ASCOLI PICENO – Si terrà sabato prossimo a partire dalle 17 nella Sala Docens di Piazza Roma, la ‘Giornata per la vita‘ organizzata dalla Diocesi di Ascoli, otto giorni prima della ricorrenza nazionale che, invece, si svolgerà il 3 febbraio. Questa mattina, presso la sede del Movimento per la vita di via XX settembre, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’evento. Presenti il numero uno della sezione ascolana del movimento, Paolo Fermani, il dottor Stefano Ojetti, presidente dell’Associazione Medici Cattolici locale, e Gianpietro Spinelli, presidente regionale del Movimento Cristiano Lavoratori.

Al centro dell’attenzione un’iniziativa che partirà proprio sabato ad Ascoli a sostegno della tutela del nascituro fin dal proprio concepimento.  Partirà, infatti, una raccolta firme da presentare alla Commissione Europea, con lo scopo di incentivare il rispetto legale, ma soprattutto sociale della figura dell’embrione. “Oggi – spiega il presidente Fermani – la vita umana comincia ad acquisire pieni diritti solo con la venuta al mondo e, in certi casi come per l’aborto, dal terzo mese di gravidanza, quando, cioè, l’embrione si trasforma in feto. Noi, invece, vogliamo eliminare questa zona d’ombra e faremo il possibile affinché l’embrione sia considerato vita in tutto e per tutto, dal giorno in cui è concepito“. Un milione di firme da almeno sette stati d’Europa , tale è il traguardo da raggiungere come strumento di democrazia partecipativa. Si può contribuire sia firmando on line sul sito www.oeforus.eu, sia firmando su carta, scaricando il modulo da www.mpv.org.

In questo particolare momento di difficoltà economica – sostiene il dottor Ojetti- noi adottiamo uno slogan: ‘Generare la vita vince la crisi‘. E’ una sfida per uscire dal baratro. Oggi siamo una popolazione di anziani e i giovani non sono sufficienti con il loro lavoro a sostenere le pensioni delle generazioni precedenti. Per questo bisogna capovolgere la situazione aumentando il tasso di natalità, anche se oggi fare figli risulta problematico. Per questo occorre un aiuto dallo Stato affinché – continua Ojetti – rappresenti una tutela verso la famiglia, cosa che in passato è accaduto poco“. “Non dimentichiamo – conclude, poi, Spinelli del Mcl – che nella società attuale stiamo assistendo sempre più ad una perdita del rispetto della donna, che una volta era definita ‘l’angelo della casa’. Bisogna recuperare la sua figura, essendo la parte principe della famiglia“.


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