ASCOLI PICENO – E il Bacino Imbrifero del Tronto c’è ancora. Tagli, tasse, spending review: ma l’ente guidato dal presidente Luigi Contisciani non molla e, come avviene ormai da qualche stagione, ribadisce il suo apporto alle attività scolastiche e culturali del territorio compreso nel Bacino, ovvero 17 comuni tra Sibillini e Adriatico.
Si tratta di circa 200 mila euro, riversati dalle royalties che il Bacino ottiene per lo sfruttamento energetico delle acque del fiume Tronto. Soldi, dunque, di tutti, e a tutti riversati.
“E’ nostra intenzione aiutare il territorio e quindi l’istruzione in un momento difficile – sostiene Contisciani. Lungo è l’elenco degli aiuti: ad esempio due bandi per le scuole elementari, sui temi ambientali e energetici, per complessivi 22 mila euro.
Per quanto riguarda le scuole superiori le borse di studio sono state aumentate dalle 75 di un anno fa alle 100 di quest’anno: 25 saranno da 500 euro per studenti dell’ultimo anno, le rimanenti da 300 euro (nella valutazione si medieranno componenti di rendimento scolastico, reddito, sociali). Alle scuole medie di I° grado del territorio del Bim, insieme alla Cna, ha riservato un altro concorso “Orientamento scolastico e valorizzazione del patrimonio culturale di beni, saperi e mestieri, dell’artigianato e della ruralità del Piceno”.
Riconfermato inoltre il concorso che premierà le tre tesi di laurea, ritenute più meritevoli, elaborate nei settori maggiormente correlati all’attività del Bim (produzione energetica da fonti rinnovabili e sviluppo e commercializzazione dei prodotti locali e turistici).
Per i ragazzi del 4° anno, inoltre, ci sono 2500 euro per due settimane di vacanza studio a Cambridge, con 40 ore di lezione di inglese. Inoltre, ricorda sempre Contisciani, sono stati finanziati gli istituti comprensivi di Acquasanta per l’incontro con le scuole europee, mentre il Liceo Scientifico di San Benedetto ha ottenuto 2 mila euro su un progetto nazionale sulla Costituzione.
Il Bim è stato vicino all’Istituto di Studi Medievali “Cecco d’Ascoli” per la pubblicazione di un volume scritto da Martina Cameli sulla storia di Ascoli e la sua Chiesa.
“Inoltre sosteniamo con forza la stagione teatrale ascolana, con 50 mila euro, e quella di San Benedetto, con 20 mila – ricorda il presidente del Bim – Senza dimenticare che da domani, 4 dicembre, assieme all’associazione Favolà inizieremo un percorso al reparto di Pediatria degli ospedali di Ascoli e San Benedetto, dove doneremo libri in omaggio e ci affideremo ad un professionista come Massimo Cicchetti per l’animazione da qui a febbraio”.
Un importante progetto è anche “Speed”, che il Bim, grazie alla neuropsicologa dello sviluppo Barbara Fioravanti, realizzerà in 24 classi di prima elementare e ultimo anno della materna, per circa 450 alunni coinvolti. Il tema in oggetto è la dislessia, che colpisce circa il 3% dei bambini.
“Non abbiamo intenzioni diagnostiche, ma, più che altro, ma di rispettare i dettati della legge 160/2010 e quindi di valutare l’incidenza di questa disfunzione nella popolazione infantile locale: evidenziamo un rischio per ridurre i rischi psicopatologici” afferma.
Il progetto consta di differenti fasi: la prima, “formazione teorico pratica rivolta ai docenti, la seconda, operativa, con la somministrazione di prove affidabili del rischio; la terza fase invece consta di laboratori metafonologici che vanno ad agire sul linguaggio orale e scritto, mentre successivamente si valuteranno i risultati”.
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Lode al BIM per queste iniziative.
Ma sono, però, convinto che se questi enti venissero cancellati, il risparmio sarebbe maggiore (di quanto loro versino oggi).
Un anno fa intervistai Contisciani e mi spiegò come funziona un Bim: si tratta di un ente che gestisce i proventi derivante dallo sfruttamento (per fini energetici, non so se anche per irrigazione) dei fiumi, in questo caso il Tronto.
I proventi sono pagati dai privati che vogliono utilizzare il Tronto per attività imprenditoriali.
Il Bim quindi deve, per Statuto, reimpiegare i proventi nell’ambito territoriale di competenza.
Da qualche anno il Bim ha deciso di supportare istruzione e scuola.
Se non ci fosse il Bim, due sarebbero gli scenari: o assenza delle royalties, o un altro ufficio di un altro ente che si caricherebbe della gestione e distribuzione dei proventi.
Se, invece, ci fosse uno Stato che funzionasse, non ci sarebbe bisogno del BIM per avere un supporto alla Scuola. Gli imprenditori avrebbero meno “royalties” da pagare per poter lavorare, e ci sarebbero meno stipendi da pagare.
No in questo caso sbaglia, non si tratta di tasse su reddito o su lavoro.
Lo stesso avviene per l’uso di qualsiasi tipo di bene pubblico, dalle Autostrade (sic…) alle cave alle frequenze radiofoniche e televisive.
Sono beni pubblici e il privato che li usa paga l’affitto, semplicemente.
Certamente.
Però, dal mio punto di vista, se sono beni pubblici si dovrebbero pagare direttamente allo Stato. E lo Stato li deve gestire.
Questi Enti sono solo un ulteriore “step” tra il cittadino e Stato che, purtroppo, (ed inevitabilmente) crea spreco di soldi.
….Serve un Presidente, ….un Vice-Presidente, …un Consiglio, ….qualche impiegato (Un gettone, uno stipendio, un ufficio, una macchina, …….).
E Lei sà meglio di me che il tutto serve a far ridere qualche partito.