ASCOLI PICENO – “Fallimento del Piano Marketing Territoriale”, “Il Piano Marketing ha portato a importanti successi”: forse la schizofrenia è insita nelle valutazioni politiche e così le opinioni del capogruppo del Pd in Consiglio Provinciale Emidio Mandozzi e il Presidente della Provincia Piero Celani sono diametralmente opposte.
Secondo Mandozzi “serve una politica in grado di rilanciare il turismo e il patrimonio culturale del Piceno. Qui si parla di promozione poi si vola a New York, mentre qui musei e chiese restano chiusi. Per la promozione c’è la Regione, alla Provincia spetta l’accoglienza”.
Per Mandozzi occorre tornare ad iniziative di successo come fu “Piceno da Scoprire” di Pietro Colonnella, o seguire l’esempio del “Comune di Offida i cui risultati si stanno vedendo. Abbiamo due grandi eccellenza come olivicoltura e vitivinicoltura, ma non vengono sfruttate. Da gennaio a settembre la provincia ha registrato 970 mila presenze turistiche, ma ben 800 mila sono relative all’estate, per cui si impone la scelta di una politica di destagionalizzazione”.
Pronta arriva la risposta di Celani: “Solite polemiche inutili e fumose, propaganda politica“.
“Il Piano Marketing è stato realizzato con poche risorse e la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche, a differenza dei costosi studi rimasti nel cassetto, ha prodotto importanti risultati di destagionalizzazione, valorizzazione entroterra, opportunità per i giovani, incremento dei visitatori, coordinamento con Comuni ed associazioni”.
Secondo Celani i primi risultati sarebbero, ad esempio, il “Festival dell’Appennino, esempio unico nell’Italia Centrale, con 6350 partecipanti e il 92% del gradimento degli intervistati; oppure la lirica in Riviera con duemila presenze: e l’aumento delle presenze nelle strutture ricettive extra alberghiere confermano quanto siano state positive queste iniziative”.
“Ma lo sa Mandozzi che la scorsa stagione estiva la Provincia ha coordinato tutte le Pro Loco del territorio in manifestazione che hanno avuto come vetrina lo Iat di San Benedetto? Senza contare i corsi di marketing turistico organizzati per gli operatori del settore: non significa tutto ciò fare marketing e migliorare l’accoglienza? A proposito, può il consigliere dire perché la Pro Loco di Spinetoli, nonostante sollecitata, non ha partecipato?” afferma il Presidente della Provincia.
“Viene sempre tirata in ballo l’iniziativa organizzata con imprenditori viti-vinicoli e dell’enogastronomia a New York che rappresenta solamente uno dei tanti tasselli dell’attività di valorizzazione del territorio, che tra l’altro, ha portato a preziosi contatti con operatori e realtà d’oltreoceano, ma si dimentica o si fa finta di non conoscere le numerose iniziative e progettualità portate a compimento. Mi riferisco, ad esempio, a “” per rilanciare i mestieri e le tradizioni simbolo di un territorio o la partecipazione da protagonista del Piceno alla Bit di Milano dove, anche quest’anno, insieme alle scuole del territorio la Provincia sarà presente nello stand della Regione con il compito di coordinare tutte le iniziative di valorizzazione della montagna delle Marche e altre peculiarità regionali. E potrei continuare a lungo” conclude Celani.
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Premesso che le critiche di Mandozzi sono pura propaganda elettorale (errori compresi: l’accoglienza spetta ai comuni), l’attuale amministrazione provinciale sul piano Marketing ha investito molto e si gioca molto, non so quanti abbiano avuto modo di vedere questo piano e quanto sia condiviso tra tutti gli stakeholder del progetto ma credo che un po’ di comunicazione in più non guasti magari rendendo accessibile la visualizzazione di questo piano.
Cosa c’entrano la lirica al Porto di SbT e il Festival dell’Appennino con il piano marketing? La verità è che di quel pomposo incontro al Ventidio Basso è rimasto poco e nulla. Il sito poi…
Cosa c’entrano lo potremo dire dopo aver visionato il piano marketing, il problema è che questo piano marketing non è pubblico e non si può capire cosa implichi…
Queste due persone non sanno minimamente cosa sia la promozione turistica. Che vadano a farsi una vacanza alle Cinque Terre, con una capatina a Siena. Poi vadano a bere un buon vino in Franciacorta. Consiglio, inoltre, un giro per i borghi della Val d’Orcia.
L’unica capacità richiesta è il saper copiare.
Ma non hanno neanche quella.
IL problema è come in tutte le cose.
Finchè si lasciano lavorare nel settore personaggi legati esclusivamente alla politica, incopetenti del settore, che fanno le cose con logiche di partito, che operano con lo spirito di far lavorare solo chi è “legato” a loro, e poi, dopo 4 anni si rifà tutto da capo perchè “è cambiata la corrente” è inutile stare a parlare.
E’ inutile fare “piani marketing”. E’ inutile fare “Consorzi di promozione turistica” e “Festival dell’Appennino” che poco o niente serono a promuovere a livello Nazionale ed Internazionale il nostro territorio. Sono tutti Carrozzoni ed eventi buttati lì a caso. Lo sviluppo del Turismo, si studia con logiche da oggi per i prossimi 10/15 anni e deve coinvolgere la viabilità, il commercio, la promozione via web, manifestazioni sportive, l’assetto del territorio, strutture ricettive ed il suo personale, tutto sotto una unica logica e possibilmente marchio.
Ma per fare questo la prima cosa è avere persone competenti, e fuori dai giochetti idioti della politica.
E non sono quelle di cui parliamo.
Sono d’accordo, tant’è che parlare di piano Marketing per il turismo è spesso riduttivo. Il termine giusto sarebbe “Piano di Marketing Territoriale” proprio per estendere il tuo ragionamento. Infatti il turismo non è altro che la risultante di una miriade di fattori: infrastrutture, strutture, tradizioni, paesaggio, attrazioni, intrattenimento, eventi, gestione dei clienti e quant’altro. E’ senza dubbio un settore economico molto complesso e finchè rimane nelle mani della politica rimarrà sempre sotto utilizzato.
No, lascia stare il Festival dell’Appennino perchè è stato un successo, tanto che province limitrofe hanno chiesto di entrare nella prossima edizione. Altro che evento buttato lì a caso. Io dico un’altra cosa: qui si sta parlando di piano marketing, promozione, strategie, ecc. Cosa c’entra, con questi temi, la frase “abbiamo fatto il festival, abbiamo fatto la lirica al porto”?! Nulla!
Abbiamo chiesto all’ufficio stampa della Provincia la possibilità di avere e nel caso di pubblicare il tanto discusso piano
Che si intende per successo??
Non basta vedere l’affluenza delle persone.
Si deve capire da dove sono arrivate le persone. Quanti giorni hanno dormito nell’Appennino. Quanto hanno speso per mangiare nell’Appenino. Quali prodotti e quanto hanno speso per l’acquisto dei prodotti dell’Appennino.
Non basta fare passeggiate ecologiche dove partecipano ascolani e sanbenedettesi che non hanno mai visto le Gole dell’Infernaccio. Non è questo il successo di una manifestazione.
Sono sicuro che l’opera di monitoraggio non è stata fatta (perchè non sanno come farla) cosicchè diventa impossibile quantificare e qualificare l’effettiva ricaduta sul nostro territorio della, eventuale, ricchezza apportata da questa manifestazione.
E senza un discorso di più ampio respiro, che deve essere costruito in modo antecedente, resterà sempre una manifestazione fine a stessa.
Io non ho dati ma comunque quando ho partecipato c’era gente di fuori. Però non puoi pretendere neanche che al secondo anno di un festival si presentino frotte di persone da tutte le regioni d’Italia. L’importante è che la formula funziona e piace. Questo è un punto da cui partire per poi ampliare l’offerta ed il “bacino d’utenza”. L’allargamento, per l’edizione 2013, ad altri territori come il reatino, il maceratese, il teramano è già un passo in quella direzione.
E’ proprio vero che non riusciamo a valorizzare il nostro patrimonio, eppure avremmo tutte le carte in regola per competere con chiunque, solo per fare un esempio: Qualcuno è a conoscenza dell’importantissimo sito archeologico che si trova a Cupra marittima!?
Della mostra malacologica più importante al mondo!?
Niente di niente oramai siamo abbandonati a noi stessi!