ARQUATA DEL TRONTO – La vespa galligena, arrivata in Italia nel 2002, è da qualche anno giunta anche nel nostro territorio; la sua presenza sta mettendo a repentaglio la crescita dei castagneti e la produzione di castagne, con perdite sino all’80%. Unico vero metodo di lotta per sconfiggere questo insetto è l’introduzione del Torymus sinensis, che si nutre delle larve del Dryrcosmus. 

“Il Torymus, ad oggi è l’unico mezzo, di lotta biologica, per combattere la vespa cinese -afferma Renzo Ranieri dell’Assam- ma bisogna essere cauti nel suo utilizzo poichè potrebbe arrecare degli effetti collaterali a noi sconosciuti e inoltre – continua Ranieri – il Torymus non potrebbe essere introdotto in Parchi Nazionali protetti, come stabilito dalla legge”.

La vespa cinese è un insetto dell’ordine degli imenotteri che attacca sia il castagno europeo (C. sativa) sia gli ibridi euro-giapponesi (C. crenata x C. sativa). L’insetto compie una sola generazione all’anno caratterizzandosi per una modalità di riproduzione che non prevede la presenza dei maschi (partenogenesi), i quali sono totalmente assenti dal ciclo biologico poiché dalle uova si originano esclusivamente femmine.

Il Cinipide trascorre l’autunno e l’inverno allo stadio di larva all’interno delle gemme, senza che le piante ospiti manifestino sintomi evidenti della presenza della vespa, ovvero la comparsa delle caratteristiche galle. Alla ripresa vegetativa le larve provocano la reazione delle piante con la conseguente formazione, nell’arco di un paio di settimane, delle galle. Le larve permangono all’interno di tali ingrossamenti dalle quali si originano le femmine adulte che abbandonano le galle, per poi continuare il ciclo.

Molta importanza la riveste anche la scelta delle fasi fenologiche giuste, per permettere di fare lanci di Torymus mirati. La lotta chimica invece, è sconsigliata, in quanto risulterebbe costosa e dannosa per l’intero ecosistema del castagneto. Al convegno hanno partecipato anche il Presidente della Provincia Celani che ha ribadito l’importanza di preservare il patrimonio montano, ricco di valori e tradizioni, e l’assessore regionale Canzian, che ha confermato progressi a livello regionale per combattere il Dryrcosmus kuriphilus: “stiamo lavorando d’intesa con il Ministero per cercare di arrivare ad un accordo che preveda,in futuro, la possibilità di effettuare lanci di Torymus anche in zona parco”.

Il convegno si è poi concluso con diversi interventi da parte dei castanicoltori di Arquata e di Acquasanta; tutti preoccupati per i propri castagneti: “Chiediamo che la lotta biologica venga effettuata anche nelle zone parco -invocano i castanicolotori- perchè la situazione comincia a farsi pesante, con perdite della produzione elevatissime”. La Regione -attaccano i proprietari dei castagneti- non si è mossa tempestivamente quando la vespa è giunta nelle Marche, ma il tempo perso lo dobbiamo recuperare assieme”.


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