ASCOLI PICENO – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Vincenzo Marini Marini, presidente della Fondazione Carisap, in risposta a Luciano Agostini, deputato del Partito Democratico.
“L’onorevole Agostini, nell’ambito della sua campagna elettorale, continua nella critica contro la Fondazione di Ascoli, affermando che ne sono opachi gli investimenti e che non condivide che si investa fuori dai confini provinciali. Al riguardo è necessario intervenire e chiarire.
Alla Fondazione le critiche sono sempre utili per migliorare ma, quanto alle informazioni sugli investimenti, siamo oggettivamente su standard di elevata qualità. A parte il fatto che il nostro bilancio è stato riconosciuto dalla giuria dell’Oscar di bilancio tra i tre migliori, chiunque legga il nostro bilancio trova tutte le indicazioni e informazioni possibili e immaginabili. Invito tutti a leggerlo nel nostro sito (www.fondazionecarisap.it).
Quanto poi agli investimenti fuori provincia, è necessario tenere presente la diversità tra investimenti ed erogazioni. I primi sono necessari per procurare alla Fondazione il denaro per la sua attività, le seconde costituiscono il mezzo con cui realizza la sua attività. La Fondazione investe dove si guadagna di più (in tutto il mondo) per poter poi, mediante le erogazioni (solo nel nostro territorio), dare di più alla comunità.
Un esempio ne è la vendita della Carisap, per cui l’onorevole ci ha criticato perché avevamo fatto perdere alla comunità la banca locale. I fatti dimostrano che la volontà degli Organi della Fondazione, resa pubblica con 18 mesi di anticipo anche per raccogliere osservazioni, critiche e suggerimenti, è stata molto saggia e lungimirante ed il denaro è stato investito in valori mobiliari quotati, come risulterà chiaramente dal bilancio che stiamo per pubblicare.
Atteso che è stata manifestata solo dopo la girata delle azioni della banca, non può che prendersi atto della considerazione dell’onorevole sulla cessione della Carisap, ed è comprensibile la sua richiesta di investire in società locali ma chiunque può facilmente ipotizzare le conseguenze sul patrimonio della Fondazione e sulle sue erogazioni qualora si fosse realizzato quanto auspicato dall’onorevole.
La visione dell’onorevole è, ovviamente, una visione politica ma le Fondazioni ed il terzo settore sono qualcosa di diverso. Credo sia meglio, soprattutto in questo momento di grande difficoltà, che ognuno cerchi di fare al meglio il proprio mestiere e che tutti noi cerchiamo di collaborare assieme piuttosto che cercare in ogni modo spunti per polemiche.
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Non fa una piega.
Elementare soprattutto questo passaggio: “Quanto poi agli investimenti fuori provincia, è necessario tenere presente la diversità tra investimenti ed erogazioni. I primi sono necessari per procurare alla Fondazione il denaro per la sua attività, le seconde costituiscono il mezzo con cui realizza la sua attività. La Fondazione investe dove si guadagna di più (in tutto il mondo) per poter poi, mediante le erogazioni (solo nel nostro territorio), dare di più alla comunità.”. Elementare per molti, non per tutti evidentemente…
Investimenti sul territorio per dare di più alla comunità.
Investimento di 16 milioni di euro in azioni Generali, qual’è la plusvalenza o minusvalenza?
Gli investimenti immobiliari a Roma quanto rendono?
Dal 2009 la fondazione ha sottoscritto un contratto di gestione di portafoglio per 100 milioni con Dexia e Generali, quanto hanno reso negli ultimi 2 anni questi investimenti? Quali sono i costi della gestione finanziaria?
Dexia è stata nazionalizzata dal governo belga nel 2011. ( ndr. 09/10/2011 Il CdA di Dexia ha accettato le proposte di bailout (salvataggio) del governo Belga, il quale acquisterà per 4 miliardi di Euro la divisione Dexia Bank Belgium. Banca NAZIONALIZZATA).
A quanto ammontano i costi del personale e della dirigenza?
Quali sono i progetti finanziati e a quanto ammontano?
Il bilancio 2011 è pubblicato sul sito della fondazione.
Assolutamente d’accordo. Aggiungo che il bilancio non dice tutto circa le scelte di investimento e di erogazione – ricordiamoci che stiamo parlando di una ONLUS! – e che, pertanto, bisogna che Marini spieghi bene e nel dettaglio!
Non è una onlus. Anzi volendo Marini Marini non ha l’obbligo di spiegare proprio nulla, anche se fa bene a farlo.
Non è una Onlus in senso tecnico-giuridico ma ha caratteristiche assolutamente analoghe e sovrapponibili: è un ente di utilità e promozione sociale che non persegue fini di lucro come appunto dice espressamente lo statuto.