ASCOLI PICENO – Primarie dei piaceri e dei dolori. Se non ve ne foste accorti, la politica italiana è sopra le sabbie mobili: gli unici ad esser saldi, sembrano essere quelli del Partito Democratico. Scriviamo sembrano e non sono, il che è un indizio di quanto, dalle parti dei democratici, l’accelerazione impressa dal voto anticipato (soprassediamo) impedisce di cullare quei sogni di gloria che appena quindici giorni fa, con l’incoronazione di Bersani, sembrava cosa fatta.
A complicare il quadro vi sono le primarie per la scelta dei parlamentari (si terranno probabilmente il 29 e 30 dicembre). Cosa buona, naturalmente, in un sistema iper-partitocratico dove i candidati alle elezioni sono scelti dai segretari di partito. Ma di chi partecipazione ferisce, c’è il rischio che di partecipazione rischi di perire. Perché da Roma il pacco regalo di Natale si chiama “listino bloccato“, ovvero candidature per elezioni in posizioni sicure da parte di chi, forse, avrebbe dovuto osservare un turno di riposo o, meglio ancora, la sfida democratica con gli altri.
Rosy Bindi, Beppe Fioroni, Franco Marini, ad esempio, potrebbero trovare il paracadute per Roma, alla faccia di chi, sul territorio, suda (o, magari, neanche suda) per portare qualche risultato tangibile.
Da verificare poi il ruolo di molti elementi di spicco della giunta regionale: Paolo Petrini, vicepresidente regionale, è pronto ad abbandonare la carica per concorrere alle primarie ma il “rumors” che fa più “rumore” nel Piceno è il possibile riabbraccio tra Pd e l’assessore regionale all’Ambiente Sandro Donati, autore di una clamorosa rottura a favore dell’Idv a ridosso delle ultime elezioni regionali: può darsi che finisca in qualche lista regionale non marchigiana.
“Il nostro partito non può essere un pullman dove salire e scendere a proprio piacimento, dopo aver annusato vento favorevole (si registrano già i primi casi di camaleonti della politica anche nel Piceno)” scrive ad esempio il Giovane Democratico Francesco Ameli.
Sempre a livello locale, oltre che una sorta di gentlemen agreement per far tornare in carrozza Agostini a Roma, tra le candidate vi dovrebbe essere Maria Stella Origlia. Ma tutto è molto fluido.
Chissà.
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Questa è la Democrazia secondo il PD (ex PCI)!
I pseudo-progressisti,diventati casta,che non vogliono cambiare per mantenere lo status-quo della casta!
Ah Renzi, ma che volevi fà con questi quà? Volevi vince? Ma famme ò piacere!
Tutto cambia per non cambiare. LA Bindi… ha già dato… Agostini… (ho delle perplessità sulla sua preparazione). Donati… ma che ha fatto per essere sempre rieletto? Perchè non fate una bella pagella dei politiche ricoprono cariche e dei risultati raggiunti?
Totò diceva… “fatti non pugn…”
La cosa che più mi scandalizza e vedere politici votati sotto lo stemma di un partito che decidono di abbandonare la propria “casa”
per andare in un partito di maggior successo solo per mantenere la propria poltrona.
Poi magari un giorno qualcuno mi spiegherà anche che tipo di lavoro deve fare un consigliere regionale per accaparrarsi il suo lauto stipendio.
La domanda mi piace moltissimo e la risposta è abbastanza semplice: poco più di niente. Mi piacerebbe che qualcuno di loro ce lo spiegasse, se non altro perché è uno stipendio molto “lauto” che dovrebbe essere proporzionale al lavoro che si fa come per tutti i comuni mortali. O no?
Senza poi contare le cariche che vengono create ad hoc solo per giustificare qualche altra migliaia di euro di entrate o per piazzare il solito politico momentaneamente vacante in cerca della propria poltrona. Ovviamente non dico che un consigliere non debba prendere uno stipendio, ma da cittadino penso che 1500 euro sono più che sufficienti. E’ scientificamente provato che il lauto stipendio che viene dato ad un consigliere (per fare quasi niente) incentiva coloro che hanno scarsa preparazione e scarsa predisposizione alla politica a candidarsi o a formare il loro mini partito. Non è una caso se in politica ci… Leggi il resto »
inutile ripetermi,vi rimando al mio commento articolo su Fabio Urbinati del 19 dicembre a firma Massimo Falcioni.