ASCOLI PICENO – “Coalizione da Tiffany” ironizza nella sua rubrica satirica Matteo Rosati, in riferimento al tentativo di unione dei vari pezzi dell’opposizione, tutt’ora frantumati. Un segnale, la conferenza stampa congiunta di sabato 12 gennaio, che è sicuramente un tentativo di unire i cuori degli oppositori in vista della sfida elettorale del 2014.

Tutti insieme contro Castelli? La diversità di vedute tra Canzian e Ciccanti – forse scontata considerando i diversi ruoli dei protagonisti – conferma che non è facile mettere insieme quel che è diverso. E se la politica non è contabilità, è vero che alla fine tutto deve ridursi ad un conto numerico: la democrazia rappresentativa è questa, signori.

Allora, se i sondaggi de IlSole24Ore – che valgono il poco che valgono – segnalano un campanello d’allarme per l’attuale sindaco, sceso per la prima volta sotto il gradimento del 50%, bisogna anche guardare da cosa sarebbe composto il restante 50% della politica cittadina.

E partiamo da quel che avvenne nel 2009. Il Partito Democratico prese il 18,1% dei voti al primo turno (5.633 voti), la Lista Civica Primavera a sostegno di Canzian il 9% (2.814), l’Idv il 2,7%, Rifondazione Comunista il 2,3%: insieme il 32,1% al primo turno, per 9.933 voti.

L’Udc con Amedeo Ciccanti raccolse un eccellente 9,2% (2.855). Unendo queste due forze (anche se occorrerebbe verificare se qualche percentuale rischierebbe di perdersi all’estrema sinistra) si avrebbe un peso – sempre misurato al 2009 – del 42,3%: facciamo, ad occhio e croce, del 41%.

Ora, inizia il lungo disegno che potrebbe portare alla Grosse Koalition in salsa picena: c’è la lista civica L’Alveare, 1.529 voti e il 4,9%. Se Regnicoli e i suoi decidessero di dare l’appoggio, saremmo al 45,9%.

Ora i conti non si possono fare senza l’oste, e l’oste si chiama Guido Castelli, che al primo turno riuscì ad avere il 43,3% delle preferenze (e poi il 50,7% nel ballottaggio). Risultato che riuscì ad ottenere grazie all’accordo al ballottaggio con Walter Gibellieri, la cui lista civica riuscì ad ottenere il 5,3% con 1.641 preferenze. Ora tra i due i rapporti sono più che compromessi e da tempo: dunque, semmai Gibellieri intendesse partecipare e prendersi una rivincita nei confronti dell’attuale sindaco, quei voti sarebbero decisivi, da soli, a spostare l’equilibrio da una parte all’altra.

Senza dimenticare che c’è Claudio Travanti, che ha il dente avvelenato, e potrebbe portare con la sua una piccola ma fondamentale dote.

Pallottoliere che però, a questo punto, rischia di impazzire. Anche perché un sindaco in carica, solitamente, riesce ad avere qualche cosa in più rispetto ad uno sfidante.

La certezza è una sola: stando così le cose, sarà una sfida all’ultima scheda.


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