ASCOLI PICENO – Premessa: non rivelo le fonti. Ho usato il plurale perché il testo che segue è frutto di una serie di colloqui avuti con personaggi ascolani, non soltanto politici, di diverse opinioni e schieramenti, nell’arco degli ultimi mesi.

La storia è questa.

Se ad Ascoli vincesse un sindaco di sinistra, del Partito Democratico insomma, le altre cariche coperte dal Partito Democratico in provincia, risulterebbero ridotte come importanza.

Ascoli è la città capoluogo della Provincia, persino più importante, come visibilità, della presidenza della Provincia, che è più istituzionale che amministrativa (anche questa, si noterà, persa banalmente dal centrosinistra con una scelta da harakiri, ma sono deduzioni che aggiungo io mentre scrivo).

Dunque all’interno del Pd provinciale e ascolano vi è timore che se Ascoli avesse un sindaco del Pd (poniamo, un nome a caso, Antonio Canzian), allora i vari deputati (ad esempio Luciano Agostini) o sindaci (ad esempio Giovanni Gaspari, Valerio Lucciarini, Stefano Stracci, e via dicendo) passerebbero dal rango di “stelle” a quello di satelliti.

Fantapolitica? Tutto è smentibile, ma gli indizi sono ormai davvero tanti. C’è stato boicottaggio nei confronti di Canzian alle elezioni comunali del 2009? La fazione che fa capo all’ex candidato sindaco lo ribadisce un giorno sì e l’altro pure.

Persino nel comunicato di commento alla vittoria per le primarie del parlamentari, Luciano Agostini e Anna Casini scrivono di “vittoria nonostante le difficoltà del Pd ascolano” (quello sambenedettese, al confronto, sembra sotto bombardamento aereo…).

Ci sono poi le manovre in corso per le amministrative 2014. Qui i discorsi sono tutti aperti, ma intanto una traccia, seppur flebile, appare. L’ex assessore Claudio Travanti ha dichiarato guerra aperta al sindaco Guido Castelli. La sua presenza ad Offida, durante la presentazione del libro autobiografico di Luciano Agostini e la sera stessa, 21 dicembre, al ristorante Parco dei Tigli di Folignano, per l’arrivo del presidente dell’Udc Pierferdinando Casini e dunque affianco al deputato Udc Amedeo Ciccanti, non è stata casuale.

Lo sa Canzian, che parla di una “vecchia politica” che vorrebbe rimettere in piedi pezzi di centrodestra e di centrosinistra, indipendentemente dai programmi. Dunque il tridente Travanti (se portasse con la sua Azione Popolare 2 mila voti…), Ciccanti e Agostini sta già pensando alle elezioni del 2014: ma chi potrà essere il candidato sindaco?

Bisognerà aspettare le elezioni di febbraio, e vedere i risultati di Agostini e Ciccanti. Ma se tutto andasse liscio (riconferma per entrambi in Parlamento, e per Amedeo sarebbe un successo personale strepitoso, considerando che centrare quattro legislature con un partito con il 5% dei voti è da veri “animali” della politica) ecco che scatterebbe l’opzione suddetta. Chi candidare, quindi, come sindaco?

Difficile pensare che possa essere un uomo del Partito Democratico specie di area “canzianiana”. Più facile prevedere, invece, che nell’evidenza per ora in agenda (tridente T.A.C.), ci si affidi ad un sindaco fuori dai giochi, una specie di “tecnico” alla Monti, su scala locale.

Nella scacchiera, però, ci sono anche gli avversari. Che in questo caso non si chiamano soltanto Guido Castelli, ma, nel Pd, anche qualche alfiere e cavallo imbizzarrito potrebbero rivoltarsi contro il Re.

 

 


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