Qui il documento “Fondo Housing Sociale” di Luciano Agostini (Palazzo Sgariglia, documento di Luciano Agostini)

ASCOLI PICENO – Ancora un progetto della Fondazione Carisap nel mirino del deputato del Partito Democratico Luciano Agostini, che critica la gestione della gara d’appalto sull’housing sociale  (clicca qui) di Palazzo Sgariglia e presenta al riguardo una interrogazione al Ministero dello Sviluppo Economico per ottenere maggiori informazioni.

Un breve passo indietro: si tratta di un progetto nel quale concorrono oltre al Comune di Ascoli e la Fondazione Carisap, anche il Comune di Teramo e la Fondazione Tercas, per analoghi interventi nel capoluogo provinciale abruzzese.

Il progetto mira al recupero dell’immobile di prestigio di Palazzo Sgariglia, in pieno centro cittadino, per utilizzare gli appartamenti ricavati ad affitti o vendita a prezzi calmierati (anche se questo è un aspetto contestato da Agostini e dal gruppo del Pd presente con lui in conferenza stampa).

“Molti architetti e ingegneri hanno partecipato al bando ma, ad oggi, nulla si sa circa il recepimento delle varie progettazioni – spiega Agostini – e quindi vogliamo saperne di più circa i criteri adottati”.

Nell’interrogazione, che potete leggere integralmente cliccando qui (L’interrogazione di Luciano Agostini su Palazzo Sgariglia), è scritto: “Numerosi professionisti che hanno partecipato alla procedura hanno segnalato al sottoscritto le circostanze di fatto con le quali è proseguito l’iter manifestando dubbi sullo svolgimento della selezione. Successivamente, in data 20 dicembre 2012, numerosi candidati hanno ricevuto rispettive comunicazioni da Investire Immobiliare Sgr con le quali è stato comunicato loro che non erano stati selezionati, senza l’indicazione di quale sia il gruppo selezionato” e, tra l’altro, “con quali motivazioni e con quali criteri sia stata effettuata la selezione dei professionisti quali architetti ed ingegneri che hanno presentato le candidature al soggetto gestore del Fondo HS Italia Centrale, Investire Immobiliare sgr del Gruppo Banca Finnat”.

Ci sono poi delle questioni inerenti il ruolo del presidente della Fondazione Carisap Vincenzo Marini Marini e sulla “socialità” dell’intervento: “Gli affitti sono di 520 euro al mese, mentre per l’acquisto si tratta di 2400 euro al metro quadrato: sono i prezzi medi di mercato del ristrutturato al centro storico di Ascoli, quindi mi chiedo quale sia la socialità dell’intervento, considerando che al piano terra insisteranno un ristorante e alcuni spazi commerciali”.

Su Marini Marini, Agostini e anche Micaela Girardi chiedono di valutare l’esistenza di eventuali conflitti di interesse in merito all’intera vicenda: “Se sussista incompatibilità ovvero conflitto di interessi per il fatto che il Presidente della Fondazione Carisap nel 2011 è stato eletto Presidente del Collegio Sindacale di Cassa Depositi e Prestiti sgr, considerato che Fondazione Carisap partecipa al Fondo HS Italia Centrale e considerato che Cassa Depositi e Prestiti sgr, tramite il fondo Fia, è sottoscrittore di classe privilegiata e garantita di tale Fondo, risultando Cassa Depositi e Prestiti sgr e Fondazione Carisap portatori di interessi divergenti in merito alla redditività dell’operazione immobiliare relativa a Palazzo Sgariglia di Ascoli Piceno” è scritto nell’interrogazione; in pratica si chiede al ministero di valutare eventuali incompatibilità nella sua figura di presidente di Fondazione e del Collegio sindacale dalla Cassa Depositi e Prestiti la quale partecipa per il 40% al fondo che realizzerà l’housing sociale (la Fondazione Carisap è al 33%” si legge nell’interrogazione.

“Il Fondo Hs Italia Centrale è, per la quota della Cassa Depositi e Prestiti, garantito nel recupero della somma immessa e con un interesse del 6% – spiega Micaela Girardi – mentre per quanto riguarda il Comune di Ascoli, che ha conferito al fondo il valore dell’immobile Palazzo Sgariglia per circa 3,2 milioni, e la Fondazione Carisap, che tra beni mobili e immobili ha conferito 11 milioni, non c’è alcuna garanzia di recupero”.

“Sappiamo inoltre che, finché il fondo non verrà sciolto, “Investire Immobiliare” della Banca Finnat della famiglia Nattino riceverà 200 mila euro l’anno per la gestione del pacchetto, più eventuali integrazioni: ecco perché vogliamo conoscere gli esiti finali del bando” aggiunge la Girardi.

“Come giustamente scritto dal consigliere del Pd Valentina Bellini – afferma il suo collega Emilio Pignoloni – risulta evidente che Castelli, al di là dei proclami, continui a fare l’interesse di pochi e quindi persegue l’operato di Celani”.

Caustici anche i Giovani Democratici Francesco Di Vita (“Siamo al disegno scientifico di dismissioni del patrimonio pubblico: altri fanno cassa mentre il Comune ha problemi persino con i fitti della Facoltà”) e Francesco Ameli (“Proponemmo nel 2008 di realizzare una casa per i giovani dove è il Cinema Olimpia, di proprietà anch’esso della Fondazione, ma nulla accadde”).


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