezionato? Abbiamo già delle testimonianze di ragazzi intervistati che, però, sono stati messi da parte probabilmente perché non conformi al “tipo” necessario per aprire la trasmissione. Ma ci risiamo: questo non è giornalismo, è spettacolo.
Se persino un valido giornalista come Massimo Giannini di Repubblica, nella vostra trasmissione, è arrivato a dire: “Lo abbiamo sentito e dispiace purtroppo dalla voce di quei ragazzi che avete intervistato prima, è avanzato in Italia di un modello di sviluppo che ruota tutto attorno all’arricchimento personale: sembra quella la cifra che tocca sia la società civile sia purtroppo anche e sopratutto la politica”, purtroppo siamo ad una sociologia spiccia che, appunto, trae humus proprio da servizi siffatti (diremmo: avete confezionato l’assist necessario ai bomber seduti in studio).
Di seguito i nostri articoli a riguardo
1. Ballarò intervista i giovani in Piazza del Popolo
2. Ci sono altri giovani ascolani intervistati da Ballarò? Contattateci
Cortesemente
Pier Paolo Flammini
PicenoOggi.it
3289519554
Copyright © 2024 Riviera Oggi, riproduzione riservata.
Eccessiva la stima in Massimo Giannini. In quanto a faziosità è pari a Floris.
Sinceramente lo leggo molto poco, non ricorderei neanche un suo articolo. Non sono in grado di esprimermi sulle sue qualità o sulla presunta “faziosità”. Certo l’intervento che ho risentito, da Floris, è quanto di più scontato esista, piatto sulla linea di Repubblica. Sono rimasti ad un anno fa, tanto che alla fine sono come la Merkel (off-topic, oh yeah)
…non tutti possono avere l’equilibrio, il distacco e la professionalità di un Sallusti, un Belpietro, un Feltri, un Farina, un Porro, un Fede, un Vespa, un Minzolini.
Strano che Flammini dia tutto questo valore a Ballarò, pensavo fosse evidente il misero livello qualitativo di questo programma. Più che giornalismo io ho visto sempre una spettacolare arena dove i politici possono scambiarsi sciabolate, con tanto di applauso del pubblico, da secoli desideroso di sangue e azione. Il tormentone del “necessario contraddittorio” ha creato una serie di programmi politici in cui i contenuti sono influenzati dal botta e risposta tra gli ospiti, invece che dalle mirate domande del giornalista.
Considero Ballarò “Il processo del Lunedì della politica”, senza voler nulla togliere al mitico Aldo Biscardi, che però si occupa di calcio e non di politica, la quale, voglio ricordarlo, ha il potere di modificare la qualità della vita dei cittadini.
Non vedo Ballarò da tanto tempo, e condivido almeno parte della tua analisi. Qui discutiamo di altro: non so quanti spettatori ha avuto, forse erano in 2 o 3 o 4 milioni che hanno visto il servizio, proprio in apertura e dopo Crozza (il momento più interessante). Si fa tanto per costruire l’immagine di una città per poi, in quattro e quattr’otto, vederla ridurre artificiosamente a luogo insulso e buzzurro. Un paio d’anni fa Castelli entrò in forte polemica con Sorrentino, per un romanzo in cui Ascoli veniva presentata come una cittadina arretrata. Lì il difetto di Sorrentino era di aver scritto di Ascoli senza neppure esservi mai stato… Ma almeno era un romanzo, quindi un’opera di fantasia. E, per quanto successo può aver avuto Sorrentino, parliamo forse dell’1% o 2% delle persone che hanno visto Ballarò…